Una campagna di Riccardo Tappo
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(english version below)
Il 30 novembre 1943, il piccolo borgo umbro di Mucciafora venne messo a ferro e fuoco da truppe nazifasciste: sette civili uccisi, case bruciate, un paese quasi raso al suolo. Oggi, quella pagina della storia italiana è quasi scomparsa dalla memoria collettiva.
Questo documentario vuole restituirle voce.
“La Montagna Non Dimentica” è un documentario indipendente che ricostruisce il primo eccidio nazifascista avvenuto in Umbria, intrecciando testimonianze dirette, ricerche d’archivio, scene ricostruite con attori e riprese originali in Italia e in Montenegro, dove questa vicenda ebbe inizio.
Non è solo la storia di una strage:
è la storia di partigiani slavi e italiani, di evasionI rocambolesche, di solidarietà tra popoli, di eroismo, di comunità montane che pagarono il prezzo più alto per la libertà.
Mi chiamo Riccardo Tappo, sono un documentarista umbro che vive da nove anni in Germania.
Lavoro da sempre su storie di resistenza e di lotta collettiva. Cresciuto tra registratori a cassette e interviste ai miei nonni, ho studiato cinema a Perugia e ho conseguito un master in Documentary Production alla St John University di York.
I miei lavori hanno sempre seguito persone che resistono e si oppongono all’oblio. Ho iniziato raccontando i rifugiati in attesa di permesso di soggiorno nell’Italia interna con Inshallah. Ho poi attraversato le vertenze dell’acciaieria e le lotte sindacali con Lotta Senza Classe e Biografie di Lotta. Infine ho camminato lungo la rotta balcanica, in Bosnia, seguendo i volontari che ogni giorno aiutano i migranti in viaggio: un gesto che continua la tradizione internazionalista da cui è nata l’Europa.
Quando sono arrivato a Mucciafora in un gelido giorno di novembre e ho visto la targa commemorativa, ho capito che quel silenzio era troppo pesante per restare tale.
Le ricerche erano frammentarie, la memoria a rischio, i sopravvissuti pochissimi.
E da lì è nato il bisogno urgente di raccontare.
Il documentario prenderà forma attraverso le voci di discendenti, storici e testimoni, e attraverso le immagini dei luoghi dove tutto è accaduto: le montagne umbre e, più a est, il Montenegro, dove questa storia affonda le sue radici. A queste si uniranno ricostruzioni cinematografiche che daranno corpo a figure come Toso, Francesco Spitella e don Ugo Di Biagio, insieme al materiale d’archivio raccolto tra Italia e Balcani.
Perché un documentario non si limita a essere diretto: si costruisce passo dopo passo con chi lo vive e lo racconta. Ogni intervista apre una strada nuova, ogni incontro sposta lo sguardo. E di questo movimento sarà fatto La Montagna Non Dimentica.
Perché un documentario non si “dirige”: si scrive insieme, autore e testimoni. Ogni intervista apre strade nuove, ogni incontro cambia la prospettiva.
“La Montagna Non Dimentica” è un progetto indipendente, senza finanziamenti pubblici o televisivi.
Finora ho sostenuto personalmente la pre-produzione, le ricerche e molte riprese.
Ora ho bisogno di una vera squadra.
Obiettivo: 15.000 €, necessari per:
Con il tuo contributo possiamo portare questo film nelle scuole, nei festival, nelle piazze, nei cinema, restituiendo dignità a un pezzo di storia che rischia ancora una volta di essere dimenticato.
Questo documentario non è solo un progetto artistico:
è un atto di memoria, di giustizia, di restituzione.
La montagna non dimentica. E grazie a te, nemmeno noi.
A forgotten story. A vanished village. An act of collective memory.
On November 30th, 1943, the small Umbrian hamlet of Mucciafora was set ablaze by Nazi-fascist troops: seven civilians were killed, homes burned down, an entire mountain village nearly wiped off the map. Today, that page of Italian history has almost disappeared from collective memory.
This documentary seeks to give it back a voice.
The Mountain Does Not Forget is an independent documentary that reconstructs the first Nazi-fascist massacre that took place in Umbria. It intertwines direct testimonies, archival research, reconstructed scenes with actors, and original footage shot in Italy and Montenegro, where this story began.
It is not only the story of a massacre:
it is the story of Slavic and Italian partisans, of daring escapes from prison camps, of solidarity across borders, of acts of courage, and of mountain communities that paid the highest price for freedom.
My name is Riccardo Tappo. I’m a documentary filmmaker from Umbria, living in Germany for the past nine years.
My work has always centered around stories of resistance and collective struggle. I grew up with cassette recorders and interviews with my grandparents; later I studied film in Perugia and earned a Master’s in Documentary Production at St John University in York.
My films have always followed people who resist and refuse oblivion. I began by telling the stories of refugees awaiting residence permits in rural Italy (Inshallah). I then documented the steelworkers’ disputes and union battles in Lotta Senza Classe and Biografie di Lotta. Finally, I walked along the Balkan route in Bosnia, following volunteers who help migrants every day, a gesture that continues the internationalist spirit on which Europe was built.
When I arrived in Mucciafora on an icy November day and saw the memorial plaque, I immediately sensed that the silence surrounding this story was too heavy to leave untouched. The research was fragmented, the memory fragile, the survivors very few.
And from that moment, the urgent need to tell this story was born.
The documentary will take shape through the voices of descendants, historians, witnesses and researchers, and through imagery of the places where everything happened: the Umbrian mountains and, further east, Montenegro, where the story has its roots.
To this will be added cinematic reconstructions that bring to life figures such as Toso, Francesco Spitella and Father Ugo Di Biagio, together with archival materials gathered in Italy and the Balkans.
Because a documentary is not simply “directed”: it is written step by step with those who live it and recount it. Every interview opens a new path, every encounter shifts the perspective. The Mountain Does Not Forget will be made of this very movement.
The Mountain Does Not Forget is an independent project, without public or television funding. Until now I have personally covered the research, pre-production and many of the shoots.
Now I need a real team.
Goal: €15,000, needed to:
With your support, we can bring this film to schools, festivals, public squares and cinemas, restoring dignity to a piece of history that still risks being forgotten.
This documentary is not only an artistic project:
it is an act of memory, justice and restitution.
The mountain does not forget.
And thanks to you, neither will we.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.

Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.

Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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