oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

Network di SMK Factory

I'm Still Here

Una campagna di
SMK Videofactory

Contatti

Una campagna di
SMK Videofactory

I'm Still Here

Campagna terminata
  • Raccolti € 2.455,00
  • Sostenitori 52
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    3. Salute e benessere
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
SMK Videofactory

Contatti

Il Progetto

Il film è ufficialmente in tour dal 1 dicembre 2021.

Tutte le informazioni sul sito del film.

Grazie ancora per il sostegno!

SMK Factory

Il 5 giugno del 1981, nel Centre for Disease Control di Atlanta, Stati Uniti, veniva riconosciuta per la prima volta una malattia che in seguito sarebbe stata chiamata sindrome da immunodeficienza acquisita, o AIDS. Oggi, 40 anni dopo, nel mondo si contano ancora 38 milioni circa di persone che vivono con HIV. In Italia, le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nell’ultimo anno sono maschi nell'80% dei casi; per la prima volta, la quota di nuove diagnosi attribuibili a MSM è pari a quella ascrivibile a rapporti eterosessuali. La quota di diagnosi tardive continua ad aumentare, e possono gravemente compromettere la buona riuscita della terapia. Nel 2011 nasce PLUS, Persone LGBT Sieropositive Onlus, la prima organizzazione italiana e network di persone LGBT+ sieropositive. 

Tutti gli aspetti sociali di HIV, dallo stigma alla paura, dalla solitudine alla consapevolezza, troppo spesso sono lasciati alla gestione solitaria della singola persona con HIV, vengono trattati dall’associazione con la consapevolezza del peso che hanno sulla vita delle persone, arrivando ad incidere anche sulla gestione clinica dell’infezione. La lotta che PLUS porta avanti, consapevole che HIV si potrà sconfiggere, forse, solamente combattendo in maniera congiunta su un piano scientifico e sociale, va infatti ben oltre il piano sanitario o, per giunta, solamente quello ospedaliero. HIV non si sconfigge solo con i farmaci, tantomeno lo si sconfiggerà con un vaccino così come non si sono sconfitte epatite A e B. Ma ad oggi il piano sociale ha spazi decisamente meno importanti, e HIV non decresce come ci aspetterebbe stanti successi della ricerca.

“È questa la sfida che Plus ha deciso di raccogliere attraverso la sua costituzione. 
Essa nasce con l’intento di far sì che le persone LGBT sieropositive abbiano la possibilità di
 essere tutelate sia come persone LGBT che come persone sieropositive, in un contesto in cui la 
formazione e l’informazione scientifica viene promossa e portata avanti in un clima paritario”
Sandro Mattioli, presidente PLUS
“Da un punto di vista clinico continuano ad esserci sfide,  ma sono 
meno ardue del passato, e quindi ci possiamo finalmente permettere di spostare 
l’attenzione su altri elementi che non sono più la mera sopravvivenza o la mera 
longevità ma anche la qualità della vita che si ha
Paolo Gorgoni, membro direttivo PLUS

I’m Still Here, una produzione SMK Factory, regia di Cecilia Fasciani,  è un docufilm che racconta la storia dell’associazione PLUS Persone LGBT+ Sieropositive nell’anno del suo decennale, nonché nella ricorrenza dei 40 anni dai primi report su quella che poi sarebbe stata chiamata HIV/AIDS.

Oggi più che mai, nel mezzo di una nuova pandemia globale, l’arte e il cinema assumono un ruolo cruciale per sviluppare una memoria storica come ingranaggio collettivo, che diventi patrimonio comune e aiuti la società ad interrogarsi su se stessa. 

La trama si struttura attorno alle storie dei protagonisti e fondatori dell’associazione, intrecciate con fonti d’archivio e memoria storica della città. La storia del sieroattivismo in Italia, dalle sue origini fino ad oggi, viene ripercorsa tanto da un punto di vista storico quanto sociale e politico, evidenziando i cambiamenti in termini di advocacy avvenuti nel corso dei decenni, nonché l’attività che l’associazione porta avanti quotidianamente sul territorio. 

