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Migrart: L’arte come incontro è il progetto che dal 2015 raccoglie disegni e testimonianze delle persone migranti lungo le rotte migratorie all’interno di rotoli di carta di trenta metri.
Tutto inizia nell’ottobre del 2015 quando tre membri dell’associazione Menti Libere ripercorrono al contrario la rotta balcanica, dalla Piazza Transalpina che unisce Gorizia e Nova Gorica al confine turco-siriano, interagendo con le persone incontrate lungo il cammino attraverso un rotolo di carta di trenta metri, steso a terra in ogni hotspot della rotta e fornito di pennarelli colorati, che si rivela essere un forte dispositivo aggregativo.
Il metodo del rotolo viene poi riproposto dall’artista Tommaso Sandri durante altri viaggi lungo rotte migratorie internazionali, dal Mali al Senegal, da Calais a Lampedusa, dall’Uganda alla Bosnia, coinvolgendo migliaia di adulti e bambini in happenings aggregativi e ricreativi nelle situazioni più drammatiche.
Attualmente i rotoli sono nove, per un totale di quasi trecento metri, e raccontano con il linguaggio universale del disegno le migrazioni, con la voce dei protagonisti, fuori da ogni logica strumentalizzabile.
A novembre 2025, a dieci anni di distanza dal primo viaggio, il collettivo ripercorrerà la rotta balcanica a ritroso, dal Friuli alla Turchia.
Dieci anni dopo quel primo rotolo steso a terra sulle strade e piazze balcaniche il collettivo tornerà sulla rotta.
Perché la rotta balcanica non è una linea su una mappa: è un organismo vivo, che muta pelle continuamente.
Una missione costellata di interventi artistici e di happenings ricreativi per testimoniare cosa è cambiato e cosa no in questi ultimi dieci anni di Balkan Route.
Partiranno ancora da Gorizia, dalla Piazza Transalpina ora un simbolo di riconciliazione, per dirigersi verso sud-est e toccare sia gli hotspots attuali, come Bihac, che luoghi simbolo del recente passato, Srebrenica tra tutti.
Negli hotspot che visiteranno - quei non-luoghi sospesi tra accoglienza e detenzione - il rotolo di carta diventerà un termometro sociale oltre che dispositivo aggregativo di spensieratezza.
In ogni luogo il collettivo metterà in scena delle azioni ricreative.
Il viaggio, accompagnato passo dopo passo dal videomaker torinese Matteo Bompasso, s’intreccerà anche con gli avvenimenti di una regione, quella balcanica, in forte spinta di cambiamento come si è visto con le proteste serbe degli ultimi mesi.
Un viaggio che sarà bollettino quotidiano e dialogo attraverso l’arte in una regione così cruciale per il presente e futuro di tutta l’Europa.
Com'è cambiata la violenza alle frontiere? Quali nuove lingue si parlano ora lungo il percorso? Che fine hanno fatto le persone i cui disegni si conservano ancora nei vecchi rotoli? I disegni, e quindi le storie e le speranze, torneranno anche nel nuovo rotolo?
Domande a cui il collettivo cercherà di trovare risposte attraverso l’arte.
Qua un video di un passato progetto in Mali :
https://www.rainews.it/archivio-rainews/media/Mali-la-minaccia-jihadista-e-lemergenza-profughi-d42b5e06-abd0-4f6d-96bd-4cc2504864a9.html
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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