oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

OB LIVIUM

Una campagna di
Lorenzo Coral

Contatti

Una campagna di
Lorenzo Coral

OB LIVIUM

OB LIVIUM

Sostieni questo progetto
1%
  • Raccolti € 261,00
  • Obiettivo € 15.000,00
  • Sostenitori 7
  • Scadenza 46 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    10. Ridurre le disuguaglianze
    17. Partnership per gli obiettivi

Una campagna di 
Lorenzo Coral

Contatti

Il Progetto

OB LIVIUM

Un cortometraggio psicologico sull’oblio, l’identità e il trauma.

Tre anime convivono nello stesso corpo. Una ama e cade. Una lotta e distrugge. Una tace e governa. Quando una donna diventa il bersaglio del loro conflitto interiore, l’amore si trasforma in prigionia e la fuga è l’unica salvezza da una mente in frantumi.

Oblivium è una parola latina che deriva dal verbo oblivisci, dimenticare. Ma non si tratta di un “non ricordare” qualsiasi: è un dimenticare che pesa, che lacera. Etimologicamente, ricordare significa “riportare al cuore”. Oblivium è ciò che il cuore non riesce più a reggere.

È l’oblio come condizione umana: quando l’amore si confonde, la colpa si trasforma in silenzio, e la memoria diventa troppo dolorosa per essere custodita. È lì che tutto viene rimosso, o meglio: sommerso. Nel corpo. Nella mente. Nella storia.


Nella mitologia, Oblivium era legato al fiume Lete, nell’Ade. Le anime, prima di rinascere, dovevano bere quelle acque per dimenticare chi erano. Dimenticare, qui, non è guarire: è un atto estremo. È spezzarsi per sopravvivere.

Il titolo è scritto in forma spezzata: OB LIVIUM.

OB” è un prefisso latino che indica opposizione, impatto, attrito.

Livium è un nome forgiato, nato dalla fusione di suoni e significati: livido, livore, e il possibile genitivo di Livia, la protagonista. Come se tutto ciò che accade fosse contro, a causa di, intorno a lei.

OB LIVIUM non si traduce. Si sente. È un titolo che porta già dentro la ferita, l’assedio, l’oblio.

OB LIVIUM è un cortometraggio drammatico, oscuro e viscerale.


Come nasce OB LIVIUM?

OB LIVIUM nasce da un intreccio di studi, suggestioni, cronaca e letteratura.

È il frutto di una ricerca sul trauma, sulla dissociazione dell’identità, e sulla tensione tra amore e ossessione.

Ci siamo ispirati a casi reali — clinici e di cronaca — in cui l’identità implode, il desiderio si trasforma in prigionia e il legame affettivo diventa uno strumento di dominio. Ma più che una storia vera, OB LIVIUM racconta molte storie possibili, attingendo a una dimensione universale e profondamente umana. A guidarci sono state opere come:

The Minds of Billy Milligan – Daniel Keyes (Una stanza piena di gente)

Follia – Patrick McGrath

What We Talk About When We Talk About Love – Raymond Carver

The Body Keeps the Score – Bessel van der Kolk

Asylums – Erving Goffman

Women Who Run with the Wolves – Clarissa Pinkola Estés

OB LIVIUM non prende posizione su chi è la vittima o il carnefice, perché l’ossessione, l’oblio, la perdita dell’identità non hanno genere. Sono il riflesso oscuro della condizione umana.


Dal lungometraggio al cortometraggio

OB LIVIUM è nato come lungometraggio, costruito su due linee narrative parallele.

Due vite che scorrono in silenzio l’una accanto all’altra, senza toccarsi mai. Livia, una giovane donna che cerca risposte tra memoria, amore e perdita. Max, una mente spezzata che affonda nei frammenti della propria identità.

Nel cortometraggio queste due traiettorie si incontrano. Per la prima volta, Livia e Max si trovano faccia a faccia. È un incontro improvviso, fatale, apparentemente casuale. Ma qualcosa — forse da sempre — li univa.

Forse si conoscevano solo di nome. Forse si erano solo sfiorati. Ma quel momento, l’unico in cui si guardano davvero, è il punto in cui passato e presente si confondono, e il mistero prende il posto della logica.


I personaggi di OB LIVIUM

Non rappresentano solo se stessi. Sono proiezioni di forze più ampie: sociali, affettive, culturali. Attraverso di loro si manifestano desiderio, potere, fragilità, controllo.

Max

L’amore che osserva. E non sa salvarsi.

Massimiliano Costanti, 22 anni. È la parte razionale, sensibile e introversa del sistema dissociativo. Vive schiacciato tra il desiderio di amare e la paura di fare del male. Tenta di contenere le altre personalità, ma è troppo fragile per opporsi. L'amore di Natalia era il suo unico equilibrio; dopo di lei, è rimasto solo il vuoto. Nel volto di Livia rivede un’eco di ciò che ha perduto, e sente il bisogno di proteggerla. Ma la macchina è già in moto, e Max non ha più il controllo. Vorrebbe proteggere. Ma forse, per proteggere, dovrà sparire con se stesso.

