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L’intera storia di Progetti Carpe Diem parla non solo di teatro, di musica e di spettacolo, è una storia che racconta di luoghi i quali, grazie al teatro e alla cultura sono, o possono essere, “luoghi migliori” per comunicare, confrontarsi, crescere, individualmente e collettivamente.
1996-2015 In questi venti anni sono stati diversi i luoghi “abitati” dai progetti di Carpe Diem: Cagliari e il suo centro storico; Quartu e le case campidanesi (dove un antico magazzino di vini in mattone crudo per due anni diventò l’indimenticabile Spazio Carpe Diem); i paesi della Marmilla; le Miniere di Montevecchio e il Festival Cantiere (che ha visto la partecipazione di straordinari artisti di livello nazionale ed internazionale quali tra gli altri Rodrigo Garcia, Barbara Nativi, Ascanio Celestini, Vinicio Capossela, Maria Paiato, Marco Cavicchioli).
Dal 2013 è La Casa delle Storie di Soleminis a rappresentare una nuova tappa nella storia di Progetti Carpe Diem: una residenza atelier, un luogo di pensiero, di sperimentazione e produzione artistica ma, soprattutto un luogo in cui costruire una relazione reale fra artisti e spettatori.
Uno spazio in cui l’attore incontra lo spettatore sia nello spazio scenico che nello spazio “quotidiano” della Casa sia prima che dopo lo spettacolo, uno spazio dove detona quell’esplosione di cultura che permette la nascita di nuove forme artistiche di pensiero, di relazione, di evoluzione.
La Casa delle Storie permette allo spettatore di potersi confrontare non solo con chi, come lui, ha appena assistito all’evento, ma anche con l’artista protagonista di quell’evento, in uno scambio immediato e formativo per chi “agisce” l’arte e per chi ne “fruisce”.
Ed è nello spazio della Casa delle Storie che si svolgerà la Ventesima Edizione di quel Festival Cantiere in cui da sempre sono stati realizzati indimenticabili eventi nati dall’incontro fra grandi artisti professionisti e giovani sardi, italiani, europei. Persone meravigliose per le quali il Festival è stata occasione di scoperta, meraviglia ma anche e soprattutto formazione artistica e personale e di condivisione di speranze e progetti.
Per poter mantenere la qualità che da sempre lo contraddistingue Il Festival Cantiere, che ha un piccolo supporto finanziario istituzionale , ha bisogno soprattutto del sostegno economico del pubblico.
Oggi il Festival,che negli anni ha ridefinito il suo percorso e gli obiettivi da realizzare, è l’unico festival teatrale e di musica in Sardegna non chiuso nei confini dell’Isola ma aperto all’incontro, al confronto artistico ed umano, alla condivisione di percorsi comuni fra i migliori artisti del teatro d’innovazione nazionale e il pubblico.
Per questo, per poter ospitare per più giorni alla Casa delle Storie artisti come quelli che saranno presenti al Festival Cantiere per condividere con loro tempo, emozioni, pensieri abbiamo dato vita a questa campagna di Crowdfunding.
Ciò che ha sempre caratterizzato l’attività di Progetti Carpe Diem nei suoi quasi venti anni di attività all’interno del panorama regionale della cultura e dello spettacolo è la volontà di produrre progetti e realizzare spettacoli, laboratori, eventi che coinvolgessero le migliori risorse artistiche del teatro d’innovazione sia del territorio regionale sia del territorio nazionale.
Negli anni giovani attori e musicisti sardi hanno studiato, lavorato, collaborato a fianco di più maturi artisti.
Fra questi maestri che lavorano nei centri teatrali e nei teatri più interessanti, attori che lavorano con compagnie prestigiose, che sono stati diretti da registi internazionali, candidati a premi e riconoscimenti nazionali. Tanti sono i nomi di questi artisti che si possono trovare nei calendari, nei curriculum e nelle relazioni consuntive di Progetti Carpe Diem.
Un’attività, quella di Progetti Carpe Diem, estranea a una visione localistica e “autarchica”isolana. Una attività che ha prodotto spettacoli capaci di confrontarsi con un pubblico che non si aggrega attraverso gli eventi promossi nei social network ma che agisce sulla base della curiosità, dell’informazione sui media nazionali : un pubblico giustamente esigente e non certo compiacente che, però, ha sempre apprezzato il coraggio di Progetti Carpe Diem e premiato la volontà di questa struttura di non rifugiarsi in meccanismi amatoriali e “autoreferenziali” ma di riferirsi a una dimensione vasta e contemporanea nelle proprie proposte.
Progetti Carpe Diem è il soggetto che, primo in Sardegna ed in Italia (fin dal 1996) ha dato vita nelle Miniere di Montevecchio ad una esperienza di “Cantiere culturale” che ha coinvolto centinaia di giovani sardi ed europei mettendoli in relazione formativa con grandi artisti nazionali ed internazionali.
