Una campagna di
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Spiegare cosa sia 60W è un’impresa difficile.
Direi che è una favola.
I protagonisti sono una donna ed una lampadina, a cavallo tra luce e buio, con un linguaggio che vede la mimesi tra prosa, mimo e danza.
60W vuole raccontare il legame surreale di queste due esistenze. Il peso della memoria, ciò che dimentica, ciò che imprigiona, i suoni, la musica, le emozioni che correranno lungo un filo elettrico tra sinapsi e cortocircuiti. Alla fine di questo girotondo, chissà se vedremo ancora la luce come una dimensione rassicurante, dove muoversi tra i confini del visibile ed il buio, invece di un antro in cui soffia costantemente la paura.
E se ogni tanto queste due dimensioni si divertissero ad invertire i ruoli?
Perché questo momento storico ci sta ricordando che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che è necessario alzare la testa dallo schermo del cellulare ed appassionarsi alla vita vera, che abbiamo urgenza di “sentire”, di stare in “contatto”; che l’evasione non deve essere solo un’ora di risate preconfezionate.
Come avviene con la musica, 60W ha l’ambizione di portarci via, di rapirci dalle sedie e volare lontano con la fantasia.
Da anni ho in cantiere questo spettacolo, e da anni è rimasto lì, impolverato dai tanti “devo” che avevano la precedenza.
Ora sento che è arrivato il momento di dargli la dovuta attenzione ma per farlo mi occorre il vostro aiuto.
Nella sua semplicità 60W è uno spettacolo complesso, che vede la collaborazione di molte persone.
Ognuno di voi che vorrà contribuire a questo progetto, salirà con me sul palco e mi aiuterà in questa nuova ed appassionante sfida.
… Siddhartha.
Ma ti chiami proprio così?
Ma va? Pensavo fosse un nome d’arte! Bello!! I tuoi sono buddisti? Fanatici di Hesse? Non è un nome maschile?
… Sì, lo è ma per l’appunto è solo un nome, un suono bellissimo che mi accompagna da anni e che è diventato mio! Da piccola soffrivo un po’ questo nome che mi metteva al centro dell’attenzione, poi crescendo ho iniziato a infischiarmene. Ho letto questo libro a quindici anni, la stessa età in cui lo lesse mia madre e fu un momento atteso, quasi sacro. Di quel Siddhartha mi porto il piacere e il bisogno di cambiare, la curiosità di sperimentarmi, la bellezza dei silenzi e l’idea che la vita sia un bagaglio a mano in cui riporre l’essenziale. Tra i miei capi d’accusa anche il fatto di essere figlia d’arte, nella sua follia mia madre sostiene di avermi partorita due volte, come figlia e come artista e grazie a lei faccio questo lavoro con grande amore e dedizione. Sono cresciuta tra sale di prova, euforia da debutto, odore di cerone e dopo cena degli spettacoli con sedie di paglia a farmi da lettini. L’atmosfera un po’ nomade dell’oggi qui e domani boh è uno stile di vita che mi piace perché il mio temperamento ha bisogno di cambiamenti e d’imprevedibilità ed amo questo lavoro perché adoro giocare e la bimba che è in me si diverte a scendere negli abissi dell’umana follia regalandomi il lusso di perdermi e ritrovarmi mille volte.
Sono salite a bordo di questo bellissimo giro di giostra persone speciali, artisti talentuosi che hanno deciso di sostenermi per affetto, stima e perché come me, amano le sfide:
Alessandra Berton, straordinaria attrice, che mi segue come assistente nei miei workshop, sarà il mio aiuto.
Caterina Gramaglia, altro raro talento, sarà una fata madrina mi aiuterà a speziare quest’atto unico di polvere d’incanto,.
Luca Sgamas, musicista, compositore, scrittore e membro della mitica banda dell’UKU, sarà il nostro sound designer.
Le coreografie e tutte le transizioni sono a cura della meravigliosa e toscanaccia Laura Scudi.
Il costume di scena è disegnato dalla potente e vulcanica Rosalia Guzzo.
Il disegno luci sarà in mano al grandissimo Pietro Sperduti, un vero monumento.
Gli inserti video sono a cura del filmaker Roberto Ratti col quale abbiamo iniziato a collaborare a diversi corti.
Le foto di scena sono di Daniele Cama.
La regia video sarà invece a cura di quel pazzo genio, regista, sceneggiatore, musicista, velista e chi più ne ha più ne metta di Luigi Cecinelli.
Grafica e ufficio stampa sono frutto della penna e della passione di Luisa Mezzacapa.
Tutta la promozione è curata dalla preziosissima Marzia Meddi.
Il reparto produzione è capitanato da Guido Servino, che non smette mai di appoggiarmi e sostenermi perché crede fermamente nel mio talento.
E poi ancora amici, parenti e vicini di casa e poi lei…
mia madre…
Ilza Prestinari, che mi ha regalato tutti i suoi insegnamenti e si occuperà delle pantomime da lei ideate e supervisionerà tutto il lavoro…
Personalmente è già un successo!
Il budget sosterrà in primis tutto il lavoro degli artisti coinvolti (50%)
Permetterà l'uso di istallazione e tecnologia (30%)
Infine servirà per coprire costumi, mano d'opera e trasferte (20%)
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