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Lele va al collège

Una campagna di
Donne Nissa Frauen APS e francesco sincich

Contatti

Una campagna di
Donne Nissa Frauen APS e francesco sincich

Lele va al collège

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100%
  • Raccolti € 150,00
  • Sostenitori 2
  • Scadenza 46 giorni rimanenti
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
Donne Nissa Frauen APS e francesco sincich

Contatti

Il Progetto

Pour les francophones, tout est ici.

Lele Orti ha 14 anni e ha appena terminato, a pieni voti, il primo anno del Collège d'enseignement secondaire (CES) di Dakoro, in Niger. Dopo quattro anni, Lele potrà ottenere il brevet e andare, ad esempio, a insegnare nelle scuole primarie. 


Detto così, non sembra niente di eccezionale ma Lele è figlia di allevatori nomadi di una popolazione discriminata in Niger, i Wodaabe. Lele ha una storia particolare: quando aveva circa tre anni, insieme a un ragazzino, Ja’o, era stata data in affidamento a una coppia già un po’ anziana che non aveva avuto figli. La sua famiglia di origine non aveva problemi a tenerla, ed è solo per generosità che ha dato Lele ai suoi attuali genitori, una cosa che si fa tra i Wodaabe. La coppia stravede per lei, non le fanno mancare niente, anzi, secondo qualcuno la viziano. Comunque è cresciuta bene visti i risultati raggiunti. 


È cresciuta a Banganà, un accampamento permanente situato nella regione semidesertica a nord di Dakoro, ed è l’unica piccola nomade della scuola primaria di Banganà ad aver passato l’esame di ammissione al collège tra i sei candidati della scuola. Questo la rende particolarmente importante. Anche perché potrebbe diventare la prima insegnante Wodaabe nella storia della sua scuola.

LA “SCUOLA NOMADE” DI BANGANÀ


Il governo del Niger denomina così le scuole che si trovano in zona pastorale e sono frequentate dai figli di allevatori nomadi, Tuareg, Peul e Arabi. La scuola di Banganà rientra in questa categoria ed è frequentata da bambine e bambini Wodaabe, una popolazione di allevatori di zebù della grande famiglia dei Peul.


Era il 2011 quando, con due piccole associazioni genovesi, riuscimmo a creare una scuola primaria a Banganà. Tre anni dopo la scuola da comunitaria, cioè finanziata da associazioni private, divenne pubblica e la sua continuità fu così assicurata. Dopo 14 anni e varie vicissitudini, la scuola è ancora là e gli allievi pure. Per una scuola così, diversa anche dalla maggior parte delle scuole dell’Africa rurale per via della particolarità degli allievi, tutti89 figli di allevatori nomadi, questo è già un successo. 

A differenza di quello che in genere ci si aspetta, qui sono le ragazze a essere avvantaggiate. I ragazzi, appena possono farlo, cioè molto presto, intorno ai 13-14 anni, devono accompagnare il bestiame al pascolo lontano dall’accampamento e anche per lunghi periodi. Alle ragazze spettano compiti non meno faticosi (approvvigionamento dell’acqua, riduzione in farina del miglio,…) che però non le obbligano ad allontanarsi dall’accampamento. Per la famiglia la scuola è comunque tempo sottratto ai lavori di casa e quindi un impegno non indifferente. 


Anche la gestione dei progetti di sostegno non è facile. La comunicazione è ridotta ai messaggi vocali o al telefono, visto che i genitori non sanno né leggere né scrivere. Le linee telefoniche del Niger rurale sono forse le peggiori del pianeta e la WiFi non è alla portata di tutti. Le giustificazioni di spesa, indispensabili per i cofinanziamenti pubblici, sono spesso scritte a mano su pezzetti di carta e di solito non vengono apprezzate qui da noi… 

Negli ultimi anni la scuola, attraverso l’Associazione Donne Nissà, ha beneficiato di un contributo della Provincia di Bolzano ma quest’anno è previsto un ritardo e comunque le necessità della scuola, ora che una sua allieva è al collège, sono cresciute, al punto da spingerci ad attivare questo crowdfunding.

La scuola di Banganà è e resta una scuola fragile a causa del contesto geoclimatico, aggravato dalle conseguenze del  riscaldamento globale, dal disinteresse del governo per l’istruzione pubblica, soprattutto nei confronti di popolazioni nomadi, e dai conflitti in atto in quella parte del Sahel. Senza contare le conseguenze economiche del colpo di stato del luglio 2023 che hanno provocato un relativo isolamento del Paese e un aumento generalizzato dei prezzi di generi essenziali.

Il successo di Lele ci impone di accompagnarla nel suo percorso scolastico fino alla sua conclusione e dopo i primi mesi di scuola abbiamo scoperto che una ragazzina al collège, anche in Niger, costa… La scuola è pubblica e quindi gratuita ma poterci andare non basta. Occorre pensare al mantenimento di Lele nella cittadina di Dakoro, a tre ore di pista dalla sua famiglia a Banganà, ma anche a garantire la merenda quotidiana, lo zainetto, l’abbigliamento, come qui da noi. Recentemente è arrivata anche la richiesta di un telefonino… Non siamo ancora convinti della sua necessità, ma forse perché consideriamo i bisogni di una quattordicenne in Niger diversi da quelli di una ragazzina qui, nel mondo occidentale. Ci penseremo. Comunque non l’abbiamo messo nel budget del progetto. Forse sarà un regalo. D’altra parte è già la prima della classe e potrebbe meritarlo. 

