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Emergenza Centro Italia - una raccolta fondi che vada presto e davvero a destinazione

Una campagna di
Francesca Pisacane

Contatti

Una campagna di
Francesca Pisacane

Emergenza Centro Italia - una raccolta fondi che vada presto e davvero a destinazione

Emergenza Centro Italia - una raccolta fondi che vada presto e davvero a destinazione

Campagna terminata
  • Raccolti € 5.340,00
  • Sostenitori 76
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Francesca Pisacane

Contatti

Il Progetto

Aggiornamento 24 febbraio 2017

Mancano 3 giorni alla chiusura. Qalsiasi contributo è utile , ad es. 10 euro servono a mantenere una percora di razza pregiata per 1 mese.

Nella zona di Visso e Ussita quindi regione Marche dove gli aiuti regionali non sono ancora veramente cominciati i beneficiari sono i tre allevatori di cui si parla nel rapporto. A loro conto di fare la consegna il weekend prossimo.

Nella zona di Amatrice quindi regione Lazio in generale gli aiuti volontari generici sono più strutturati ed organizzati (e mi sembra di avere percepito che sono fin troppi, magazzini pieni etc) tant'è che è stato molto difficile anche per me con un'iniziativa autonoma trovare degli interlocutori. Recentissimamente ho trovato un contatto che mi sembra indicato per il nostro scopo di dare supporto diretto alle persone aiutandole sul lavoro, ci permetterà infatti di comprare mangime (che è la vera unica cosa che serve con urgenza agli allevatori e sulla quale non possono permettersi di aspettare) per le stalle delle frazioni di Amatrice, Leonessa etc. comprandolo direttamente da un distributore locale che essendo sul posto conosce anche che tipologia di mangime va data. In questo modo sia saremo sicuri di fare arrivare mangime adatto sia avremo favorito l'economia locale comprando il mangime sul posto anziché averlo ordinato da fuori. Questo contatto ha già fornito 30 quintali di mangime a 6 stalle che però probabilmente ora sarà in esaurimento.(costo di 30 quintali 1000 € IVA inclusa). A metà marzo il sopralluogo sul posto con loro (chi vuole venire è sempre benvenuto).

Chi volesse compare pecorini o salumi aiutando le aziende di Visso e Ussita può dirmelo ché il weekend prossimo avrò la possibilità di farlo.

UN AIUTO DIRETTO SUL LAVORO NEL MOMENTO IN CUI SERVE
Grazie!

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Aggiornamento del 16/02/2017

Scopo di questo aggiornamento è rapportarvi sul sopralluogo che ho fatto nei giorni 11-12-13 febbraio nei paesi di Ussita, Visso e loro frazioni in provincia di Macerata.

Il motivo per cui ho scelto di visitare questi paesi tra tutti quelli colpiti nasce dal fatto che sapevo che Visso e Ussita sono state molto danneggiate e, cercando informazioni su queste zone, ho trovato la segnalazione di un appello di un gruppo di allevatori della zona che chiedevano cibo e ripari per gli animali.  Così ho telefonato ad uno di questi allevatori per chiedergli di poter fare un sopralluogo conoscitivo e questa persona è stata quindi il mio punto di riferimento durante il sopralluogo, mi ha mostrato e raccontato vita e problemi pratici degli allevatori e me ne ha presentati alcuni.

I paesi che ho visitato sono stati evacuati. Gli abitanti ora vivono nelle località di mare in alloggi messi loro a disposizione dalla Regione, con un indennizzo di 40 euro/giorno/persona. A vivere in questi paesi vuoti sono rimasti solo gli  allevatori, in quanto non possono abbandonare gli allevamenti.  Alcuni esercizi commerciali agibili (a Visso il bar pasticceria e la macelleria, ad Ussita un ristorante) sono aperti  ma  con poco lavoro in quanto l’indotto è andato totalmente perso.  Arrivano moltissimi aiuti da tutta Italia, soprattutto autotreni di fieno, cibo, mangime, vestiario e tanto cibo per cani e gatti. Come conseguenza del fatto che i beni di prima necessità vengono donati in grande quantità da fuori, non c’è necessità di acquistarli localmente e questo ha involontariamente creato una contrazione per i negozi locali. Dall’altro lato però i visitatori, esercito, polizia, volontari, cercano di aiutare anche acquistando i prodotti locali.

Gli aiuti che gli allevatori hanno ricevuto finora sono prevalentemente di natura privata. Quelli statali sono molto rallentati, le tensostrutture-stalla ancora in via di costruzione e i moduli abitativi per allevatori ancora non consegnati. Per poter ottenere un modulo abitativo le pratiche sono farraginose e lunghe con alcuni costi a carico dell’allevatore. Alternativamente un allevatore può fare rinuncia al modulo abitativo e crearsi una soluzione abitativa autonoma, a fronte della quale ricevere 250 euro al mese.

