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Officine iqbal per la costruzione di una scuola-villaggio autosostenibile dedicata a iqbal masih borgo mezzanone, provincia di foggia

Una campagna di
centro C.O.S.E.

Contatti

Una campagna di
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Officine iqbal per la costruzione di una scuola-villaggio autosostenibile dedicata a iqbal masih borgo mezzanone, provincia di foggia

Campagna terminata
  • Raccolti € 80,00
  • Sostenitori 3
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Arte & cultura

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Il Progetto

Per la costruzione della Scuola-Villaggio auto-sostenibile IQBAL MASIH

Sintesi dell'idea 

Con "Officine Iqbal" viene inaugurata una nuova fase del progetto "Per la costruzione di una scuola-villaggio auto-sostenibile dedicata a Iqbal Masih", in uno dei borghi rurali della provincia di Foggia, Borgo Mezzanone. Il progetto - sogno, utopia, ma anche bisogno, desiderio - immaginato un giorno da un gruppo di bambini per risolvere i problemi che affliggono la provincia di Foggia, prevede la costruzione di una scuola a forma di villaggio, auto-sussistente, con tutte le attività tipiche di un villaggio. 

Alla base c'è l'idea che lo Stato dovrebbe garantire le condizioni per una sana educazione e delle ottimali condizioni di lavoro per tutti, cosa che lo Stato non riesce a fare, preferendo sempre più la strada della diseguaglianza sia nel mondo del lavoro sia in quello dell'educazione, trasformando la scuola pubblica in un'azienda e incentivando sempre più il privato nel settore dell'educazione e della formazione con i soldi dei contribuenti. Senza parlare dello scempio cui si assiste nelle scuole pubbliche che da diversi anni sopravvivono con i contributi delle famiglie, che in certi casi diventano vere e proprie riserve finanziarie che superano di molto i contributi pubblici.

Ma se lo Stato incentiva le scuole private, sconvolge e privatizza le pubbliche, al cittadino resta ancora la libertà di "istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato",  come recita l'articolo 33 della Costituzione italiana, il quale, nel primo comma afferma che "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento"; se lo Stato non provvede a garantire le condizioni del lavoro per tutti, come prevede l'articolo 4 della Costituzione italiana, non può tuttavia impedire la libera iniziativa economica del cittadino, la quale, del resto, per l'articolo 41, "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". 

E' sulla base di questi  principi costituzionali che la scuola-villaggio vuole investire le sue energie. Il che non significa dover necessariamente far pagare delle rette mensili e/o far versare contributi alle famiglie vita natural durante fino a farli diventare essenziali, ma di fare in modo che la scuola sia sostenuta con il prodotto del lavoro, e di un lavoro equo e solidale, un lavoro che non sia mera espressione di un bisogno di sussistenza, ma creativa e costruttiva industria umana, iniziativa autonoma e cooperativa secondo il maggior grado possibile di democrazia.  

Noi crediamo che sia doveroso un approfondimento sugli effetti futuri di quanto stiamo facendo oggi di male verso i più deboli, verso l'ambiente, verso gli animali e le cose intorno a noi! Noi crediamo che bisogna invertire la rotta, se vogliamo garantire un futuro alle nuove generazioni, intraprendendo la strada dell'iniziativa autonoma e cooperativa sia sul piano economico sia su quello pedagogico, mettendo insieme diversi orientamenti e approcci nel campo dell'educazione democratica e dell'economia etica. 

La transizione

Nell'agosto dello scorso anno, abbiamo ri-acquistato un bene comune di valore storico, una casa Cantoniera che la Provincia di Foggia stava svendendo con altre, versando una caparra di 500 euro ricavata dal lavoro nei campi, dalla distribuzione di ortaggi, messi a disposizione da Nonno Raffaele, e dai contributi di alcuni amici. Ed ora stiamo raccogliendo il restante da corrispondere, 4.300 euro, più le spese del notaio, che al momento ammontano 2.500 euro, cioè più della metà del costo effettivo del rudere!!! Per ora, abbiamo raccolto circa 500 euro, sempre con il ricavato dei lavori nei campi e distribuendo ortaggi dentro un piccolo gruppo di acquisto solidale.

