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Il nostro obiettivo è semplice: riportare a Perugia la prima generazione di palestinesi arrivati in Italia, insieme ai loro figli e alle loro figlie, per rivivere, e filmare, il viaggio di ritorno e il luogo dove è cominciata la storia della diaspora palestinese in questo Paese.
Siamo Laila Hassan, militante e ricercatrice presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, e Giacomo Fausti, regista campano. Da anni, insieme, stiamo lavorando a un film documentario sulla presenza palestinese in Italia: un progetto che nasce dal basso, da conversazioni nelle cucine, da archivi di famiglia, da racconti custoditi troppo a lungo nel silenzio. Vogliamo costruire uno spazio dove la diaspora palestinese possa raccontarsi con le proprie parole, senza filtri né giustificazioni. Un racconto intimo e politico, che attraversa le generazioni. Un film ambientato interamente in Italia, che parla di Palestina, ma anche di appartenenza, traumi, radici e di ciò che resta.
Scelsero Perugia perché era una delle prime città italiane ad aver sviluppato una visione internazionale dell’istruzione aprendo le porte dell'ateneo . L’Università per Stranieri di Perugia, fondata nel 1921, nacque con l’intento di accogliere studenti e studentesse da tutto il mondo, offrendo corsi di lingua e cultura italiana. Per gli studenti palestinesi, inoltre, era previsto l’obbligo di frequentare un corso di italiano della durata di 3-6 mesi prima di potersi iscrivere a qualsiasi altra università italiana: Perugia divenne così una tappa obbligata nel loro percorso formativo.
Ma Perugia fu molto di più.
Fu il cuore pulsante del GUPS (Unione Generale degli Studenti Palestinesi): non solo un gruppo affiatato, ma un laboratorio politico e culturale, una casa per coloro che sceglievano come porto di arrivo l'Italia e cercavano riscatto attraverso lo studio e la lotta collettiva.
“Tutti erano nel GUPS, nessuno escluso.” Khader Tamimi
Questa storia esiste, ma non è documentata.
Oggi vogliamo tornare lì. Insieme a chi ha vissuto quella stagione, e a chi è cresciuto nel mito di quella Perugia solidale.
Un viaggio di quattro giorni per ritrovare luoghi, volti, parole. Per ricucire la memoria e guardare avanti. Un ritorno, un film, una memoria da non perdere.
Con questo viaggio a Perugia vogliamo filmare un ritorno, insieme simbolico e concreto.
Attraverseremo l’Università per Stranieri, luogo di incontro e formazione per generazioni di studenti provenienti da tutto il mondo. Visiteremo i vecchi centri sociali, “La Terrazza” – spazio simbolico della socialità e della militanza palestinese in città – e la tipografia “La Lungara”, storica officina culturale di Rimòn, intellettuale palestinese e uno dei fondatori del GUPS, che con il suo lavoro ha lasciato un’impronta nel cuore di Perugia, proprio accanto all’università.
Ma soprattutto vogliamo farlo insieme: vogliamo affittare un pullman di 50 posti, per costruire un unico viaggio corale, carico di memoria e futuro. Un bus che attraversi diverse città italiane, dove oggi vivono i protagonisti della diaspora, raccogliendo lungo la strada padri e madri, figlie e figli, per farli viaggiare insieme verso quella città dove tutto è cominciato.
Sarà un viaggio unico e irripetibile, da filmare passo dopo passo: i volti, i ricordi, le emozioni che emergono nel tornare, dopo decenni, nei luoghi della propria giovinezza. Vogliamo documentare i dialoghi tra generazioni, le risate e le lacrime, i lunghi silenzi e le parole che finalmente trovano spazio. Questo viaggio sarà solo un capitolo del film documentario che stiamo producendo.
Il crowdfunding servirà esclusivamente a renderlo possibile, permettendoci di dare voce e volto a questa storia collettiva.
Ghassan, Khader e Fawzi, Dirar sono solo alcuni dei tanti giovani palestinesi che, tra i primi anni ’60 e la fine degli anni ’80, arrivarono a Perugia con il peso dell’esilio e la forza della speranza. Insieme a loro, ci sono Ali, Wasim, Naser, Eyas e molte altre figure che hanno segnato quella stagione irripetibile fatta di studio, militanza, comunità. Sono i protagonisti di una generazione che ha trovato nell’Italia un rifugio e una possibilità, accesso allo studio e una nuova possibilità di vita e che oggi vogliamo riportare in primo piano.
Vogliamo raccogliere le loro storie, prima che il tempo le disperda, perché sono parte viva della nostra memoria collettiva.
“Noi siamo arrivati con la Palestina nella valigia. Voi siete nati qui, tra due sponde.” Khader Tamimi (Rho - Milano, 2023)
“La Terrazza non era solo un luogo, era un tempo. Un tempo di incontri, di politica, di comunità, di amori sbocciati.” Ghassan Sit Aboha (Milano - Manifestazione Nazionale in solidarietà al popolo palestinese)
“Ancora oggi, quando apro la mia valigia di allora, quella che conservo in soffitta, sento il peso di quello che ha significato: non solo la fuga, ma la promessa di non dimenticare.” Fawzi Ismail
Dopo il 7 ottobre 2023, parlare di Palestina è diventato pericoloso. In Italia, il DDL 1660 minaccia la libertà d’espressione, colpendo chi resiste, chi narra, chi appartiene alla diaspora.
Anche per questo stiamo facendo questo film. Per proteggere una memoria. Per dire che esistiamo. Per non lasciare che il silenzio vinca.
Con il tuo aiuto vogliamo raccogliere almeno 15.000 euro per rendere possibile questo viaggio collettivo e questo film.
I fondi serviranno a:
Ogni contributo è un tassello di questo ritorno collettivo. Un viaggio reale, un frammento di storia, un pezzo di film.
Perché questo viaggio è riconoscimento e testimonianza. È cura delle radici e sguardo al futuro.
È un modo per dire: la nostra storia continua. Cammina ancora.
Ma non solo.
Perché il cinema in Italia oggi fatica ad ascoltare le storie vere. Quel cinema che nasceva dal basso, che raccontava le periferie, le migrazioni, le lotte, oggi è sempre più raro. Come dice Antonio Capuano nel film di Sorrentino È stata la mano di Dio:
“A tieni 'na storia 'a raccuntà? E allora raccontala.”
Ecco, noi una storia ce l’abbiamo. E vogliamo raccontarla. Ma a volte non basta il coraggio, servono anche i mezzi. Dove lo Stato e gli enti pubblici esitano, tocca a noi prenderci la responsabilità di non lasciare che questa memoria vada perduta. Di costruire un cinema che non ha paura di dire da dove veniamo perché “quaccosa 'a raccuntà la teniamo” e la vogliamo condividere con tutte e tutti voi.
Aiutaci a raccontare e a portare questo film sui grandi schermi.
Aiutaci a tornare.
Dona ora.
FREE PALESTINE
1. Trasporto – Pullman con autista: Costo stimato 5.000 euro
2. Vitto e alloggio (35 persone): Costo stimato 7.350 euro
3. Attrezzatura audio-video e spese tecniche: costo stimato 3.150 euro
Totale generale: 15.500 euro
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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