Una campagna di
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Ciao, siamo Cristina e Ahmad.
Due persone che provengono da mondi lontani — la Sardegna e la Palestina — ma che si sono incontrate in un tempo preciso, forse guidate da qualcosa che va oltre noi.
Sentiamo che questo incontro non è stato casuale: è nato dal bisogno profondo di dare voce a ciò che resiste, con umiltà e ascolto, attraverso il linguaggio dell’arte e del cinema.
Io sono Cristina Sarigu, pedagogista con background psicologico, promotrice culturale sarda, attivista per la difesa della memoria e delle tradizioni popolari, mediante l’arte, la parola e la creazione di connessioni umane. Organizzatrice di eventi artistici e culturali, esperta nel creare spazi di incontro dove le storie e le culture possano dialogare e intrecciarsi. Profondamente legata alla mia terra, cerco di mantenere viva l’identità culturale della Sardegna e la valorizzazione delle sue radici. Sono un’artigiana di relazioni e creativa per natura: connetto persone, idee e progetti per dare vita a collaborazioni autentiche. Questo progetto nasce dal desiderio di costruire insieme qualcosa di significativo, che unisca cultura, comunità e futuro. Credo profondamente che cultura e identità siano fondamentali per la crescita e la resistenza di una comunità affinché, non solo non vengano dimenticati ma, possano continuare a vivere, evolversi e proteggere territori unici come la Sardegna e la Palestina."
Ahmad Al Khalil è un regista e autore palestinese che attualmente vive in Libano. Attraverso il suo cinema esplora temi come l’identità, l’esilio, la memoria e la resistenza, con uno sguardo poetico e politico al tempo stesso.
I suoi lavori sono stati selezionati in diversi festival internazionali, ricevendo riconoscimenti per la profondità narrativa e la forza visiva. Tra i suoi progetti più importanti c’è -YAMAHA-, lungometraggio in diffusione in vari paesi del mondo, che conferma il suo impegno nel raccontare storie di popoli e culture spesso dimenticati.
Con questo nuovo progetto, Ahmad unisce la sua voce a quella della Sardegna per dare vita a un ponte tra due terre che condividono la stessa sete di dignità e memoria.
Insieme stiamo dando vita a un docufilm indipendente che unisce Sardegna e Palestina.
Esistono terre che, pur lontane tra loro, sembrano parlare la stessa lingua silenziosa della resistenza e dell'amore per le radici. La Sardegna e la Palestina sono due di queste terre.
Il docufilm nasce dall’urgenza e necessità di raccontare un legame invisibile ma potentissimo: la forza delle tradizioni, la lotta per la memoria, l’attaccamento alla propria terra. Popoli che resistono non solo con le armi o con le rivendicazioni ma, soprattutto con la tradizione, la lingua, il lavoro, il canto, il tramandare gesti e storie.
Mediante le immagini, le parole e i suoni raccolti tra i monti, i paesi e i campi della Sardegna, il docufilm costruirà un ponte vivo verso la Palestina e viceversa, tracciando un cammino comune di identità e resistenza.
In Sardegna, come in Palestina, il legame con la terra è qualcosa che va oltre il semplice territorio: è un’identità, una memoria vivente, una ferita e una speranza.
Oggi, la cultura e la lingua sarda rischiano di scomparire: le tradizioni non si trasmettono più con la stessa forza di un tempo, e molti giovani si allontanano dalle proprie radici.
Allo stesso modo, il popolo palestinese ogni giorno lotta non solo per la propria terra, ma anche per non essere cancellato nella sua cultura, nella sua memoria, nella sua identità.
Il docufilm vuole raccontare questa potente battaglia, farla emergere attraverso i volti, le voci e le storie di chi ancora oggi custodisce e difende ciò che è più prezioso: le radici.
Questo docufilm sarà anche il primo respiro di - ISSASA - una neonata associazione culturale no profit fondata da Cristina, Vanessa, Alessia e Noemi, amiche sorelle. È nata da pochissimo, con la stessa urgenza e delicatezza con cui nascono i semi sotto la terra.
- ISSASA - custodisce il desiderio di creare legami tra culture, memorie e identità che resistono, e il docufilm è il suo primo passo, il suo primo canto di verità.
Questo progetto nasce anche dalla consapevolezza che in Sardegna, da quasi trent'anni, esiste l'associazione "Sardegna Palestina", una realtà viva che resiste e tiene aperto un dialogo profondo con il popolo palestinese. La sua presenza, capace di superare difficoltà e ostacoli lungo il tempo, è per noi un esempio e uno stimolo a portare avanti questo lavoro con tutto il nostro impegno e la nostra passione.
Sostenere questo progetto significa compiere un gesto semplice ma potente: supportarci significa sostenere umanamente chi crede nella forza della memoria e dell’identità e della resistenza e, al tempo stesso, tendere la mano a un popolo che lotta ogni giorno per non essere cancellato.
Anche una piccola donazione è per noi un gesto umano prezioso, è un segno di fiducia e di solidarietà: un filo invisibile che unisce terre, culture e speranze.
Crediamo profondamente che i popoli abbiano fili invisibili che li uniscono, anche quando vivono terre lontane.
In questo progetto, racconteremo similitudini sorprendenti – e a volte quasi identiche – tra culture apparentemente distanti. Nei sardi e nei palestinesi riconosciamo un'affinità profonda: popoli scolpiti dalla terra, dalla memoria e dai gesti tramandati con cura. Culture distinte, ma percorse dalle stesse vene di resistenza, dalla stessa musica dell’anima, da un’identità che sopravvive nel canto e nella voce.