Si tratta della più malmessa delle case cantoniere svendute, di quelle cioè che, per le condizioni in cui si trovano nessuno si sogna di comprare e nessuno nemmeno occupa, e sono più a rischio di sparizione. Il nostro rudere si trova a circa un km di distanza dal Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo e dal cosiddetto "Ghetto Bulgaro",  vicino a Borgo Tressanti dove c'è un altro concentramento di migranti, comune di Manfredonia. 

Il sito è stato indicato direttamente dal gruppo di approfondimento originario, composto prevalentemente da bambini tra i 9 e 15 anni e da alcuni adulti, per via dei conflitti sociali connessi all'emergenza immigrazione, dopo una riflessione sulla condizione dei migranti ma anche degli italiani residenti al Borgo.

Provare non nuoce!

Considerando che in tutta Italia si stanno verificando questi fenomeni di svendita di beni comuni, un'operazione che non è condivisa da nessuno, considerando che i protagonisti del nostro progetto non versano in buone acque dal punto di vista finanziario e si adoperano gratuitamente per portare avanti un progetto che appartiene alla collettività, come i beni che oggi si svendono, considerando, infine, che ci sono grossi lavori di restauro da fare, abbiamo chiesto al dirigente della provincia, Miki De Finis, di cedere, "donare" questo bene comune in comodato d'uso. Ma, sebbene sia stato molto aperto all'idea del progetto, il dirigente si è limitato a darci una risposta "tecnica", in veste di "avvocato", come lui stesso ci ha detto, per cui la nostra richiesta, di donarci il bene in comodato d'uso, sarebbe surrealista, in quanto si tratterebbe di un cambio di destinazione legislativamente impossibile se non come "illecito amministrativo". Ci ha suggerito, come corollario, di chiedere al sindaco di Foggia di venirci incontro con le nostre spese. 

A noi, la risposta è sembrata tecnicamente esauriente ma "umanamente" come un conferma che la legge può essere utilizzata secondo finalità che non corrispondono ai bisogni reali delle persone e della società, che il vero illecito è a monte, quando la pubblica amministrazione decide di svendere dei beni della collettività, di tale valore storico e in un contesto, come quello di oggi, in cui invece sarebbe meglio, come tutti sanno, restituire alla collettività proprio questi beni per produrre lavoro e costruire veri siti rurali per l'accoglienza di migranti e anche tanti italiani sottomessi al caporalato, alle agro-mafie e, in definitiva a condizioni di sopravvivenza drammatiche.

Pensavamo che la Provincia potesse fare un passo indietro "almeno" su un rudere di così poco valore monetario e senza rendita catastale, valorizzando la proposta che noi tapini facciamo dal basso! Siamo ingenui? A noi è parso che non ci sia volontà di "provare", come noi stiamo facendo a partire dalle nostre scarse risorse.

Stiamo chiedendo una proroga, in modo che possiamo mettere su la somma che ci resta da pagare più le spese notarili, per un totale di 6.700,00 euro, a meno che non troviamo un notaio meno caro! 



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Restante quota da pagare per l’acquisto della “Casa cantoniera ex ANAS Manfredonia” di 400 mq e terreno attiguo di 10 are (1/10 di ettaro) in agro di Manfredonia SP 75 km 15+600. 

Euro 4.300,00

Spese notarili per passaggio di proprietà 

Euro 2.400,00

Totale 

Euro 6.700,00

La "Casa Cantoniera Ex ANAS Manfredonia" è un BENE COMUNE MATERIALE. Il progetto“Scuola-Villaggio auto-sostenibile Iqbal Masih” è un BENE COMUNE IMMATERIALE. 

Se, per te, la solidarietà, la cooperazione, l’educazione, i diritti, l’economia del dono e la valorizzazione del bene comune rappresentano percorsi obbligati per la rigenerazione della società, potresti aderire alla sottoscrizione popolare per l’acquisto del “Rudere” e per la realizzazione di questa fase di transizione del progetto.

