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Sostegno a progetti di sviluppo in una comunità rurale nel nord del paraguay

Una campagna di
Isabel Farina

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Isabel Farina

Sostegno a progetti di sviluppo in una comunità rurale nel nord del Paraguay

Sostegno a progetti di sviluppo in una comunità rurale nel nord del paraguay

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Fundraising personale

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Il Progetto

Presentazione

Sono una laureanda in Antropologia medica presso l'Università di Torino e da due anni mi occupo di diversi progetto nella comunità rurale di Toro Pampa nel nord del Paraguay, il così detto Gran Chaco. La mia avventura  iniziata promuovendo un progetto di danza con le ragazze della scuola superiore e media della comunità, allargandolo poi anche alle bambine e bambini della scuola elementare. Lo scopo del progetto era quello di promuovere un'attività ricreativa per i ragazzi durante le vacanze invernali. Ho strutturato il progetto insieme ai miei allievi per dar loro la possibilità di diventare partecipanti attivi nelle modalità, scopi e obiettivi proposti. Nel contempo ho anche svolto una ricerca sulla maternità adolescenziali, poichè la maggior parte delle mie allieve (e in generale delle ragazze della comunità) sono ragazze madri ed è un fenomeno che preoccupa molto le autorità locali, i genitori e i professori della comunità. La mia ricerca, basata su interviste e osservazione partecipante, voleva mostrare il modo di essere madri (dal punto di vista storico, culturale, economico ed emotivo) di queste ragazze, senza vittimizzarle nè incriminarle, ma anzi aprendo una discussione su come tale fenomeno non sia solo da prevenire, quanto anche da assistere e tutelare.

La ricerca  visitabile al seguente link:

http://www.academia.edu/9836982/Sulla_maternit%C3%A0_adolescenziale-_About_teen_pregnancy

Nella comunità sono state svolte altri progetti con il patrocinio di alcuni colleghi: un progetto di orto scolastico per insegnare le tecniche di coltivazione e promuovere una sana alimentazione; un progetto di educazione informatica per gli studenti e i professori della scuola superiore, che quest'anno verrà integrato con l'installazione di un'antenna internet; un progetto ludico-sportivo di calcio. In futuro prevediamo di continuare i progetto iniziati e impegnarci nella realizzazione di un sistema di potabilizzazione dell'acqua per la comunità.

Progetto e richiesta di fondi

Quest'anno mi recherò nuovamente non solo per continuare il progetto di danza, ma anche per assistere la popolazione nell'introduzione dell'antenna internet e mediare le negozazioni sul suo uso.

Ma soprattutto svolgerò la mia ricerca di tesi. In quanto antropologa medica ho deciso di proporre come tema di tesi per la mia laurea specialistica una ricerca sull'uso della medicina tradizionale nella comunità rurale. DI SEGUITO UN ABSTRACT DEL MIO PROGETTO DI RICERCA:

La conoscenza e l’uso delle piante utilizzate nella pratica della medicina tradizionale paraguayana, hanno origini ancestrali, eredità della cultura indigena guaranì che ancora permane l’identità contemporanea del paese. Percepita come una pratica medica consolidata, riconosciuta e ampiamente diffusa in tutto il paese, la medicina tradizionale o naturale paraguayana ha vissuto nel corso del tempo un processo di bio-politicizzazione da parte dello Stato e della popolazione non indigena, tale da renderla un elemento fondamentale per la costruzione identitaria del Paraguay. Il processo di bio-politicizzazione però, non rende la medicina tradizionale, nel suo uso, accesso e scopo, una realtà omogenea. Nelle comunità rurali non indigene a nord del Paraguay si può osservare ciò che in accademia viene chiamato Traditional Ecological Knowledge (TEK) ovvero l’utilizzo della medicina naturale come punto d’incontro tra la sua bio-politicizzazione e l’indigenità che caratterizza la realtà rurale. A questo proposito il mio obiettivo generale vorrà essere quello di osservare il modo in cui la conoscenza sulla medicina tradizionale viene costruita e trasmessa e gli attori coinvolti in contesti rurali non indigeni per meglio comprendere la peculiarità e il bisogno di utilizzare tale conoscenza in una specifica realtà ecologica, come risposta a determinati problemi e mancanze strutturali.

I miei obiettivi specifici saranno invece concentrati su questi punti:

- In che modo la medicina tradizionale viene utilizzata dalla gente rurale, quali i suoi scopi, le sue forme, la sua accessibilità, quali gli attori coinvolti e le relazioni tra essi, attraverso la costruzione di una “biografia” della medicina tradizionale.

- Come viene trasmessa e appresa la medicina tradizionale, con un focus particolare al rapporto madre-bambino nel processo di apprendimento e trasmissione.

- Come differisce la medicina tradizionale praticata in zone rurali dalla sua nazionale forma bio-politicizzata.

- Perché il mantenimento di una Traditional Ecologycal Knowledge è importante in aree rurali anche da parte di attori non indigeni; in che contesto politico, sociale ed economico si muove la medicina tradizionale oltre al semplice ambito medico e di cura.