IL BUDGET

Per questo progetto abbiamo calcolato un budget di 2.388 € ed è questo l’obiettivo minimo da raggiungere con questo crowdfunding. Tutto quello che riusciremo a raccogliere in più sarà devoluto alla cantine scolaire, una voce che in questo contesto non è mai abbastanza coperta.


LE VOCI DEL BUDGET 

  • Lele, l’allieva di Banganà che ha appena cominciato il suo secondo anno al collége di Dakoro, è al centro di questo progetto. La somma necessaria, già verificata nel primo anno, include l’affitto di una stanza presso una signora residente a Dakoro e il vitto per l’anno scolastico, comprese le merendine il mattino. Lì si tratta di baignet che si acquistano lungo la strada. 
  • Il tetto della scuola è stato parzialmente divelto nel corso dell’ultima stagione delle piogge, che quest’anno è stata particolarmente violenta, con vittime e allagamenti in tutta la regione.
  • Una voce ineludibile è il vitto per gli allievi della scuola (cantine scolaire). Nel contesto climatico del Sahel nigerino, dove la malnutrizione è endemica, il vitto determina il funzionamento o meno di una scuola. A questo si aggiunge il colpo di stato del luglio 2023 che ha cambiato le alleanze politiche ed economiche del paese. Questo ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi e i Wodaabe, in quanto gruppo emarginato, ne risentono molto più degli altri. Il costo di miglio e riso, fondamentali per la sopravvivenza delle famiglie wodaabe, è in continua crescita rendendo sempre più importante l’aiuto esterno. 
  • La gestione locale del progetto è affidata a Hassan Aliou, un anziano del clan dei Wodaabe Kasawsawa, il gruppo presente a Banganà. Residente a Dakoro, una piccola cittadina a tre ore di pista da Banganà, riceve e gestisce i fondi della scuola su incarico del COGES, il comitato di gestione istituito per legge nelle scuole del Niger. La gestione del progetto richiede frequenti spostamenti fra Banganà, Dakoro e Bermo, sede dell’Ispettorato da cui dipende la scuola. Gran parte della somma stanziata copre gli spostamenti.
  • La scuola di Banganà, nella sua storia, ha cambiato insegnante quasi ogni anno. Nessuno vuole stare lì. Banganà è isolata e piccola, è più un accampamento permanente che un villaggio e gli insegnanti sono spesso di etnia Haussa, vengono dalla città e si trovano male tra i Wodaabe. In passato, a causa del disinteresse e dell’assenteismo di alcuni insegnanti la scuola era precipitata in una crisi profonda e così si decise di affiancare all’insegnante del governo un altro reperito in zona. D'altra parte, era oggettivamente difficile per un solo insegnante seguire le sei classi della scuola primaria. In questi casi spetta al governo fornire un secondo insegnante, ma Banganà non è abbastanza “importante”. L’attuale insegnante è un Tuareg e sembra che faccia bene il suo lavoro. 
  • Visto il posto dove sta Banganà abbiamo stanziato una somma per gli “imprevisti”, una voce che comprende anche spese per la salute degli allievi. Un esempio è un’evacuazione all’ospedale di Dakoro sostenuta l’anno scorso per un’allieva con una forte febbre. 

CHI PROPONE IL PROGETTO


Responsabile del progetto è l'Associazione Donne Nissà Frauen APS di Bolzano. L'Associazione Donne Nissà (http://www.donnenissa.it/cooperazione-allo-sviluppo/ ) sostiene la scuola già dal 2020 attraverso i contributi che riceve dalla Provincia Autonoma di Bolzano e con proprie iniziative pubbliche, e si farà carico di raccogliere le donazioni e realizzare le voci del progetto.   

CHI GESTISCE IL PROGETTO


Sono Francesco Sincich, antropologo per Medici Senza Frontiere (MSF) dal 2003 con numerose missioni di terreno in diversi paesi africani. Proprio durante una di queste missioni, nel 2009 in Niger, incontro per la prima volta le famiglie di allevatori nomadi wodaabe che poi continuerò a frequentare negli anni (o a seguire a distanza, quando non sarà più possibile fare altrimenti), fino ad oggi. Ho anche avuto il privilegio di contribuire all’istituzione della scuola di Banganà nel 2011. In passato ho già attivato, con partner diversi, sempre su questa piattaforma, cinque crowdfunding destinati a questa scuola, tutti coronati da successo. Potete trovare i progetti finanziati qui: https://www.produzionidalbasso.com/projects/search?q=sincich Da qualche anno, convinto dell'efficacia delle immagini nella sensibilizzazione sui progetti di cooperazione e più in generale nella trasmissione di contenuti utili, faccio anche il filmmaker. I documentari proposti in questo progetto sono miei. 

CHI SOSTIENE IL PROGETTO


Il sito web di notizie e media Paris Global Forum https://www.parisglobalforum.org/sostiene da anni i progetti a favore della scuola di Banganà. E anche stavolta ci ha offerto spazio nel suo sito per rilanciare e pubblicizzare il progetto: https://www.parisglobalforum.org/2025/12/30/lele-va-au-college/ 

DOCUMENTAZIONE

In gallery trovate video utili per conoscere meglio i Wodaabe e la scuola di Banganà. 

Commenti (1)

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  • GD
    Gilda Dare un sostegno anche economico a chi si occupa dell'educazione dei giovani in aree che ne sono prive è fondamentale per loro ed è anche un diritto. Ben vengano numerose le iniziative come questa.

    Gallery

    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    4. Istruzione di qualità

    Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.

    5. Uguaglianza di genere

    Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

    10. Ridurre le disuguaglianze

    Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

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