Non abbiamo molto da offrire in cambio, oggi. Pensavamo che con il tuo contributo potresti adottare una pianta perenne a cui dare il tuo nome o il nome di una persona o animale a cui eventualmente puoi dedicarla. Le piante, però, potranno essere trapiantate solo quando avremo creato le condizioni per l’agibilità nelle terre circostanti la casa cantoniera.


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Per un versamento, oltre Paypal, puoi usare i seguenti dati:

Conto corrente bancario, intestato a  

Anna Maria Papa e Antonio Fiscarelli, presso "Banca Popolare Etica" (se richiesta, la via sede bancaria locale, indicare: Via della Repubblica n. 82/c - 71121 Foggia, Italy) 

IBAN: IT 53 I 05018 04000 000009005076

oppure

Carta prepagata Postepay intestato a  

Anna Maria Papa, via San Severo 46a, 71121, Foggia

N. carta: 4023 6006 3318 5162 

N. codice fiscale: PPANMR76B63D643C

N.B. : Nella causale, puoi scrivere “Sottoscrizione OFFICINE IQBAL / Prima tappa- … ”,  indicando dopo il trattino, al posto dei puntini, il nome che vuoi dare alla pianta (scrivi in modo chiaro)

Puoi contribuire anche in altri modi, partecipando a elaborare il nostro progetto, a costruire la nostra rete per costruire "insieme" i futuri percorsi didattici e formativi, donandoci strumenti e mezzi in disuso che possono venire utili sia per questa fase sia per il dopo, fornendoci consigli e suggerimenti per la riqualificazione del Rudere secondo i criteri della permacultura e della bioedilizia, e in altri modi che ritieni possano contribuire alla realizzazione del nostro progetto-sogno-utopia-desiderio-bisogno.

Ci fa piacere se di dai una mano, se cominci a fare entrare nei tuoi pensieri questa esperienza, che si prevede lunga e difficile. E te ne saremo grati per sempre. Un giorno, quando il nostro Rudere sarà la Scuola-Villaggio Iqbal Masih, saremo felici di accoglierti.

Proteggi questo progetto !



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Per ulteriori informazioni:

centrocose@gmail.com
 / Antonio Fiscarelli: 327 - 3811438
 / Giovanni Meloni: 388 - 9892327

c/o COSE - centro di orientamento
 Cultura-Occupazione-Società-Educazione 

via del Salice 45 -Quartieri Settecenteschi, 71121, Foggia/ tel.: 0881 - 72 31 29 

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Occhio!

I contenuti delle didattiche per i ragazzi e la formazione degli adulti sono in via di definizione nel progetto “totale” che prevede anche l’elaborato progetto di riqualificazione del “Rudere”.

Abbiamo una grossa mole di materiale audiovisivo e cartaceo che cerchiamo di mettere in ordine in sinergia con le altre attività. Si tratta di un percorso che dura da 5 anni e abbiamo da ricostruire la crono-storia, per potere elaborare ulteriormente e perfezionare i contenuti del progetto nella più vasta rete di riferimento, fatta di persone e organizzazioni che operano nei settori che ci interessano, in ambienti formali e in situazioni non formali.

Stiamo allestendo anche un sito specifico del centro COSE, l'attuale gruppo che porta avanti il progetto da circa un anno e mezzo, il gruppo a cui si devono gli ultimi progressi, che nasce con l'obiettivo principale di promuovere questo progetto.

Stiamo elaborando l'idea pedagogica sulla base della quale dovremo elaborare il progetto di ristrutturazione secondo i criteri della “permacultura”. Alcuni di noi stanno già lavorando in questa prospettiva, ma abbiamo bisogno di persone con diversa esperienza che ci diano una mano.

Stiamo cercando di costruire le condizioni per potere ospitare in condizioni decenti chiunque vorrà partecipare in loco alle varie fasi del progetto.

