Una campagna di Banca Etica e Fondazione Finanza Etica
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Se a Gaza si continua a morire nonostante il cessate il fuoco, dopo due anni segnati da quello che molte organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, hanno certificato come genocidio, nell’altra regione della Palestina, la Cisgiordania, è in atto da tempo un’escalation di violenza e demolizioni senza precedenti. Da ottobre 2023, Israele e i suoi coloni hanno infatti brutalmente intensificato gli attacchi contro la popolazione palestinese nell’area. Dall'inizio della campagna militare contro Gaza, le forze di Tel Aviv hanno ucciso in Cisgiordania 1086 persone, tra cui 223 bambini. La distruzione di numerosi edifici da parte delle autorità israeliane ha inoltre causato lo sfollamento di oltre 38.000 palestinesi, con un impatto grave su più di 2.850 minori.
Nel solo mese di ottobre 2025 si sono registrati 264 attacchi da parte di coloni israeliani contro palestinesi tanto da spingere le Nazioni Unite, a definire questo periodo come il più violento degli ultimi vent'anni in Cisgiordania.
Il complesso di pratiche illegali compiute da Israele nei confronti del popolo palestinse è reso possibile da una trama di complicità da parte di attori economici e finanziari europei. Secondo l’ultima edizione del report Don’t buy into occupation, le banche europee hanno destinato decine di miliardi di dollari in prestiti e sottoscrizioni a società coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani in Palestina e detengono investimenti altrettanto consistenti in azioni e obbligazioni delle stesse imprese. In particolare nel documento si legge che:
Come Gruppo Banca Etica pratichiamo un modello di finanza fortemente alternativo e da sempre siamo al fianco del popolo palestinese nella sua aspirazione verso la giustizia, la libertà e l’autodeterminazione e ci impegniamo con azioni concrete per supportarlo.
Per questo, dopo aver contribuito all’organizzazione della raccolta fondi organizzata dalle realtà palestinesi Acad e Reef per aiutare i contadini colpiti dagli attacchi dei coloni israeliani subendo danni alle loro attività, lanciamo una nuova raccolta a sostegno dei bambini e delle bambine palestinesi che vivono nei campi profughi della Cisgiordania.
L'arrivo dell'inverno rende la situazione della popolazione palestinese, spesso già provata dallo sfollamento, ancora più difficile. Molti minorenni nei campi profughi di Jenin, Tulkarem, Tubas si trovano ad affrontare il gelo senza l'essenziale.
Il nostro obiettivo è sostenere l’organizzazione palestinese ACAD NGO, con la quale da tempo collaboriamo, affinché possa destinare ai bambini e alle bambine della Cisgiordania "pacchetti invernali" vitali, contenenti:
Ogni contributo, anche il più piccolo, può fare una differenza enorme nella vita di tanti piccoli palestinesi costretti a subire i crimini di una potenza occupante.
Ecco cosa ci aiuterai ad acquistare con la tua donazione:
Costo totale stimato: 100 Euro
Costo totale stimato: 100 Euro
Costo totale stimato: 85 Euro
Costo totale stimato: 105 Euro
Dona ora: non lasciamo sola la Palestina!

Un video che documenta il continuo sfollamento di famiglie dal campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale, in concomitanza con le operazioni miliatari israeliane.




Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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