Una campagna di Paolo Alfiero Compagnia Danza Terra D'Ombra
ContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
CONDIVIDI
La devastante e continua situazione in Palestina è diventata per noi una priorità morale e artistica. Sentiamo l'urgente responsabilità di usare la nostra arte per un'azione culturale, politica e storica sull'occupazione in corso, per una Palestina libera e decolonizzata. Crediamo che "Mai più" debba significare "Mai più" per tutti i popoli” e crediamo sia necessario portare alla luce e sottolineare il genocidio, l’apartheid, il colonialismo di insediamento e la depravata ideologia sionista in corso in Palestina. Questa convinzione mi ha spinto a creare e ideare "Rotta Palestina".
Mi chiamo Paolo Alfiero e sono il direttore della compagnia danza Terra d'Ombra, una realtà coreutica e di teatro attiva dal 1999. Da anni, la nostra missione è creare spettacoli che possano stimolare la riflessione e ispirare la nostra comunità a Torino e il pubblico che incontriamo nelle diverse piazze del territorio anche nazionale. La compagnia oltre il linguaggio del Flamenco, , lega il percorso creativo a inusuali forme di danza diventando anche ricerca contemporanea. L’arte coreutica si insinua negli ambiti del teatro per svelare angoli difficili e sofferenti della società attuale.

"Rotta Palestina" è più di un semplice spettacolo; è un atto di testimonianza e militanza. Intreccia, attraverso momenti danze, opere fondamentali di autori palestinesi come Mahmud Darwish, Susan Abulhawa,Mosab Abu Toha, Wi’am Qudaih come anche dello storico ebreo Ilan Pappé con una potente raccolta di pagine di diario, poesie e storie di altri scrittori. Le toccanti parole giungeranno percorrendo persecuzioni del passato (crociata contro gli Occitani, le vessazioni e sterminio dei Rom-Gitani , il genicidio degli Armeni, cui seguirà la Shoah). Il nostro obiettivo è portare sul palcoscenico le strazianti realtà umane della vita palestinese sotto l'occupazione illegale di Israele creando uno spazio di conoscenza condivisa ed espressione creativa.

Il nostro percorso fino ad ora: Ostacoli e Successi
Portare alla luce questa storia è stato difficile. Quando ho cercato i primi finanziamenti, abbiamo incontrato il rifiuto delle istituzioni tradizionali (fondazioni bancarie, circuiti spettacoli dal vivo, amministrazioni pubbliche), che non intendevano sostenere questo messaggio. Ma ho creduto in questo progetto allora, come ci credo oggi. Pertanto spinti dalla passione, dalla disponibilità e dal tempo di diverse persone si è creato un team a cui rivolgo una profonda gratitudine e che ha lavorato in modo interamente volontario per molti mesi (da febbraio ad ottobre 2025).
Siamo cosi riusciti a mettere in scena il nostro primo spettacolo il 10 ottobre 2025 presso il Teatro Dora del centro Sporting Dora di Torino, che ha sostenuto il progetto dando la disponibilità per le prove di allestimento e uso del teatro. Aiutati a diffondere l'evento attraverso realtà di danza, di attivismo, di azione sociale e cultura, abbiamo avuto una risposta travolgente.
È stato un enorme successo. Una quantità inaspettata di persone si è riversata all'appuntamento. Abbiamo sensibilizzato il pubblico e raccolto fondi (che sono stati devoluti al collettivo Sumud di Jerez de la Frontera che sostiene aiuti umanitari nella striscia di Gaza). Il feedback è stato incredibile, moltissime persone hanno detto che lo spettacolo "ha lasciato il segno" e sono state profondamente turbate commuovendosi per i testi narranti la tragedia dell'occupazione e del GENOCIDIO israeliano.
Il problema? La sede era troppo piccola e crediamo che una sola serata non sia sufficiente per creare l'impatto continuativo necessario. Moltissime persone sono rimaste fuori e centinaia non hanno potuto vedere lo spettacolo. Possiamo dire che siamo come “obbligati” a portare avanti questa avventura artistica. L’atto teatro/coreografico si è trasformato in un impegno rilevante da attuare innumerevoli volte per raggiungere una moltitudine di spettatori.

con la forte volontà di offrire, dopo lo spettacolo, danze popolari per il pubblico e una conferenza con un autorevole attivista del panorama italiano,
La richiesta di vedere "Rotta Palestina" è chiara, e il suo messaggio è più urgente che mai in questi tempi in cui la parola 'cessate il fuoco' viene usata dai media mainstream senza una prospettiva di Pace e giustizia sul genocidio e sull'occupazione che durano da oltre 77 anni. Vogliamo riportare lo spettacolo a Torino per altre due serate: 30 e 31 gennaio 2026, affinché tutti coloro che l'hanno perso possano vederlo e noi possiamo raggiungere un pubblico più vasto. Dopo molti mesi di lavoro volontario, non possiamo più andare avanti senza finanziamenti. Per riproporre una produzione professionale (realizzata gratuitamente) e rispettare il lavoro dei professionisti: artisti, tecnici e collaboratori, dobbiamo coprire i nostri costi, pur ringraziando -il gruppo di 10 danzatori folk - che offrirà la sua presenza nuovamente in maniera gratuita.

Alessia: collaborazione allestimento e organizzazione. Claudia, Rosalba, Grazia, Ombretta, Betty, Elio, Lorenzo, Massimo, Marcello, Youri: 10 danzatori folk. Naji: danzatore/attore palestinese. Paolo: , ideazione regia/allestimento e danzatore flamenco. Alice,Toni e Gianni: attrice e attori. Andrea: videoproiezione. Maddalena: voce canto. Nico: luci. Carlo: sonorizzazione. Cedric: service audio. Gianni: service luci. Stefano: grafica. Laura: comunicazione. Angelo e Emanuele: riprese, montaggio. Monica: costumi.
_________________________________________________________
Ringraziamenti alle Associazioni Danza Folk della città, ai gruppi musicali intervenuti DILUNE e CONTROCANTO, dal gruppo OSTINATE ed anche dal coordinamento TOxGAZA.


Il vostro contributo è un investimento nell'arte della danza e del teatro, nella cultura e nell'attivismo militante. I fondi saranno utilizzati in modo trasparente per coprire tutti i costi necessari, tra cui:
Ci rivolgiamo a tutti coloro che credono nel potere dell'arte di far emozionare, pensare e reagire di fronte all'ingiustizia.
Grazie per la vostra solidarietà e per aver creduto nell'importanza di questo lavoro.
Con gratitudine,
Paolo Alfiero Compagnia Danza Terra D'Ombra





Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
Commenti (1)