La scuola-villaggio vuole essere una scuola cooperativa completa, polifunzionale, dove "mano, testa e cuore" possano convivere serenamente con la natura, dove si possano attuare percorsi didattici fondati sulla cooperazione, sulla democrazia, sul rispetto delle differenze culturali e sociali, sullo scambio inter-territoriale e internazionale, sull'inter-disciplina o inter-scienza.

Abbiamo caricato diversi tipi di documenti rappresentativi di diverse fasi del progetto dal 2009 a oggi. Si possono consultare entrando nella sezione "File". Si tratta essenzialmente di rapporti e esintesi di momenti autoformativi. Per visionare documentazione e immagini dell'ultimo anno e mezzo potete visitare il nostro blog: http://www.officineiqbal.blogspot.com e la nostra pagina Facebook c/o COSE: https://www.facebook.com/pages/Co-COSE-Cultura-Occupazione-Società-Educazione/423296374462411

Grazie a tutti e tutte del sostegno! Ve ne saremo grati per sempre!

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Qui di seguito altri approfondimenti

(da consociare con gli allegati nell'area "File")

Che cos’e C.O.S.E.?

Il Centro di orientamento Cultura-Occupazione-Società-Educazione, alias c/o C.O.S.E., nasce nel 2013, con lo scopo principale di stimolare processi di sviluppo sinergico tra Cultura, Occupazione, Società e Educazione, in una delle zone centrali più malmesse del comune di Foggia, i Quartieri Settecenteschi, caratterizzati da una sconcertante emergenza abitativa che colpisce numerose famiglie italiane e migranti e da tutti i problemi tipici di zone sottosviluppate del mondo occidentale. Ciò per noi significa impegnarci sul lungo periodo per uno sviluppo autenticamente democratico del territorio, per analizzare in profondità le problematiche locali, per coinvolgere direttamente le persone che vivono nelle condizioni peggiori in percorsi formativi, per stimolare l’autodeterminazione di chi non riesce a integrarsi nel mondo del lavoro, per favorire non solo la valorizzazione delle risorse locali ma anche l’“apertura” del territorio alla dimensione internazionale, alla cittadinanza attiva ed europea, per combattere le violazioni dei diritti e lo sfruttamento, per fronteggiare l’arruolamento di adulti e giovani nei mercati illegali e nella criminalità, per combattere la violenza e la corruzione diffuse, per prevenire i conflitti sociali dovuti anche all’assenza di concreti interventi politici e istituzionali. Promuovere la costruzione della scuola-villaggio auto-sostenibile Iqbal Masih, un progetto nato dentro i suddetti quartieri dalla “realistica" fantasia di un gruppo di bambini che si è posto come obiettivo quello di risolvere i problemi non solo del quartiere ma nel più ampio territorio della provincia di Foggia, dei cui mali e drammi i bambini sono altrettanto consapevoli degli adulti.

L’idea pedagogica

Con molta probabilità la finalità principale della scuola-villaggio Iqbal Masih coincide con le aspettative di ogni persona matura, consapevole del ruolo fondamentale che l’educazione riveste per il progresso di una società. Provvedere alla formazione di un cittadino autonomo e capace di contribuire alla crescita non solo economica ma anche culturale del proprio paese, educare i cittadini allo sviluppo democratico e civile del proprio paese, è ciò che forse appare con evidenza all’orizzonte di una riflessione sui fini dell’istruzione.

Tuttavia, non è difficile oggi riscontrare quali e quante difficoltà oggi si riscontrano, nel perseguimento di una tale finalità, non solo nelle scuole pubbliche ma anche nei vari istituti di formazione privati. Le perplessità di fronte a sistemi scolastici e formativi perennemente in crisi sono tante e varie e non è possibile farne una cernita completa.

Ci limitiamo a indicarne qualcuna:

In primo luogo il rapporto insegnante-allievo, ossia, l’insieme delle dinamiche e delle meccaniche che costituiscono il quotidiano vivere dei due soggetti principali dell’universo scuola, è da diversi decenni condizionato dai ritmi di una società frenetica, tutta tesa verso la produttività, verso il risultato finale, l’utile. Specie nei grandi centri urbani è sempre più difficile, sia per l’allievo, sia per l’insegnante, trovare la serenità necessaria ai processi di apprendimento e di crescita.

