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Non si chiede il nome alle fate

Una campagna di
David Di Marco

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David Di Marco

Non si chiede il nome alle fate

Campagna terminata
  • Raccolti € 263,00
  • Sostenitori 16
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Il Progetto

Sinossi

1943. Il tenente Villon è un ufficiale dell’esercito tedesco che si trova a Parigi in convalescenza. La sera del 12 novembre vede per la prima volta la donna che avrebbe reso la sua esistenza una lunga nostalgia. È Thea, la bellissima figlia di un generale delle SS.
Oggi Villon è a Torino. C’è Tommaso, un ragazzino ribelle che gli si affeziona; c’è Diogene Morozzi, un supplente di scienze alcolizzato, ma educatore amato dai suoi studenti che fa anche il buttafuori per un locale dei Murazzi.
1945, Svizzera. Thea, che non condivide le idee del padre, lavora per i servizi segreti inglesi e incontra un agente dell’MI6, il quale le comunica che il figlio di Aaron Epstein si trova a Birkenau; lei è incaricata di portarlo via.
Torino. Alle due di notte, Diogene lascia il locale dove lavora, dopo essere intervenuto per sedare una rissa tra ubriachi. Raggiunge il Teatro dell’amore perduto, dove può scambiare due chiacchiere con Villon, il marionettista di cui è diventato amico da quando gli ha salvato la vita praticandogli un massaggio cardiaco.
Nel frattempo a Tommaso è stata risparmiata la sospensione per aver dato un pugno a un compagno. Quel giorno c’è un’uscita scolastica, tutta la classe va al Teatro dell’amore perduto per vedere la collezione di marionette di Villon. Tommaso comincia a sudare e si sente soffocare. La marionetta più bella si trova al centro della sala. È lei, è Thea, l’amore perduto di Villon.
20 gennaio 1945. Polonia. Il tenente Villon sta viaggiando su una Mercedes guidata dal caporale Krause, mentre è in corso la ritirata dei tedeschi all’approssimarsi dell’Armata Rossa. Pensa a Thea. Si sono visti a Vienna dieci giorni prima. Lei gli ha detto che sarebbe andata a Birkenau per incontrare suo padre. Ma Villon è inquieto. È durante questo viaggio in macchina che incontra una ragazzina misteriosa. Per salvarla Villon uccide due Waffen-SS. Subito dopo viene condotto dalla ragazzina in un bosco. Proprio qui assiste alla morte di Thea.
Torino. Tatiana, un’antagonista inseguita dalla polizia, trova rifugio nel Teatro dell’amore perduto. Qui, Villon e gli altri personaggi della storia si mettono in discussione nella luce soffusa tra platea, palco e un dietro le quinte popolato da marionette e costumi di scena, mentre all’esterno esplode una violenta sommossa. Con la compagnia che vuole mettere in scena La tempesta di Shakespeare in arrivo, i personaggi della storia lasciano il teatro.
Diogene e Tatiana si perdono tra gli scontri, nel mezzo della nube di polvere che soffoca la città, Tommaso porta a compimento il suo viaggio di formazione, Villon parte per Parigi alla ricerca del finale della sua storia.

Biografia autore

Nato a Chivasso nel 1975, vive e lavora a Torino, dove fa l’insegnante. Ha condotto laboratori teatrali a scuola e ha realizzato un cortometraggio intitolato Per Elisa.

Ha pubblicato: La scuola spiegata alle famiglie (Ultra edizioni, 2017), un manuale scritto per favorire un’ottica di collaborazione e dialogo tra scuola e famiglia.

Nel 2017 Non si chiede il nome alle fate è vincitore del secondo premio sezione Narrativa, XVI edizione Premio InediTO – Colline di Torino.

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Commenti (1)

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  • BB
    Barbara Bravo David, non vedo l'ora di riceverlo! Barbara

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