Adalana

Il controllo che si finge cura. Il veleno che uccide in silenzio.

Adalana è la mente più lucida e pericolosa del sistema. Muove tutto da dietro, con eleganza maniacale e calcolo assoluto. È la maschera della femminilità perfetta: elegante, affettuosa, accogliente. Ma è solo una maschera. Dentro, Adalana è vuoto, freddezza, bisogno di dominio. Non conosce l’amore. Lo imita. Ogni gesto è simulazione. Ogni cura è un'incisione chirurgica. Trasforma le donne in oggetti da perfezionare o spezzare. Livia è la più difficile da spezzare. Per questo diventa la più pericolosa. Riconosce in lei ciò che tutti gli altri non vedono. Ciò per cui deve essere punita con lucidità. Ogni gesto che le rivolge è una condanna. Adalana dirige, Regan rappresenta. E mentre Regan agisce, Adalana resta in piedi. Silenziosa. Immacolata.

Regan

La ferita che urla. Il corpo che confonde la resistenza con l’esistenza.

Regan è la forza cieca del sistema, ma si vede come il suo protettore. Interviene quando Max crolla, quando il mondo minaccia. È la risposta brutale a una realtà percepita come ostile e corrotta. Non è solo violento: è ideologico. Crede nella forza come unica via di giustizia. Ama, ma in modo distorto. Per lui, amare significa imporsi. Essere rifiutato è essere annullato. In Livia non vede una donna, ma un’occasione: riscrivere la storia, dimostrare che può essere scelto. Ma il suo bisogno d’amore diventa subito ossessione. E l’ossessione, dominio. Crede di difendere. Ma distrugge.

Livia

L’anima scoperta. Il cuore che batte anche nel silenzio degli altri.

Livia ha 22 anni e non dovrebbe trovarsi lì. Ma è lì che tutto si rompe. Non appartiene al sistema dissociativo, ma lo attraversa, lo osserva, lo sfida. È carismatica, istintiva, intensa. Vive tutto ad alta voce, ad alta velocità: il pensiero, il corpo, l’emozione. È disordinata, ironica, lucida e impulsiva. Non ha paura del dolore, ma di non saperlo contenere. Registra tutto, ricorda ogni dettaglio, ma spesso non capisce sé stessa. Nel cortometraggio è una presenza scomoda: testimone, chiave, enigma. Tenta di spezzare il ciclo, di parlare con Max, di salvare ciò che può. Ma viene travolta, violata e frammentata da un senso di colpa. Eppure, non smette di lottare. Livia è l’unica che ama senza volere nulla in cambio. Ama nel modo più umano: fragile, confuso, libero. Ed è proprio questo che la rende estranea in un mondo dove l’amore ha preso forme distorte.


La storia di OB LIVIUM

Max vive dentro una mente che non è mai solo sua. Affetto da un disturbo dissociativo dell’identità, è costantemente in bilico tra ciò che prova, ciò che teme e ciò che non controlla più. Dentro di lui si muovono presenze distinte: Regan, che agisce con rabbia; Adalana, che trama nel silenzio.

Da quando Natalia, il suo unico amore, è scomparsa, tutto è crollato. L’equilibrio, l’identità, la realtà stessa.

Poi arriva Livia. È viva, vera. Ma per Max è un richiamo, un riflesso, un trauma che ritorna.

Regan la rapisce. Adalana osserva qualcosa che gli altri non sanno. Max, schiacciato tra passato e presente, cerca di emergere. Livia si ritrova intrappolata in una casa che sembra esistere fuori dal tempo. Capisce presto che la sua prigionia non è solo fisica.

È diventata il centro di una mente spezzata, di una battaglia interiore che non la riguarda — ma che ora ruota attorno a lei.

In quel luogo, niente è stabile. Le parole cambiano bocca, gli occhi cambiano luce. L’amore si è perso da tempo.

Nel cuore dell’ossessione, tra ricordo e delirio, Livia resiste. Ma l’oblio ha pazienza. E certe cose, anche se sepolte, non smettono mai di tornare.


Motivo del progetto

Abbiamo scritto Ob Livium ispirandoci a due storie vere, diverse ma unite da un filo invisibile: quello dell'ossessione

Una parla di una mente divisa, frammentata, dove le identità lottano per il controllo.

L'altra nasce da un punto di vista diverso: quello di chi subisce, di chi viene inghiottito dalla violenza di un amore malato. Non volevamo raccontare solo chi fa del male, ma anche chi lo vive, lo riconosce, e fino all'ultimo cerca di resistere. Volevamo esplorare quel buio non come un mostro esterno, ma come qualcosa che nasce dentro, che si nutre delle nostre paure e dei nostri traumi.