Caos, disorientamento, disorganizzazione, sembrano regnare nelle aule della maggior parte delle scuole, esattamente come regnano nelle nostre città. Al contrario di quanto si è soliti pensare, la scuola di oggi non è lontana dalla famiglia, dalla strada, dalla parrocchia, dalla società, perché queste arrivano nella scuola attraverso il corpo docenti, gli impiegati e gli studenti, ciascuno portando in sé la storia della propria famiglia e del proprio gruppo sociale. Ma tra società e scuole non c’è rapporto di reciprocità bensì di invasione della prima nella seconda.

La scuola è un contenitore che assorbe i malanni prodotti da altre strutture sociali, come ad esempio i mass-media che a loro volta esaltano la violenza per scopi di lucro. 

I giovani nelle scuole rischiano snaturare piuttosto che maturare, un’impressione abbastanza diffusa che favorisce il luogo comune per cui la scuola non servirebbe a niente e sarebbe preferibile abolirla (nell’atto pratico, molti genitori, a determinate condizioni, preferiscono abolire la scuola almeno per i loro figli, o almeno permettono che i figli abbandonino la scuola). La scuola di oggi non convince, non persuade, soprattutto difficilmente “educa”! Ciò che di buono c’è oggi nelle scuole italiane è opera di insegnanti attivi spesso in condizioni precarie.

La scuola di oggi si adatta troppo facilmente al sistema produttivo capitalistico ignorando completamente che la cultura economica nel suo insieme non coincide esclusivamente con il modo di produzione a regime capitalistico. Ignorando le forme cooperative di sviluppo economico, le cui regole conciliano perfettamente con quelle di una regolare democrazia, la scuola si trova in ritardo con la messa in atto delle didattiche cooperative e democratiche, che restano appannaggio di pochi gruppi di insegnanti raccolti in associazioni. Ciò favorisce la deriva verso un modello economico-scolastico imprenditoriale e concorrenziale.

La scuola di oggi predilige l’individualismo e la competizione, mentre sottovaluta cooperazione e lo sviluppo della personalità attraverso la socialità. A questo fa riscontro nella pratica scolastica quotidiana una noncuranza rimarchevole del lavoro di gruppo e un appesantimento del lavoro del singolo.

L’Italia con le “3 i” o l’Italia con le “4 i”?

L’idea pedagogica potrebbe anche evincersi in opposizione allo slogan usato da Berlusconi in una delle sue campagne politiche, “Rifare l’Italia con le 3 i: internet, impresa, inglese”. Abbiamo, infatti, elaborato uno slogan parallelo:

Rifare la scuola-società italiana con le 4 i : "inter-generazione", "inter-cultura", "inter-disciplina", "inter-territorialità".

Si tratta di quattro principi “orientativi” interconnessi, risultato di un approfondimento sul tema del rapporto tra “educazione, democrazia ed economia”. Noi crediamo che, lavorando contemporaneamente sui rapporti generazionali, sui confini di scienze, arti e mestieri diversi, sulle relazioni tra culture, religioni, idee e tradizioni diverse, insistendo sullo scambio e sulle differenze tra territori vicini e distanti tra loro, a livello locale, nazionale e internazionale, si possa favorire l’orizzontalità di cui c’è così urgente bisogno oggi non solo nelle alte sfere della politica, ma anche nella società. Pensiamo che, orientandoci con questi principi in un processo di sviluppo sinergico dell’iniziativa economica ed etica, possiamo incoraggiare la capacità cooperativa degli esseri umani, di organizzarsi anche sul piano di una genuina cittadinanza attiva. Vogliamo educarci, noi adulti, insieme ai bambini, alla democrazia, perché non ci sembriamo ancora davvero educati a essa, e perché vogliamo mettere in opera processi che garantiscano i “diritti” non solo per noi in questo drammatico presente, ma anche per le generazioni future. 

