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Sipario7 è una compagnia teatrale di Roma, nata nel 2016 .
La finalità del nostro lavoro è far rivivere il teatro romanesco, sia recuperandone i testi, sia scrivendo nuovi spettacoli rigorosamente in dialetto.
La romanità , quella vera, purtroppo sta sparendo ed è compito di chi, come noi, ama questa città, mantenerne vivo lo spirito, le tradizioni, i volti e i luoghi attraverso la messa in scena.
Le nostre storie si focalizzano in un periodo particolare , che va dal 1890 al 1920, durante il quale era forte la presenza popolare attraverso canzoni, stornelli, storie di vita vissuta, fattacci e dove veniva utilizzato un modo di parlare ben strutturato nel lessico, un dialetto ricco di parole, espressioni e modi di dire, parecchi dei quali oggi in disuso, un romanesco che potremmo definire post belliano e che trova la sua massima espressione nelle opere di Giggi Zanazzo.
Pertanto, con il prezioso contributo di voi Sostenitori, abbiamo come ambizioso obiettivo la rappresentazione, nel mese di ottobre 2023, il giorno 19, dello spettacolo "De Punta e de Tajo", nell' incantevole spazio del Teatro Rossini al Pantheon, luogo storico dove è nato il teatro romanesco, precisamente nel 1879 col "Meo Patacca", su un palco che ha visto esibirsi Pippo Tamburri, Checco Durante, Alfiero Alfieri e altri grandi attori.
Ci teniamo a sottolineare che l'ultima rappresentazione teatrale dentro questa struttura risale al 2005. Dopo, la location è stata destinata ad altro tipo di eventi. Quindi tocca a noi di Sipario7, ora, proponendo il nostro lavoro, recuperare questa preziosa eredità riprendendo con rinnovata passione un percorso interrotto! Allora, concludendo, citando fieri Meo Patacca con la sua spada sfoderata: “ Giuramo su sta lama che ner monno, er nome de sta tera benedetta indove semo nati, più sprennenne sarà ppe noi! Evviva Roma Nostra!”
Roma, 1910. "Er Capoccione" e "Er Canaccio" sono due bulli temuti e rispettati dell' "urione" di Borgo.
I bulli erano uomini d’onore della vecchia Roma, forti come tori, spavaldi e fieri ma soprattutto facili nell'uso del coltello, che tenevano sempre in "saccoccia" essendo "er mejo amico loro".
Bastava infatti una parola detta male, uno sguardo storto o il disonore di reggere “l’ormo” al gioco della “passatella” che subito gli animi si infiammavano e sentivi questa tipica frase “Fora er cortello!” Allora iniziava un duello a suon di fendenti in cui ci scappava o il morto o qualcuno che con una “puncicata” fatta bene finiva con le budella in mano a farsi ricucire dal cerusico."Sparecchia" invece è un "fanello" che lavora come garzone e vuole diventare "er Più", ovvero un bullo, come Er Capoccione e Canaccio, ma per imparare ad essere "omo de cortello", dovrà seguire, sotto la guida dei due "grevacci", una scuola particolare: quella appunto " dePunta e Tajo".
Questi personaggi allora racconteranno le loro gesta , spaziando dalle risse per l'amore di una donna alle colossali bevute di vino, dalle regole bulle sui combattimenti all' elogio delle loro lame "sbrilluccicanti", dalle avventure d'osteria a quelle di galera, passate "drento ar Coeli", scandendo queste storie di una Roma ormai sparita attreverso sonetti, battute , scherzi fulminanti e canzoni malandrine, sino ad arrivare ad un inaspettato e cruento finale.
Con Sasha Mori, Riccardo Bruni e Lorenzo "Numa" Pompili. Testo e Regia di Francesco Bazzurri.
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