Una campagna di Patrizia Vita
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Ciao, sono Patrizia,
più di 10 anni fa, dopo aver vissuto per vent’anni anni a Roma, ho scelto di ritornare al mio paese natale Ussita (MC) e trasformare la mia casa di famiglia in un B&B: La Casa dell'Ortigiana, tra i monti Sibillini, con il monte Bove che vigila dall'alto. Non era solo un B&B, era il posto dove ogni ospite si sentiva come a casa, dove i ritmi erano lenti, dove curavo il mio orto sinergico e le erbe aromatiche, dove le colazioni, con prodotti a km 0 e del territorio, duravano ore perché c'era sempre una storia da raccontare.

Poi, ad agosto del 2016, è iniziato lo sciame sismico che ha distrutto il centro Italia e il 26 e il 30 ottobre del 2016, in pochi secondi, il terremoto ha portato via tutto quel sogno: le pareti che avevano accolto tanti sorrisi, la cucina dove preparavo le colazioni e ogni progetto e obiettivo che mi ero fissata, ogni oggetto della casa, senza poter recuperare nulla… Dove prima c’era la vita è rimasto solo il silenzio, un mucchio di macerie e recensioni su tripadvisor che invecchiavano velocemente.


Mi sono reinventata professionalmente e ho cercato di non abbattermi, anche se la ricostruzione è stata dura, difficile, frustrante e dolorosa, anche a causa di un cancro che ha deciso di venirmi a bussare alla porta, di una burocrazia complessae piena di ostacoli. Abbiamo affrontato tutto, giorno dopo giorno, insieme allo studio C28 di Fabriano con cui siamo oggi arrivati alla ricostruzione della mia casa, della Casa dell’Ortigiana .
Ho lasciato che gli eventi facessero il loro corso, in attesa che le procedure diventassero fatti concreti perchè, anche se avevo paura di fare programmi dopo tutto quello che avevo attraversato, dentro di me ho sempre creduto che questo posto meritasse di rinascere, che la montagna avesse ancora bisogno di chi la ama davvero.
E ora, finalmente, dopo quasi 10 anni la casa è di nuovo in piedi. Ho scelto di ricostruire una casa passiva in legno, avvalendomi della professionalità della ditta Castellani - case in legno di Ancona anche loro un’azienda del territorio, perché mi sembrava una giusta chiusura del cerchio.

E’ stato difficile in questi mesi immaginare una casa “sulla carta”, non l'avevo mai fatto ed è stato emozionante vederla prendere forma, con le pareti a delimitare lo spazio e un tetto che ripara dalla pioggia. Uno spazio astratto sta diventando concreto e subito la mia mente ha iniziato a immaginarlo: “ qua ci metto il tavolo, qui il divano che ho in casetta, qui il tappeto marrone…”.
Manca l'ultimo passo: riempirla di nuovo di tutto quello che serve per accogliere, perché non ho potuto recuperare nulla dalla mia vecchia casa e, da ordinanza dello stato, la ricostruzione non prevede fondi per gli arredi, quello che rende una casa, "casa". Laddove possibile mi sto organizzando con materiali da riciclo e riuso, come è stato e sarà lo spirito della casa, ma il nuovo assetto prevede 3 livelli di circa 45 mq cadauno e alcuni mobili devono essere su misura. Il frigo, la cucina, il tavolo, la lavasciuga, i letti, gli elettrodomestici, i materassi e tanto altro.
Mi servono 23.000 euro per potervi accogliere e abitare insieme questa nuova casa, per far tornare le chiacchiere davanti al caminetto o la colazione all’alba tutti insieme prima di partire per un trekking. Ogni contributo, grande o piccolo che sia, è importante. Potete prenotare una notte in anticipo, partecipare alle passeggiate che i miei amici e amiche guida hanno messo a disposizione o a delle giornate specifiche sull’importanza della nutrizione; potete aggiungere il vostro nome sulla parete dei tanti “grazie” che devo a tutte e tutti coloro che in questi anni non mi hanno mai lasciata sola, o rilassarvi con la tintura madre prodotta con la melissa che in questi anni di abbandono è cresciuta in modo indisciplinato e rigoglioso nell’orto.
Chi c’è stato in passato lo sa già: questo è il posto dove tornare ogni volta che avete bisogno di ritrovare voi stessi. Ci siamo quasi. È un’accoglienza che torna a vivere, dove il turismo lento e rispettoso può mettere radici, dove chi viene sui Sibillini trova ancora l'accoglienza vera, non solo un posto dove dormire ma dove trovare la cura.
Aiutatemi a riaprire La Casa dell'Ortigiana e dimostrare insieme che dopo ogni terremoto, la vita sa ripartire, e che i sogni condivisi sono i più belli da realizzare.
Grazie di cuore per quello che farete.
Patrizia
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