Ho avuto modo di soffermarmi su tre casi:

1 - Allevatoredi circa 150 capi di bestiame, la maggior parte bovini di razza pregiata ‘Marchigiana’ e qualche ovino. Sia la sua azienda che l’abitazione sono state dichiarate inagibili ma lui è rimasto a vivere di fianco alla casa dapprima in roulotte ed ora in un modulo abitativo che si è procurato autonomamente. Da quando le sue tre stalle sono semicrollate, il suo bestiame è sempre rimasto all’aperto con rischi per la vita dei vitelli che nascono (l’inverno è stagione di nascite) e con stress per gli animali che inibisce  la produzione del latte. Infatti ha perso alcuni vitelli a causa del freddo/neve. La regione Marche sta dotando gli allevatori delle tensostrutture-stalla ma i lavori vanno a rilento. Nel caso questo allevatore, una tensostruttura è in funzione mentre altre due non sono state ancora completate. Giovanni ha preferito rinunciare al modulo abitativo a cui avrebbe diritto a causa dei tempi troppo incerti (infatti questi moduli non sono stati ancora consegnati a nessuno) e si è dotato di soluzione abitativa autonoma (il container) ed ora riceve un indennizzo di  250 euro al mese. I danni che questa persona ha subito sono la perdita di alcuni vitelli morti a causa del freddo e neve, la casa, il lavoro ridotto in quanto non avendo un luogo chiuso in cui governare gli animali non ha potuto preparare i vitelli con vaccini e altre procedure necessarie per la vendita dei capi sul mercato. Inoltre,  essendo i suoi animali sparsi sulla montagna allo stato brado, non autosufficienti per l’alimentazione in quanto ora non c’è erba, deve portare loro il foraggio col trattore e sta affrontando una spesa imprevista di gasolio per questo.

2 - Caseificio con allevamentodi 890 pecore e 29 bovini che con il terremoto ha smesso di produrre e al momento sta smaltendo solo le ultime forme di percorino stagionato rimaste. Sia il caseificio che l’abitazione dei proprietari  si trovano all’interno di un borgo che è stato dichiarato interamente inagibile ed evacuato. Il caseificio non è crollato ma  ha dovuto chiudere per inagibilità indotta dal fatto che tutte le case intorno sono state classificate zona E “gravemente inagibile”. I proprietari ora abitano in un modulo abitativo che già possedevano che si trova fuori paese e percepiscono anch’essi 250 euro al mese a testa per questa soluzione abitativa autonoma. Gli animali al momento si trovano in parte all’aperto e in parte  stipati in due stalle, di cui una in affitto dalla Regione Marche che sono costretti ad usare per necessità nonostante sia stata dichiarata inagibile, e l’altra che è una tensostruttura montata dalla Regione. Non è chiaro se della stalla in affitto dalla Regione debbano pagare l’affitto di 4000 euro/anno anche quest’anno (scadenza il 31 marzo). Hanno ricevuto anche una seconda tensostruttura che è inutilizzabile perchè allagata (è stata sbagliata la preparazione del fondo). Essendo stato dichiarato inagibile, il caseificio ha dovuto chiudere con quintali di latte andati persi e siccome ora è fermo da più di un mese, ha subito per regolamento la sospensione del marchio CEE. Il latte che continua ad essere prodotto, non essendo più lavorato viene in parte gettato in parte svenduto ad un valore irrisorio. Appena prima del terremoto, l’azienda aveva investito nell’acquisto di un nuovo furgone per le consegne ed un nuovo pastorizzatore ora inutilizzati. I proprietari hanno inoltrato domanda per lo spostamento del caseificio all’interno di un capannone agibile che posseggono in modo da poter ricominciare l’attività. Sono in attesa di risposta ma le regole sono tali per cui solo una parte delle spese da sostenere vengono coperte dalla Regione ed il resto dovrà essere finanziato dai proprietari stessi che al momento non posseggono quel capitale. Quindi sembra che la possibilità di ricreare il caseificio non sia realizzabile nell’immediato.

3- Allevatrice di 72 pecore di razza ‘Sopravissana’, pregiata ed in estinzione, di cui sta realizzando un centro di moltiplicazione. La stalla in affitto dal Comune non è crollata quindi le pecore sono al riparo. La sua abitazione è inagibile quindi ora vive in roulotte a valle. Ogni sabato sera va in una località di mare dove le è stato destinato un bungalow in cui si può finalmente fare la doccia della settimana. Ora l’allevatrice si è procurata autonomamente la roulotte per poter stare vicina all’allevamento ma prima di ciò ha viaggiato tutti dalla località di mare (sede del bungalow) alla sede dell’allevamento (circa 90 km)  spendendo in gasolio i suoi risparmi che non le verranno rimborsati. Spera di poter avere presto il modulo abitativo vero, con allaccio di luce e gas, di cui ha fatto richiesta. Questa allevatrice mi ha parlato di una formula che lei chiama “adotta a distanza una pecora sopravissana” che consiste nel finanziare il mantenimento di un certo numero di pecore per un certo tempo (costo vivo di mantenimento di una pecora è 10 euro al mese). 