Valorizziamo molto l’esperienza, la formazione, le competenze e le conoscenze di ciascuno. Tuttavia non possiamo nascondere i problemi che riscontriamo nel mettere in opera i nostri progetti. Alcuni di noi non hanno reddito e qualcuno è anche senza casa. Abbiamo quindi estremo bisogno di metterci in gioco con le nostre capacità costruttive e creative, ma possiamo farlo solo con molta pazienza. Tra noi c’è chi, avendo un reddito da lavoro regolare, solidarizza con chi non ne ha e lavora al progetto con le proprie mani e idee senza nessuna retribuzione. Altre persone ci sostengono moralmente da lontano. Si tratta di amici, conoscenti, personalità del mondo accademico e di alcune organizzazioni.  Tra i notsri consiglieri, non possiamo tacere i nomi del pedagogista francese Philipe Meirieu, l'allieva di Montessori Grazia Honneger Fresco, il pedagogista italiano Enrico Bottero.

Le finalità generali in breve

Ricucire il rapporto tra culture differenti, persona e ambiente, persona e lavoro, città e campagna, io e comunità, migranti e italiani, adulti e bambini, mano, testa e cuore...

“Il nostro dovere: unire i diritti di migranti e italianai! ”

E' il nostro slogan, tra virgolette, politico! Alle spalle del CARA di Borgo Mezzanone sorge, da quasi 7 anni, un accampamento di oltre 400 persone (ma le cifre sono sempre molto approssimative), compresi bambini. Il Ghetto Bulgaro (300, 400, 500 persone?) sorge, invece, sulla terra di una vecchia masseria abbandonata di privati che vivono al nord e che, si vocifera, abbiano anche chiesto alle autorità locali di provvedere allo sgombero. All’interno di un porticato senza tetto, una montagna di rifiuti, fa da sfondo ai giochi dei bambini della comunità.

Il nostro progetto pedagogico non si rivolge soltanto alle famiglie di migranti. Ci sono anche molti casi di famiglie italiane residenti a Borgo Mezzanone e dintorni in condizioni precarie. Inoltre, abbiamo un occhio di riguardo per le donne, oriunde e migranti, soggette al caporalato, “ragazze-madri” che, a causa del lavoro irregolare e sottopagato, magari discriminate in famiglia, non possono godere pienamente dell’assistenza, dei contributi della disoccupazione, degli assegni familiari e quanto sarebbe previsto in una posizione regolare. Per approfondimenti su questo argomento, suggeriamo la lettura del libro “Il caporalato nella tarda modernità. La trasformazione del lavoro da diritto sociale a merce” di Pietro Alò, Wip edizioni.

Vorremmo cercare di costruire un luogo dove possiamo accogliere ragazzi migranti e italiani in un preciso discorso educativo ed anche adulti volenterosi di auto-costruire percorsi di formazione e lavoro dentro una dimensione di solidarietà, condivisione, cooperazione, insieme ai bambini, per chi può, insieme ai figli (v. allegato "contesto storico-geografico")

Il "Rudere” e “Officine Iqbal”. Perché Borgo Mezzanone, perché proprio quel Rudere?

Abbiamo chiamato “Il Rudere" la Casa Cantoniera EX ANAS di Manfredonia, S.P. 65 km 15 +700, perché è di fatto un rudere e niente di più, per la cui riqualificazione non sappiamo ancora quanto e quando ci vorrà.

Abbiamo definito “Officine Iqbal" questo momento che è per noi laboratoriale, sperimentale, da officina. E’ una fase che stiamo attraversando da circa un anno e che concepiamo come una specie di transizione a un’era nuova che vediamo all’orizzonte, dal nostro Rudere, a “mille passi” da Borgo Mezzanone e da diversi altri siti nei dintorni.