Spesso, quando sentiamo storie di violenza o di follia, le liquidiamo con un "ha una malattia mentale", "è fuori di testa", come se bastasse un'etichetta per spiegare tutto. Noi volevamo fare il contrario: volevamo indagare, scavare, mettere in discussione la semplicità dei giudizi. Volevamo parlare di ciò che succede quando una persona smette di capire sé stessa, e nessuno intorno si accorge di quanto sta precipitando.

Livia, nel film, è l'unica presenza reale in un mondo dominato dalla dissociazione. Lei vede tutto, ricorda tutto, e prova a reagire. È una voce viva dentro una prigione di ossessioni.

Volevamo darle forza, darle occhi, darle coscienza. Livia rappresenta chi si trova davanti a una follia che si crede amore, e nonostante la paura, non si arrende mai.

Quello che ci interessa raccontare non è un caso clinico, un solo caso di cronaca, ma qualcosa che riguarda tutti.

L'ossessione non è una malattia di pochi: è una forza trasversale, non ha genere, non ha volto. È una fame, una tensione, un vuoto. E spesso, oggi più che mai, siamo tutti ossessionati da qualcosa: dal controllo, dall'immagine, dal risultato, dalla perfezione. E arriviamo perfino a scambiare l'ossessione per amore, e l'amore per possesso.

Vorremmo che lo spettatore non giudicasse, ma si chiedesse:

"E se fosse successo a me? Se fossi nato altrove, cresciuto diversamente, vissuto altri dolori?" Perché tutti abbiamo dentro noi una parte oscura. E negarla è il primo modo per lasciarle campo libero.

Ob Livium non è un film sulla malattia, ma sulla fragilità. E non crediamo che il male sia qualcosa che vive altrove, in altri. È dentro ognuno di noi, come il bene. Ci abita, ci attraversa. Siamo un intreccio di ombre e di luce, di forza e disperazione. E Max è il riflesso di quel groviglio che spesso ignoriamo, ma che esiste.

Vorremmo che chi guarda Ob LIVIUM vedesse una storia profondamente umana. Vorremmo che provasse empatia anche per chi fa paura, per chi non capisce sé stesso, per chi urla senza che nessuno lo senta. Perché certe persone non si inventano: si scoprono nel mondo. E Max, in fondo, non è un personaggio inventato. È una possibilità. È uno specchio.

Ob Livium è un viaggio in quelle stanze proibite della mente. E non c'è un finale, solo un ciclo che si ripete. Perché certe stanze, una volta aperte, non si richiudono più. E quello che troviamo dentro, non sempre ci lascia andare. 


Estetica

L’atmosfera visiva di OB LIVIUM si ispira a registi come David Fincher, Ari Aster, Osgood Perkins. Il linguaggio è thriller-noir, disturbante, con un uso espressivo della luce e della composizione.

  • Colori: dominanti rosso, nero, seppia.
  • Luci: tagli netti, ombre profonde, volti parzialmente illuminati.
  • Fotografia: cambia in base alla personalità dominante: calda con Adalana, fredda con Regan, neutra e opaca con Max.

Obiettivo economico: 15.000 €

I fondi raccolti serviranno a coprire tutte le fasi di realizzazione del cortometraggio OB LIVIUM, garantendo una qualità tecnica e artistica professionale:

Produzione – 8.000 €
(Troupe, attrezzature, costumi, trucco, scenografia, location, vitto, trasporti)

Post-produzione – 4.000 €
(Montaggio, color grading, sound design, musiche originali)

Distribuzione e festival – 1.500 €
(Sottotitoli, grafiche, promozione, iscrizione a festival italiani e internazionali)

Comunicazione & Social Media – 500 €
(Realizzazione di teaser, trailer, contenuti promozionali, gestione campagne adv online)

Sicurezza & assicurazioni – 1.000 €
(Assicurazioni, DPI, copertura logistica e di sicurezza sul set)


SOSTIENI OB LIVIUM

Se sei arrivato fin qui, significa che qualcosa in questa storia ti ha toccato.
OB LIVIUM non è solo un cortometraggio.
È un atto di coraggio. È un’esplorazione profonda della psiche umana, dell’ossessione, del dolore, della violenza nascosta dietro l’amore malato.

Viviamo in un tempo in cui la salute mentale viene ancora sminuita, e il femminicidio spesso ridotto a numeri o titoli di giornale.
Questo film nasce per non lasciare che certi temi diventino scontati. Per dare voce a ciò che di solito viene taciuto.

Per me, è molto più di un progetto:
è la mia prima opera scritta, diretta e interpretata.
Una sfida immensa che affronto con rispetto, passione e responsabilità.