Questi sono i casi che ho avuto modo di conoscere meglio. Per tutti e tre i casi mi è sembrato che ricevere una somma, qualsiasi essa sia, possa essere veramente una boccata di ossigeno in questo clima di difficoltà e di attesa di aiuti ‘formali’. Delle tre aziende, il caseifico mi è sembrato sicuramente la situazione più critica non avendo una prospettiva di ripresa a breve termine.

Vorrei fare ancora un sopralluogo nella zona di Amatrice e Accumoli. Sto cercando il contatto giusto per poter essere introdotta. Non è facile, avevo creato un contatto con dei volontari che però al momento hanno deciso di sospendere i viaggi per riorganizzare il magazzino. Vi terrò informati.

Tempo permettendo, il 3-4-5-6 marzo 2017 porterò il ricavato a destinazione . Chi volesse unirsi per essere presente e monitorare, è benvenuto.

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PROGETTO: Una raccolta fondi che arrivi a destinazione veramente, e presto. Pensata e seguita da me in prima persona, nata dell'esigenza di volere avere (e dare a voi) la garanzia che gli aiuti arrivino veramente a chi ne ha bisogno senza perdersi in meandri gestionali e burocratici. 

Istituisco una raccolta fondi per l'emergenza in centro Italia, autonoma e indipendente per svincolarci dai tempi di azione delle Istituzioni ed essere veloci ed efficaci.

La raccolta durerà un tempo di 15/20 giorni in modo che il ricavato possa essere portato prestissimo a destinazione.

Se il progetto dovesse avere successo, continueremo  la raccolta proponendoci obiettivi più alti al fine di raggiungere e dare sollievo ad un numero maggiore di famiglie bisognose.

Al momento sto pensando di destinare quanto raccolto alle famiglie di agricoltori ed allevatori. Sembrano loro infatti i più colpiti, stando agli appelli che che si vedono nel web. Quanti più soldi verranno raccolti, tante più famiglie saranno raggiunte. Ciscuna famiglia aiutata saprà utilizzare il nostro contributo al meglio in base alle proprie necessità. Sarebbe infatti impossibile per noi immaginare cosa manchi loro per comprarlo, mentre ricevere una somma potrà aiutare loro a tirare un respiro di sollievo e ricominciare.

Al termine della colletta (fine febbraio) mi recheró, con chiunque voglia accompagnarmi e fungere anche da "contribuente monitorante", in un centro colpito sufficientemente piccolo in modo da poter più facilmente entrare in contatto con le persone e farmi indicare dagli abitanti stessi e dalle associazioni locali le famiglie più bisognose.

Vi terrò coinvolti ed informati e documentero'  tutto anche grazie all' aiuto di Osvaldo Verri, regista ed autore della trasmissione Le Iene. Chiederó alle famiglie beneficiarie di essere testimonial di quanto fatto anche per future campagne, fatte sempre  con l obiettivo di consegnare quanto raccolto  direttamente in mano alle famiglie.

BIG GRAZIE

Commenti (22)

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    Utente Buon lavoro......Ciao...
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      Francesca grazie!
      7 anni, 1 mesi fa
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    Maria Augusta Grazie, Francesca!!
    • avatar
      Francesca Grazie !
      7 anni, 1 mesi fa
  • aG
    angela ....si è vero l'unione fa la forza, ma essere uniti ad una straordinaria persona, fa la differenza! 💚
    • avatar
      Francesca Grazie 😘
      7 anni, 2 mesi fa
  • ES
    Elpidio Bella iniziativa.
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      Francesca GRAZIE DELLA FIDUCIA !
      7 anni, 1 mesi fa
  • LA
    Lucia Mi sembra un ottimo modo di far ricevere l'aiuto direttamente alle famiglie terremotate!
    • GM
      Giusy Bella idea e buon lavoro, Giusy e Gianni
      • ps
        tamat bella iniziativa Francesca!!! un grande abbraccio
        • AT
          Alexandra  Grazie Francesca...l'unione fa la forza
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            Francesca Grazie Alex ! un bacione
            7 anni, 2 mesi fa
        • bB
          barbara Usiamo il cuore e la fiducia. Brava Francesca.
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            Francesca Grazie mille Barbara !
            7 anni, 2 mesi fa
        • avatar
          Francesca Grazie !!

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