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Campagna crowdfunding per “salvare” la cooperativa sociale Ambiente solidale, condannata ingiustamente da una recente sentenza del tribunale a pagare 150.000 € per una questione contrattuale, che equipara una cooperativa sociale a un’azienda profit, ignorandone la specificità e interpretando leggi esistenti ma poco chiare. Una cifra enorme, che potrebbe far chiudere per sempre la cooperativa sociale che opera sul territorio dal 2006, causando la perdita di lavoro da parte dei tanti dipendenti (oltre 50), molti dei quali provenienti da condizione di disagio sociale.
Nata nel 2006 con la missione di creare lavoro dignitoso per persone in condizioni di svantaggio, opera nel settore ambientale e della raccolta differenziata. Un’impresa sociale che ha sempre scelto la legalità, competendo in un settore dominato da aziende profit – spesso coinvolte in interdittive antimafia – e che ha dato riscatto a centinaia di persone. Oggi diamo lavoro stabile a oltre 50 persone, di cui una quota significativa svantaggiati.
Oggi, però, questa esperienza rischia di finire.
Una recente sentenza del Tribunale di Napoli, immediatamente esecutiva nonostante non siano ancora note le motivazioni, condanna Ambiente Solidale al pagamento di circa 150mila euro. La causa riguarda presunte inadempienze nell’applicazione del contratto collettivo: secondo il giudice, a quattro ex lavoratori di un vecchio appalto non sarebbe dovuto essere applicato il contratto delle cooperative sociali, ma un diverso contratto di settore.
Questa vicenda si inserisce in un contesto già segnato dalla profonda crisi che investe a livello europeo e nazionale il comparto dei rifiuti tessili, settore in cui la cooperativa opera da anni. Il rischio concreto è la chiusura di Ambiente Solidale: ciò significherebbe non solo la perdita di posti di lavoro, ma soprattutto la fine di percorsi di inclusione e di riscatto sociale costruiti con fatica nel tempo.
La nostra storia lo dimostra (i nomi che seguono sono di fantasia):
Sono solo tre volti di una moltitudine: ogni cooperativa sociale di tipo B in Italia custodisce centinaia di queste storie.
Ciò che sta accadendo ad Ambiente Solidale non è un caso isolato.
Oggi le cooperative sociali di tipo B sono sotto attacco:
Eppure, i numeri parlano chiaro: in Italia esistono oltre 5mila cooperative sociali di inserimento lavorativo, con quasi 100mila occupati, di cui 35mila persone svantaggiate (persone con disabilità, persone con dipendenze, in carico ai servizi di salute mentale, detenuti o semiliberi).
Dietro queste cifre ci sono vite, famiglie, comunità intere.
Per salvare questa esperienza collettiva, occorrono azioni concrete:
Ambiente Solidale è un presidio di legalità, di riscatto sociale, di dignità del lavoro. Se chiude una realtà come questa, vince l’illegalità, perde la comunità Chiedo a chi può, anche un aiuto concreto per sostenere Ambiente Solidale in questo momento difficile, affinché possa superare l’urto e continuare a garantire lavoro e dignità a chi ne ha più bisogno.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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