Progetti Carpe Diem ritiene, da sempre, che il valore principale della produzione artistica e dell’azione culturale che opera attraverso i linguaggi delle arti, e del teatro in particolare, stia nella loro capacità di stimolare e favorire la formazione e la crescita individuale e collettiva delle persone e dei territori a cui quella produzione e quella azione sono rivolte.
Con la convinzione che la cultura e le arti abbiano il dovere di riuscire a stimolare nelle persone riflessioni su questioni collettive essenziali e non invece rifugiarsi, come sta sempre più accadendo, in una dimensione minimalista capace solo di “narrare” rapporti che riguardano identità ristrette e parziali (famiglia, dinamiche di coppia, relazioni interpersonali astratte da contesti più generali).
L’altro aspetto che contraddistingue l’attività ormai quasi ventennale di Progetti Carpe Diem è stato la capacità di produrre e organizzare straordinarie occasioni di cultura teatrale (e non solo spettacoli) fuori dalle strutture teatrali convenzionali.
In questo breve filmato, una anteprima del lavoro di documentazione filmata del progetto teatrale e della prima mise en espace di "MEDEA - La città ha fondamenta su un misfatto" di Giuliana Musso:
Ventesima edizione del Festival Cantiere di Progetti Carpe Diem, la cui prima fase andrà in scena alla Casa delle Storie di Soleminis dall’8 al 24 luglio, con la direzione organizzativa di progetto di Aurora Aru e la direzione artistica di Franco Marzocchi.
Certa del patto con il pubblico, Carpe Diem ha deciso di promuovere un’azione di crowdfunding attraverso la piattaforma produzionidalbasso.com. Un impegno condiviso con gli spettatori che sanno, da ormai vent’anni, di non ricevere delusioni.
Suggestioni e poetica del festival 2014 nel racconto per immagini del regista Marco Antonio Pani, che anche quest’anno girerà il diario di bordo del Cantiere.
IL PROGRAMMA - Il festival si aprirà con un prologo musicale in tre appuntamenti: i concerti di Bobo Rondelli che presenta il suo Come i carnevali (8 luglio), del gruppo Carneigra con A vita bassa (8 luglio), la performance di Monica Demuru che presenta Otto storie poco standard (10 luglio). Per il teatro saranno presenti Oscar De Summa con un nuovo studio e la riproposta di Stasera sono in vena e il progetto Ornithes di Elio Turno Arthemalle con i “ragazzi” di Casa Emmaus - la comunità di contrasto alle dipendenze patologiche di Iglesias – (9 luglio); Tindaro Granata (Premio Associazione Nazionale Critici del Teatro come attore emergente e Premio Mariangela Melato 2013) con Antroloparoid (11 e 12 luglio).
Mentre il 12 e 15 luglio torneranno al Cantiere due spettacoli “storici”: Caffè Sinai di e con Alessandro Cevenini e Daniel Dwerryhouse e Ombre rosse lo spettacolo scritto per Marco Cavicchioli da autori come Mauro Covacich, Andrea Schianchi, Massimo Carlotto, Francesco Piccolo, Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Aldo Nove, Roberto Alaimo, Stefano Benni, Michele Serra. Il 16 e 17 luglio andrà in scena Gioco di specchi, un testo di Stefano Massini (l’autore di Lehman Trilogy recentemente nominato successore di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano) nell’interpretazione di Marco Brinzi e Ciro Masella. Tornano al Cantiere, dopo alcuni anni, Leonardo Capuano con lo struggente Elettrocardiodramma (16 e 17 luglio) e Silvia Gallerano che, diretta da Alessandra Cutolo presenterà, con Fabrizio Parenti, Giovanni Ludeno uno studio in residenza tratto da Beckett dal tiolo Celia (18 luglio). E sempre il 18 luglio andrà in scena un’altra produzione in residenza iniziata già nell’edizione passata Pinocchi – Storia di un burattino fatta a pezzi con Giusi Merli, Mila Vanzini, Michele De Maria diretti da Andrea Macaluso. Francesco Bonomo, altra presenza "storica" del Cantiere, lavorerà per tutta la durata del Festival ad uno studio in residenza fra teatro e video ispirato agli Amori difficili di Italo Calvino.
Ritorna al Cantiere 2015 AnnaMaria De Luca che presenterà Donna De Paradiso una meditazione da Pasolini e Don Tonino Bello (12 luglio) e sarà l’interprete insieme ad Andrea Peracchi e Francesco Morittu ( alla chitarra ) degli intermezzi poetici e narrativi scelti da Franco Marzocchi.
Grazie alla qualità e all'esperienza nel settore delle due autrici coinvolte una sezione importante del Cantiere sarà dedicata ad una indagine sulla sensibilità e sulla creatività infantile. Sono due le originali proposte che il Festival presenterà: il coinvolgente allestimento Repertorio dei Misteri della mia infanzia di Manuela Fiori e il poetico ed emozionante spettacolo Pezzetti d’infanzia ideato da Miriam Bardini e da lei interpretato con Pier Elisa Campus e Binaca Papafava . Spettacolo che chiuderà il 23 e 24 luglio la prima fase del Cantiere 2015.