L’ho scritto insieme a Federica Gallinari, sceneggiatrice e autrice, per avere anche un punto di vista femminile autentico, profondo, sincero.
Perché raccontare la prigionia, l’illusione e la violenza attraverso gli occhi di una donna significa anche ascoltare, imparare, restituire verità.

Ho avuto la fortuna di lavorare in diversi set, anche in produzione. Ma qui mi prendo il rischio – e l’onore – di guidare un’intera troupe.
Interpreto tre personalità diverse, ognuna complessa, ambigua, spaventosa.
È un’immersione totale nel lavoro da attore e regista. Una prova.
Una chiamata.
E io sento di doverla fare.

Per questo, ti chiedo di esserci.
Con un contributo, piccolo o grande. Condivisione, supporto, fiducia.

Perché OB LIVIUM è cinema indipendente. Ma soprattutto, è verità.
È bisogno. È urgenza. È voce.

Grazie di cuore per ogni centesimo, ogni parola, ogni gesto.
Senza di te, questo film non può nascere.

Lorenzo Coral

Sostieni questo progetto

Ricompense

€10.00

Ogni gesto conta

Il tuo contributo, anche piccolo, è prezioso. Ti ringrazieremo inserendo il tuo nome nei titoli di coda del cortometraggio, come segno concreto della nostra gratitudine.

Scegli
€20.00

Crediti nei titoli di coda

Sarete inseriti come sostenitori nei titoli di coda

Scegli
€50.00

Supporter Speciale

Con questa cifra, riceverai:

- Il link per vedere OB LIVIUM in anteprima digitale
- Il tuo nome nei titoli di coda
- L’invito alla prima proiezione ufficiale al cinema, insieme al cast e alla troupe.

Scegli
€100.00

Fan esclusivo

Oltre a tutto ciò che è previsto nella ricompensa precedente, riceverai anche:

- Una copia dello storyboard autografata dagli attori, dal regista e dagli autori principali
- Il poster ufficiale del film
- E naturalmente, l’invito alla prima proiezione ufficiale al cinema.

Scegli
€500.00

Sostenitore d'onore

Se scegli questo livello di sostegno, riceverai:

- Tutte le ricompense precedenti
- Il download esclusivo di materiali extra (dietro le quinte, interviste, foto dal set)
- Il tuo nome nei ringraziamenti speciali del film
- E l’accesso esclusivo a un incontro online con il regista e parte del cast
- Oltre all’invito alla prima ufficiale al cinema.

Scegli
€1.000.00

Co-produttore

Se decidi di sostenere il progetto in modo davvero importante, sarai parte della nostra squadra:

- Riceverai tutti i premi precedenti
- Sarai accreditato nei crediti ufficiali come Co-Produttore
- Potrai essere presente sul set durante le riprese
- Avrai comunicazioni dirette sull’avanzamento del progetto, con la possibilità di seguire anche la fase di post-produzione
- E durante la prima proiezione ufficiale al cinema, sarai presentato pubblicamente come Co-Produttore.

Scegli

Commenti (7)

Per commentare devi fare
  • GC
    Giorgia daje federica forza roma❤️💛
    • ED
      Emanuele OB LIVIUM è un progetto straordinario: coraggioso, profondo e disturbante nel senso più autentico del termine. Affrontare temi come la dissociazione, il trauma e l’ambiguità dell’amore malato richiede grande sensibilità e rispetto, e questo corto sembra farlo con intensità viscerale e rara delicatezza. Un viaggio nella mente spezzata che promette di lasciare il segno, scuotendo lo spettatore fino all’ultimo fotogramma.
      • avatar
        Lorenzo Grazie di cuore Emanuele per queste parole. Hai colto esattamente lo spirito con cui OB LIVIUM è nato: raccontare l’oscurità senza indulgere, esplorare la fragilità senza giudicare. È un progetto che ci attraversa dentro, e sapere che arriva così chiaramente anche all’esterno ci dà la forza di continuare, nonostante la fatica e i dubbi di questa mia opera prima! Spero davvero che il film riesca a lasciare il segno che tu stesso hai immaginato.
        1 giorni, 14 ore fa
    • FR
      Federica Progetto super interessante!
      • avatar
        Lorenzo Grazie di cuore per il supporto. Speriamo davvero di riuscire a realizzare questo cortometraggio e di poterlo trasformare in un film!
        1 settimane, 1 giorni fa
    • LC
      consultant nextgen Hello , is this your first project creation or an updated vision, also do you have an online implementation?
      • avatar
        Lorenzo The project has just been created, and this is currently the only platform where it is available for viewing.
        1 settimane, 1 giorni fa

    Gallery

    L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.

    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    10. Ridurre le disuguaglianze

    Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

    17. Partnership per gli obiettivi

    Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.

    Vuoi sostenere questo progetto?