“In una logica di lotta contro HIV a 360 gradi abbiamo deciso di aprire un centro
community based, che si rivolge anche, a persone HIV negative che vogliono restare tali.
L’apertura è stata fatta nel 2015 ma a fronte di numerosi anni di advocacy,
perché abbiamo tentato di coinvolgere le istituzioni sanitarie, regionali e comunali,
non senza una qualche fatica”
Sandro Mattioli, presidente PLUS 

La città di Bologna diviene allo stesso tempo cornice e co-protagonista della narrazione, spazio urbano in cui le vicende passate e contemporanee si intrecciano nelle immagini del film. Sin dagli anni Ottanta Bologna è stata infatti fulcro e centro culturale del movimento gay italiano, e ancora oggi assume un ruolo di rilievo nelle dinamiche politiche nazionali. Dalla nascita del Circolo XXVIII Giugno fino alla presa del Cassero in Porta Saragozza nel 1982, e la fondazione di Arcigay nel 1985. Oggi è una città molto diversa, con dinamiche complesse e le cui contraddizioni emergeranno nel corso della narrazione.

“Io ho avuto la fortuna di scoprirmi omosessuale e incominciare a guardarmi intorno
proprio nel momento in cui nasceva a Bologna il movimento del circolo 28 Giugno,
che allora si incontrava in Via Castiglione, presso la sede del partito socialista, 
per cui si chiamava  “collettivo Frocialista”. Ero molto giovane, avevo 15 anni,
e ne fui naturalmente travolto. Quando c’erano le manifestazioni 
in piazza io mi mettevo
sempre in prima fila, come i ragazzini di quell’età, si vuole essere protagonisti”
Stefano Pieralli, membro direttivo PLUS

“È nello spirito di PLUS quello di riportare l’attivismo al centro, anche in appuntamenti 
più scientifici. Cercare di far sentire le nostre voci assumendo un ruolo da leader come 
associazione nello svolgere questo compito. Riportando anche la creatività  della nostra 
comunità, con una capacità originale di dire le cose, e sentirle davvero”
Giulio Maria Corbelli,  membro direttivo PLUS

Il tema di HIV è oggi molto invisibilizzato, e i bisogni delle persone con HIV non considerati all’interno del discorso pubblico. Riuscire a rimettere al centro i corpi e le storie delle persone che vivono con HIV è quindi soprattutto oggi fondamentale, così come porre la questione della visibilità degli stessi all’interno dello spazio pubblico, affinché non vengano relegati solamente ai convegni istituzionali e scientifici. Un ruolo cruciale assume l’arte e il discorso collettivo che si produce attorno ad essa, come dimostrato dall’importanza che PLUS dà a questo tema e l’esempio di Paolo Gorgoni/Paula Lovely,che con i suoi spettacoli di performance art eseguiti in spazi pubblici è riuscita a funzionare come cassa di risonanza per i bisogni delle persone con HIV al livello internazionale. Momenti che da individuali sono diventati collettivi, come in occasione di #HIVisibile2gether.  

“A un certo punto di questo percorso ho rilevato e intercettato un’urgenza, che era quella di 
mettere al centro del dibattito anche artistico e culturale, che poi significa il dibattito su cui 
la società si interroga, e quindi il punto di partenza da cui nascono delle riflessioni e dei 
cambiamenti e delle trasformazioni, i corpi, i bisogni, i desideri delle persone che vivono con HIV. 
Se noi persone con HIV non ci raccontiamo in prima persona non ci sarà mai nessuno 
che ci verrà a domandare com’è vivere con HIV e che cosa significa socialmente, politicamente, 
di che cosa abbiamo bisogno, che cosa desideriamo, come vediamo il futuro, 
che cosa significa vivere con uno stigma così forte addosso e rinascere tutti i giorni” 
Paolo Gorgoni, membro direttivo PLUS
“Per me iniziare a far parte di questa comunità è stata una grossa paura,  sicuramente 
all’inizio, pensare di metterci la faccia al livello sociale,  di essere riconoscibile 
come persona che vive con HIV, all’inizio sì è stata..è stata dura, è stata faticosa, 
però al tempo stesso sentivo anche che avevo bisogno di passare oltre,
per la qualità della mia vita, 
ché non avrei più avuto voglia, desiderio,
intenzione di rimanere nell’ombra”

Michele Degli Esposti, membro direttivo PLUS

La lunga vicenda di HIV è una storia che riguarda tutte e tutti. Dopo la fine della fase drammatica degli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso, non si è riusciti come società a ragionare, interrogarsi  e rielaborare collettivamente i grandi cambiamenti e gli sviluppi della storia della pandemia, e del suo impatto che ha avuto sulla vita delle persone da un punto di vista sociale e politico. Per questo crediamo che anche il cinema, e in particolare il cinema documentario, possa avere un ruolo di cambiamento all’interno di questo processo. E può farlo anche attraverso il mettere in discussione un sistema produttivo e distributivo che che marginalizza le produzioni indipendenti, seguendo esclusivamente logiche di profitto in cui elementi come qualità, controinformazione, valore sociale e denuncia rimangono schiacciati. Non solo immaginandosi nuove forme di produzione/distribuzione, ma anche nuove forme di di sostegno economico, di comunità.