Non è mia intenzione svolgere una ricerca di tipo etnobotanico né trattare l’efficacia della medicina tradizionale paraguayana, poiché  è stata ampiamente studiata e analizzata da chimici, farmacisti ed esperti che hanno costruito una vasta conoscenza scientifica a riguardo. E’ mio interesse invece, investigare la conoscenza culturale e sociale presente nelle comunità rurali del paese.La medicina tradizionale paraguayana, chiamata in guaranì Pohã ñana, è largamente diffusa nel paese, attraverso un processo di biopoliticizzazione da parte dello Stato. Generalmente definita come pratica antitetica alla bio-medicina, il processo che l’ha investita ha costituito un tentativo di complementarietà tra le due conoscenze mediche, che riescono a convivere nel paese non come pratiche separate, ma integrate a vicenda. Col termine bio-politicizzazione mi riferisco sia alla legittimazione e riconoscimento dell’importanza della medicina tradizionale da parte delle forze politiche sia al controllo che su di essa è stato esercitato da parte di quelle stesse forze, in termini Foucauldiani. Parlare di bio-politica nei confronti della medicina tradizionale (Wahlberg, 2006), significa indagare le varie forme di negoziazione che lo Stato ha attuato per modernizzare e controllare una pratica in genere definita “antica” o “indigena” ma che nella realtà è sempre stata ampiamente diffusa in tutta la popolazione. Il processo di bio-politicizzazione ha determinato la costruzione di un’archeologia del sapere (Foucault, 1969) in cui si scontrano varie dimensioni di conoscenza della medicina tradizionale, attualizzate nella varietà di pratiche, significati e attori coinvolti che rendono la sua esistenza intimamente legata ai diversi contesti in cui viene in essere. Per comprendere il modo in cui la medicina tradizionale viene in essere è mia intenzione rapportarmi con essa non come un corpus conoscitivo astratto ma con la sua trasposizione materiale, ovvero nel modo in cui la sua materialità (foglie, radici, fiori, semi, ecc…) interagisce con gli attori e con l’ambiente. Poiché è mio interesse indagare il modo in cui la conoscenza sulla medicina tradizionale viene costruita e trasmessa, e come essa viene potenziata dalle persone, tratterò gli elementi materiali come attori agenti nel processo, in linea con le teorie di Material Culture sull’idea degli oggetti come Attanti (Latour, 1999). In questo modo sarà possibile tracciare una “biografia” (van der Geest, Whyte, Hardon, 1996) della medicina tradizionale a partire dai suoi oggetti per svelarne gli usi, le pratiche, l’efficacia, le simbologie e significati ad essa legati col fine ultime di mostrare le forme di potere coinvolte nell’interazione e nelle relazioni tra attori, fondamentali nei processi di costruzione della conoscenza e della sua trasmissione ma anche nel modo in cui una data pratica “esiste” all’interno di una comunità.Come l’antropologia medica ha largamente dimostrato, ogni sistema medico è sempre anche un sistema culturale e sociale (Kleinman, 1973). Attraverso la narrazione degli attori coinvolti e il loro modo di interagire con il sistema medico tradizionale sarà possibile notare come il processo di bio-politicizzazione non sia riuscito ad ottenere il totale controllo di ogni aspetto della vita medica delle persone, individuando degli spazi in cui la pratica medica tradizionale è invece vissuta come una forma di resistenza e di libertà verso la propria identità, il proprio corpo, il proprio contesto sociale e politico.  Per questo motivo in parte il mio lavoro è influenzato da un approccio teorico derivante dall’antropologia medica critica che prevede l’analisi della salute di una data comunità per ricostruire le strutture di potere e di conoscenza di tipo medico (Foucault, Jordan, Martin, Rapp, Farmer, Sheper-Hughes, Singer, Wolf). In linea con questo approccio seguirò anche alcune teorie femministe americaniste (Montoya, Frazer, Hurtig) poiché la mia attenzione sarà posta sulle donne della comunità e sui loro figli in quanto sono le madri che non solo trasmettono la conoscenza medica ma ne sono tutrici in quanto garanti della salute della famiglia. Infine utilizzerò un approccio derivante dalla Traditional Ecological Knowledge per comprendere il rapporto tra l’indeginità della popolazione e la biopoliticizzazione della medicina tradizionale.

Motivazioni

Purtroppo l'università non offre molte borse per svolgere ricerca e non essendo affiliata ad una grossa ONG non ho possibilità di richiedere altri finanziamenti (quelli ottenuti verranno spesi per l'acquisto e l'installazione dell'antenna). La ricerca non è a mio avviso importante solo per comprendere il sistema di salute e di cure della comunità ma è anche un modo per ampliare la conoscenza della realtà locale e poter svolgere in futuro progetti in totale linea con la vita e la realtà di Toro Pampa, senza ricadere nel solito clichè umanitario paternalistico occidentale. Ho sviluppato un rapporto profondo e intimo con le persone, adulti e bambini, della comunità che mi hanno aiutato in modo attivo per ogni progetto e ricerca, regalandomi la loro confidenza, fiducia e amicizia. Per questo voglio poter continuare a parlare di loro, così isolati e dimenticati.

Grazie

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