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Siamo un gruppo trasversale di attivisti che lottano per la difesa e la riscoperta dello straodrinario patrimonio artistico ,culturale ed antropologico della città di Napoli. Il nostro team è costituito da una moltitudine di individualità di altro profilo professionale che attraversa tutte le branche della cultura; dalla giurisprudenza al restauro.In tutto sostenuto e coadiuvato da : studenti non dormienti,artisti emergenti ed affermati, grafici,restauratori e comuni cittadini.Tutti insieme uniti per il recupero ,il mantenimento e la restituzione alla cittadinanza di beni comuni “all’Umanitas”.
Dal luglio 2014 abbiamo dato via al recupero di due strutture di importanza vitale per la memoria della città. L’associazione cultutrale Mario Casolaro ha preso in fitto l’antico chiostro della chiesa di s. Agostino Maggiore (XVII sec.)e la splendida sala del capitolo (XIII sec.) ad esso annessa. Lo scopo è quello di creare un luogo “vivo”, di cultura,di memoria,di aggregazione che sia foriero di lavoro e di speranza per le nuove generazioni. Lo spazio potrà ospitare eventi culturali, teatrali e musicali, mostre ed esposizioni, assemblee, incontri pubblici e privati, fiere nazionali ed internazionali,matrimoni ,temporary outlet,corsi di formazione professionale ed artistica e qualsiasi altra attività connessa al mondo degli eventi. Tutte le attivita saranno tese al recupero di fondi necessari all’enorme mole di interventi di restauro e messa in sicurezza delle strutture. Tali lavori sono gia’ in corso e completamente autofinanziati dai soci fondatori. La riconnessione topografica e culturale delle sale alla città di Napoli vuole essere un punto di partenza attraverso il quale arrivare, in un futuro prossimo, alla rinascita dei troppi siti di interesse storico per l’umanita che attualmente versano in uno stato di abbandono e decadenza inaccettabili. Noi siamo semplici CUSTODI del patrimonio che le precedenti generazioni ci hanno lasciato ed abbiamo l’obbligo morale e civile di consentire alle future generazioni di godere ed ammirare tali capolavori.
L’ordine degli agorstiniani venne fondato nel corso del XIII sec per volontà di Carlo d’Angiò.Il complesso monasteriale si installò su di un poggio naturale presso il quale erano preesistenti testimonianze della Neapolis greco-romana (le colonne reggenti il soffitto della sala del capitolo furono riutilizzate da un tempio già presente in situ). Della fabbrica ecclesiastica oltre alla chiesa non è sopravvissuto molto. L’ente risanamento napoletano in virtu’ della necessità di bonificare le zone della città ricettacolo di epidemie e pestilenze ordinò la ditruzione quasi totale del monastero. Grazie all’intervento di Benedetto Croce l’edificio albertino che sostituì il complesso agostiniano è tutt’ora scrigno di una realtà ben più preziosa dell’architettura del risanameto.Al secondo piano dello stabile sito in corso Umberto I n.174, aprendo la porta di un comunie appartamento, possiamo infatti ammirare lo splendido chiostro Agostiniano, progettato dall’architetto regio Giangiacomo di Conforto (1624) poi rimaneggiato da Bartolomeo e Francesco Antonio Picchiatti e la sala capitolare di pure forme gotiche ,resa celebre dal processo a Masaniello capo dei lazzaroni. L’intervento di fagocitazione delle sale fece predere loro la caratteristica di pianterreno.Il giardino che i frati potevano ammirare dai loro affacci sul colonnato venne sventrato e sostituito da un pavimento vitreo che avrebbe illuminato i nuovi piani sottostanti, mentre il chiostro venne chiuso da uno splendido lucernario in stile liberty.
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