Cominciamo con la terra, mentre elaboriamo il progetto pedagogico-architettonico con cui intendiamo valorizzare la cultura e la storia del territorio, considerando che il nostro Rudere si trova nei pressi di un tratturo della transumanza, il tratturo 41 Foggia-Tressanti-Barletta (v. tabella dei "Ghetti in prossimità dei tratturi" nell'allegatto "Contesto storico-geografico").

Perché la scuola è dedicata a Iqbal Masih?

All’inizio si pensava di dedicarla a Gandhi, perché si pensava che un ruolo centrale dovesse averlo l’educazione alla non-violenza, perché era una fase di approfondimenti della sua idea pedagogica, letta attraverso l’interpretazione di Aldo Capitini e perché è dalla sua idea di società che nasce l’idea della scuola-villaggio. Gandhiinfatti immaginava una società senza stato, senza religione di stato, in un cui lo stato fosse corrispondente a una confederazione di piccole comunità agricolo-artigianali autonome. 

Poi venne il periodo dell’approfondimento della tematica dello sfruttamento dei minori ed Iqbal Masih cominciò ad entrare nei nostri orizzonti. Ci tenevamo inoltre a legare il nostro percorso a una figura più vicina a noi nel tempo e che segnasse con forza il nostro approccio che pensa ai bambini in quanto la loro vita è irrimediabilmente condizionata da quella degli adulti. Ci interessava mettere a fuoco sul tema dell’inter-cultura, che nell’ultimo ventennio è diventato centrale nell’ambito dell’educazione ma anche nel mondo del lavoro. Avevamo anche in mente un significato fondamentalo che la parola “iqbal” ha nella cultura musulmana: “accoglienza”.

Il nostro attuale mecenate

E’ un contadino di 80 anni che si sveglia tutte le mattine alle 4 e lavora fino al tramonto con qualche pausa per il pranzo e la pennichella pomeridiana (che salta l’inverno). Viene definito come uno degli ultimi “terrazzani”, l’espressione utilizzata a Foggia per indicare gli spigolatori di una volta. E’ lui che mette a disposizione, oltre alla terra, in cui stiamo sperimentando le tecniche di agricoltura sinergica, anche ortaggi vari, verdure selvatiche di stagione e il locale nel quale svolgiamo le nostre attività urbane. In realtà, Raffelle Fiscarelli, classe 1936, è il terzo di 10 figli di un contadino senza terra che usufruì dei benefici della riforma agraria. Da terrazzano è quindi passato alla condizione di coltivatore diretto. Dopo la scomparsa di suo fratello maggiore e di suo padre, nel 1973, essendo il più grande dei figli maschi, dovette occuparsi dell’intera famiglia. Fu così che cominciò per lui una rigogliosa attività agricola fino alla fine degli anni ’90, quando le terre furono vendute a causa dei mutamenti nel sistema economico foggiano. Vendute le terre, Raffaele è ritornato alla condizione di terrazzano e contadino autonomo. Ma questa è solo una parte della storia di Nonno Raffaele, che nella sua vita ha fatto altri mestieri, come il carpentiere, che lo hanno visto protagonista di impegni sindacali in diverse lotte politiche per i diritti degli operai dei cantieri ai tempi del miracolo economico. A Nonno Raffaele piace ricordare la sua azione di rivendicazione dell’acqua per gli operai dei cantieri della SS16, sul tratto Termoli-Foggia. Negli anni è diventato sindacalista, battendosi negli ultimissimi anni per i diritti dei pensionati. Oggi sostiene il progetto della scuola-villaggio molto spontaneamente, come ha sempre fatto nei confronti di chi vive in condizioni precarie. 

Proteggi il nostro progetto!

Continua ad approfondire consultando il materiale a tua disposizione nell'area "File"!  E non dimenticare di visitare il blog: http://officineiqbal.blogspot.com

Merci!

Au revoir!

Commenti (2)

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  • DV
    Domenico Anche se è poca cosa vi prego di accettare il mio contributo e vi auguro di realizzare il vostro ambizioso progetto: fate pure affidamento sul mio sostegno morale :)
    • An
      AndreaLu Bellissimo progetto, spero vada in porto!

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