Nella tradizione del Festival Cantiere vi sarà anche un’attività didattico-formativa affidata a una delle migliori maestre della tecnica vocale a livello internazionale, Francesca Della Monica, che condurrà (dal 14 al 18 luglio) un Laboratorio sulla vocalità nella dimensione performativa che si concluderà con una performance collettiva con gli allievi.
Il Festival Cantiere presenterà una seconda fase a settembre con una personale di Maria Paiato che sarà l’interprete di Amuleto da Roberto Bolano e di uno studio in residenza tratto da Il compleanno di Francesco Permunian coprodotto da Ferrara Off (dal 4 al 12 settembre) e un progetto Visniec (autore più volte sperimentato nel Cantiere) in via di definizione.
LA STORIA - Sono passati diciannove anni dall’agosto del ’96 quando, guidati da Aurora Aru che in quel luogo era nata e cresciuta, un gruppo di qualche decina di persone fra attori, fotografi, musicisti, giornalisti salì nel villaggio e nella miniera di Montevecchio riaprendo le porte di spazi meravigliosi abbandonati da troppo tempo. In seguito, fino al 2010, una straordinaria comunità di artisti professionisti e di giovani provenienti dalla Sardegna e da tutto il mondo ha restituito a Montevecchio lavoro creativo, cultura, luce, suoni, gioia di creare e di crescere condividendo sogni e progetti. Dalla prima mise en espace di “Passavamo sulla terra leggeri”: un evento che si snodava lungo venti chilometri, partendo dalle Dune di Piscinas arrivando al chiostro della Direzione dalla Miniera passando per la laveria di Naracauli fino a un allestimento molieriano nella Cernita dei Cantieri di Levante, il Festival ha sempre realizzato eventi unici capaci di dare, attraverso le emozioni del teatro, nuova vita e identità ai luoghi.
Poi la miopia e la mancanza di progetto di un’amministrazione comunale ha fatto sì che non fosse più possibile proseguire con quell’eccezionale esperienza e nella miniera di Montevecchio è ritornato il silenzio. Oggi quel luogo è, nel migliore dei casi, un museo privo di vitalità che guarda solo al passato senza alcuna proiezione verso il futuro.
Così Progetti Carpe Diem ha scelto altri luoghi e, passando prima per alcune tappe a Collinas e a Cagliari, ha scoperto in Sardegna un’altra struttura “unica e originale” dove, da tre anni, ha deciso di “abitare” e di proseguire nel proprio progetto: la Casa delle Storie di Soleminis.
LO SPAZIO - La Casa delle Storie è una residenza/atelier immaginata da un’artista nordeuropea, realizzata con materiali tipici dell’architettura sarda immersa in un paesaggio mediterraneo potente. Un luogo con una sala per le prove e le rappresentazioni e un’arena esterna capace di ospitare centinaia di spettatori. Una casa in cui gli artisti possono vivere, creare, incontrarsi, confrontarsi fra loro e con il pubblico.
L’ISPIRAZIONE - Cos’è rimasto oggi dello spirito delle prime edizioni? Appunto la volontà e la capacità di riunire in Sardegna una comunità di artisti di grande e riconosciuto livello perché attraverso il lavoro di ricerca, gli spettacoli, la progettualità, la formazione possano fra di loro e con il pubblico condividere idee, esperienze, emozioni.
Da sempre ciò che più distingue il progetto di Carpe Diem è, infatti, la volontà di superare l’atteggiamento “autarchico” e autoreferenziale che connota il panorama teatrale regionale, attraverso la collaborazione con i migliori elementi artistici della scena nazionale del teatro d’innovazione.
Negli anni e in tempi non sospetti grazie a Progetti Carpe Diem hanno debuttato in Sardegna artisti come Ascanio Celestini, Maria Paiato, Barbara Nativi, Silvia Gallerano, Arianna Scommegna , Marco Cavicchioli ma anche, in tempi più recenti, Oscar De Summa , Ilaria Drago, Carrozzeria Orfeo, Marta Cuscunà per non parlare di Giuliana Musso che ha “eletto” la Casa delle Storie come luogo ideale per progettare i suoi nuovi lavori.
E insieme a questi “ospiti-amici” Progetti Carpe Diem ha costruito nel tempo un rapporto solido con un gruppo di attori e di artisti che possiamo definire come la “prepotente forza-lavoro” del Cantiere: Giusi Merli, Francesco Bonomo, Daniel Dwerryhouse, Andrea Macaluso, Mila Vanzini, Anna Maria De Luca, il regista cinematografico Marco Antonio Pani, il musicista Francesco Morittu.
In sintesi si può dire che questi venti anni di lavoro possono essere riassunti in pochi concetti: confronto, condivisione, stima e rispetto fra e per gli artisti, stima e rispetto per e con il pubblico. Concetti che sostengono anche il programma della prossima edizione.
Va sottolineato il coraggio progettuale e organizzativo di Progetti Carpe Diem che pur nell’incertezza di finanziamenti pubblici sempre più ridotti ha deciso di dare vita ad un festival così denso e pieno di presenze prestigiose e progetti impegnativi.
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