Aiutaci a costruire questo ponte di memoria tra Sardegna e Palestina.
Aiutaci a raccontare che la resistenza non è solo nei gesti eroici, ma anche nei canti, nei riti, nelle mani che continuano a tessere, a piantare ulivi, a raccontare storie.
Con il tuo sostegno potremo raccontare due popoli uniti da radici profonde simili, ma segnati da realtà molto diverse. Uno resiste nel silenzio, l’altro nella ferita aperta di un genocidio.
Sostienici con il cuore, se credi davvero nel valore della memoria, della dignità e della cultura che non si arrende.
Che la tua donazione sia vera, sentita, necessaria.
Se non puoi donare, ti ringraziamo tanto ugualmente ma, per favore, condividi questa campagna.
Perché far circolare una storia è un modo per non voltarsi dall’altra parte.
Grazie per essere arrivatə fin qui e, per sentirti, in qualche modo, parte di questo cammino!
GRAZIE!
Ciao! We are Cristina and Ahmad.
Two people who come from distant worlds - Sardinia and Palestine - but who met at a precise time, perhaps guided by something beyond us.
We feel that this meeting was not by chance: it was born out of a deep need to give voice to what resists, with humility and listening, through the language of art and cinema.
I am Cristina Sarigu, pedagogist with a psychological background, Sardinian cultural promoter, activist for the defence of memory and popular traditions, through art, speech and the creation of human connections. Organiser of artistic and cultural events, expert in creating meeting spaces where stories and cultures can dialogue and intertwine. Deeply attached to my land, I try to keep Sardinia's cultural identity and the appreciation of its roots alive. I am an artisan of relationships and creative by nature: I connect people, ideas and projects to give life to authentic collaborations. This project was born out of a desire to build something meaningful together, something that unites culture, community and the future. I deeply believe that culture and identity are fundamental for the growth and resilience of a community so that, not only are they not forgotten but, can continue to live, evolve and protect unique territories such as Sardinia and Palestine."
Ahmad Al Khalil is a Palestinian filmmaker and author currently living in Lebanon. Through his cinema, he explores themes such as identity, exile, memory and resistance, with a gaze that is both poetic and political.
His works have been selected in several international festivals, receiving awards for narrative depth and visual strength. Among his most important projects is -YAMAHA-, a feature film being released in various countries around the world, which confirms his commitment to telling the stories of often forgotten peoples and cultures.
With this new project, Ahmad combines his voice with that of Sardinia to create a bridge between two lands that share the same thirst for dignity and memory.
Together we are creating an independent docufilm that unites Sardinia and Palestine.
There are lands that, although far apart, seem to speak the same silent language of resistance and love for their roots. Sardinia and Palestine are two such lands.
The docufilm was born out of the urgency and necessity to recount an invisible but very powerful bond: the strength of traditions, the struggle for memory, the attachment to one's own land. People who resist not only with weapons or with claims but, above all, with tradition, language, work, song, handing down gestures and stories.
Through the images, words and sounds collected in the mountains, villages and fields of Sardinia, the docufilm will build a living bridge to Palestine and vice versa, tracing a common path of identity and resistance.
In Sardinia, as in Palestine, the bond with the land is something that goes beyond mere territory: it is an identity, a living memory, a wound and a hope.
Today, Sardinian culture and language are in danger of disappearing: traditions are no longer passed on as strongly as they once were, and many young people are moving away from their roots.
This docufilm will also be the first breath of - ISSASA - a newborn non-profit cultural association founded by Cristina, Vanessa, Alessia and Noemi, sister friends. It was born very recently, with the same urgency and delicacy with which seeds are born under the soil. - ISSASA - holds the desire to create links between cultures, memories and identities that resist, and the docufilm is its first step, its first song of truth.
Likewise, the Palestinian people struggle every day not only for their land, but also not to be erased in their culture, their memory, their identity.
The docufilm wants to tell this powerful battle, to bring it to light through the faces, voices and stories of those who still today guard and defend what is most precious: their roots.
This project also stems from the knowledge that in Sardinia, for almost thirty years, there has been the association “Sardegna Palestina”, a living reality that resists and keeps open a profound dialogue with the Palestinian people. Its presence, capable of overcoming difficulties and obstacles over time, is an example and an incentive for us to continue this work with all our commitment and passion.
Supporting this project means making a simple but powerful gesture: supporting us means humanly supporting those who believe in the strength of memory, identity and resistance and, at the same time, extending a hand to a people who struggle every day not to be erased.
For us, even a small donation is a precious human gesture, a sign of trust and solidarity: an invisible thread uniting lands, cultures and hopes.
We deeply believe that peoples have invisible threads that unite them, even when they live in distant lands.
In this project, we will recount striking - and sometimes almost identical - similarities between seemingly distant cultures. In Sardinians and Palestinians, we recognise a profound affinity: peoples sculpted by the earth, by memory and by gestures handed down with care. Distinct cultures, but traversed by the same veins of resistance, the same music of the soul, an identity that survives in song and voice.
Help us build this bridge of memory between Sardinia and Palestine.
Help us tell that resistance is not only in the heroic gestures, but also in the songs, the rituals, the hands that continue to weave, to plant olive trees, to tell stories.
With your support we can tell the story of two peoples united by similar deep roots, but marked by very different realities. One resists in silence, the other in the open wound of a genocide.
Support us with your heart, if you truly believe in the value of memory, dignity and culture that does not give up.
Let your donation be true, heartfelt, necessary.
If you cannot donate, we thank you anyway, but please share this campaign.
Because circulating a story is a way not to look the other way.
Thank you for coming so far and for feeling, in some way, part of this journey!
THANK YOU!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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