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Sostieni la memoria visiva di Vicenza: il libro fotografico del quartiere dei Ferrovieri

Una campagna di
Associazione culturale UBIF - Sacha Anselmo Catalano

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12%
  • Raccolti € 259,00
  • Obiettivo € 2.000,00
  • Sostenitori 9
  • Scadenza 73 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Il Progetto

I Ferrovieri - fotografie di un quartiere di Vicenza
Libro fotografico - 100 pagine a colori
Testi di Sacha Catalano, ife collective, Andrea Rosset, Lara Vedovato
Illustrazione in copertina: Giulia Deganello
Progetto grafico: Erica Sartore
Prima edizione limitata e numerata - 100 copie

ATTENZIONE: IL PAGAMENTO SI PUO' FARE SOLO CON PAYPAL SU QUESTO SITO, PER CARTA DI CREDITO SI PUO' PRENOTARE IL LIBRO DA QUI: https://www.ubif.it/prenota-copia-libro-i-ferrovieri/

Ci troviamo a Vicenza, nello storico rione dei Ferrovieri, situato a pochi chilometri dal centro storico. Questa zona si estende verso sud-ovest, confinando a nord con la linea ferroviaria e a sud con il fiume Retrone.

La genesi di questo quartiere è strettamente connessa alle profonde riforme urbane e industriali che interessarono l'Italia, e in particolare l'area vicentina, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Più specificamente, lo sviluppo di questa borgata operaia a Vicenza è indissolubilmente legato alla nazionalizzazione delle ferrovie, avvenuta nel 1905. Tale evento comportò una riorganizzazione delle officine e degli scali ferroviari, generando di conseguenza la necessità di edificare un'area residenziale per il personale ferroviario.

Quando, alla fine del 2024, insieme a Andrea Rosset e Chiara Spadaro abbiamo pensato di iniziare un lavoro di indagine fotografica su questo quartiere siamo partiti da queste informazioni storiche e la scelta del quartiere dei Ferroviericome soggetto non è stata casuale. Al contrario, è nata da una precisa volontà di esplorare un luogo "antispettacolare", un tessuto urbano che si definisce proprio per la sua assenza di emergenze monumentali o di un'architettura artistica immediatamente riconoscibile. Qui, l'estetica dominante è quella dell'architettura perlopiù popolare, espressione diretta delle esigenze e delle storie di chi lo ha abitato e lo abita.

Il nostro lavoro si è trovato a coincidere temporalmente con un evento destinato a segnare il futuro del quartiere: l'avvio dei lavori per la realizzazione della linea TAV Milano-Venezia. Un'opera imponente, il cui impatto si preannuncia significativo nei prossimi anni. L'arrivo dei cantieri non è passato inosservato: la risposta dei cittadini, attraverso le proteste organizzate dai comitati di quartiere e dal locale centro sociale, ha aggiunto un ulteriore livello di complessità al racconto dei Ferrovieri. Questo contesto ha inevitabilmente permeato la nostra ricerca visiva, facendoci percepire un palpabile clima di attesa e sospensione, quasi un respiro trattenuto di fronte a una trasformazione incombente e dalle conseguenze ancora incerte.

Questa sensazione di sospensione si innesta, inoltre, su un tessuto sociale che, come molti altri, sembra ancora risentire degli strascichi degli anni del Covid nonostante alcuni luoghi di aggregazione continuino a essere punto di riferimento per la popolazione più anziana del quartiere. 

I Ferrovieri rimangono uno spazio vitale di convivenza, un crogiolo dove si incontrano e si mescolano contesti culturali e sociali differenti: dalle radici operaie alla nuova residenzialità in cerca di nuove forme identitarie, dagli immigrati di seconda e terza generazione che qui hanno trovato casa, agli anziani che rappresentano la memoria storica del rione. Elementi visivi inaspettati emergono da quelli che potremmo definire spazi di conquista del  "terzo paesaggio": angoli di natura  e spazi interstiziali dove la vegetazione spontanea si fa strada. In questo scenario, il fiume Retrone, con il suo parco, assume il ruolo non solo di confine geografico, ma un vero e proprio elemento di sutura e respiro, che raccorda l'area urbanizzata con le sue sponde, evocando un antico, e forse oggi più prezioso che mai, legame con la dimensione della campagna circostante.

I sedici fotografi che hanno dato vita a questo progetto, portano con sé esperienze, sensibilità e approcci stilistici diversi. Insieme, abbiamo cercato di restituire un paesaggio urbano che sfuggisse a facili etichette: un'immagine del Ferrovieri che non fosse immediatamente riconducibile né a un modello pittoresco, spesso consolatorio e superficiale, né ai più contemporanei stilemi della fotografia cosiddetta "street", talvolta autoreferenziali. Il modo interrogativo di considerare la fotografia e la volontà di rispettare la memoria collettiva di questi luoghi ha plasmato il nostro obiettivo: offrire uno sguardo più meditato, che restituisca ai suoi abitanti il diritto alla consapevolezza della propria immagine cercando di cogliere le sfumature, le contraddizioni e la dignità con cui un quartiere sta affrontando un momento importante della sua storia.

Con il tuo contributo vogliamo stampare il libro fotografico che racconta questo progetto in una prima edizione limitata e numerata, per farlo basterà acquistare il libro in prenotazione, a un prezzo scontato! Non appena avremo le copie in mano, provvederemo a spedire la tua all'indirizzo che avrai inserito in fase di prenotazione o potrai ritirarla in occasione di una prossima presentazione del libro (il programma lo potrai trovare sul sito di UBIF e nei canali social dell'associazione). 

Fotografie di:

Alessandro Albiero
Federico Bevilacqua
Malik Boudarballah
Sacha Catalano
Lisa Dal Lago
Martina Lavarda
Veronica Mariani
Pietro Massimo Nicoletti
Giacomo Oliviero
Stefano Pevarello
Walter Ronzani
Andrea Rosset
Emanuele Tortora
Lara Vedovato
Marco Valle
Antonio Zannier

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