Per questo, crediamo sia importante attivare una raccolta fondi per la fase di distribuzione nazionale e internazionale del film. Abbiamo infatti attraversato la fase di scrittura ed elaborazione e di riprese sul set di I’m Still Here negli scorsi mesi, tra settembre 2020 e maggio 2021. A maggio 2021 abbiamo iniziato la fase di montaggio e oggi siamo in fase di post-produzione, dirigendoci verso la chiusura del film. Ma il percorso di distribuzione è forse la fase più delicata di un percorso cinematografico: proprio per questo vogliamo coinvolgere i futuri spettatori e spettatrici del film all’interno del progetto attraverso una campagna crowdfunding, per raccogliere tutti i fondi necessari a dare a questa storia le possibilità distributive che pensiamo possa raggiungere. 

Abbiamo quindi deciso di attivare una fase di raccolta fondi per sostenere la spese relative alla distribuzione internazionale del film, con stima 8.000 euro, da raccogliere in un periodo di 45 giorni. La modalità “prendi tutto” ci aiuterà dare supporto alla distribuzione del film in ogni caso. 

Tre sono i modi con cui puoi aiutarci a dare al film una distribuzione internazionale: 

  • 1) aiutarci nella diffusione della campagna e della distribuzione del film
  • 2) organizzare nel tuo territorio, oppure online, una serata di presentazione del progetto e di raccolta fondi con quote di donazioni
  • 3) fare la tua donazione e diventare parte del film

Scopri nella sezione “ricompense” tutte le modalità di sostentamento del progetto. Per rimanere aggiornato sulla campagna e sullo stato di avanzamento della produzione del film, ti invitiamo a seguire i nostri canali social:, Facebook, Instagram, sito web.

Plus aps Persone LGBT+ Sieropositive L’associazione persegue finalità di solidarietà sociale nella lotta contro l’HIV/AIDS, attivandosi in ambito bio-psico-sociale, nella informazione, formazione, istruzione, assistenza, nella riduzione di ogni tipo di discriminazione in riferimento al HIV.  È questa la sfida che Plus ha deciso di raccogliere attraverso la sua costituzione. Essa nasce con l’intento di far sì che le persone LGBT sieropositive abbiano la possibilità di essere tutelate sia come persone LGBT che come persone sieropositive, in un contesto in cui la formazione e l’informazione scientifica viene promossa e portata avanti in un clima paritario, da professionisti, operatori e volontari che condividono lo stesso background sociale ed esperienziale degli utenti.

SMK Factoryè una casa di produzione audiovisiva indipendente formata da professionisti del settore cinematografico e in particolare documentaristico. Il progetto collettivo nasce nel 2009, arrivando a strutturarsi nella forma attuale nel 2019. Crediamo in un cinema d'impatto sociale e questo ci ha sempre spinto a cogliere l’urgenza del racconto e la necessità di condividere pubblicamente il senso che le storie dei nostri film esprimono. Per noi produrre un film significa concentrarsi anche su come i nostri lavori vengono prodotti, realizzati e distribuiti. Lavoriamo per costruire comunità attorno al film e alla storia che racconta, mettiamo in campo campagne di crowdfunding e distribuzione capillare nei territori al fine di alimentare dinamiche sociali e politiche. Questo modello, che vede coproduzione popolare e distribuzione dal basso come due lati di una stessa medaglia, ci ha permesso di realizzare 10 film in 11 anni di vita del nostro gruppo, dando rilevanza nazionale e diffusione a storie che, altrimenti, non sarebbero state raccontate. I nostri ultimi due film, The Harvest (2017) e The Milky Way (2020) rappresentano in questo senso la fase matura e consapevole di una traiettoria che ci insegna che fare cinema indipendente è possibile e oggi più che mai necessario.

“Noi lavoriamo molto sulla visibilità, come lo si lavorava una volta sulla visibilità di
 essere omosessuali. È un elemento importante, di qualità di vita e anche di prevenzione. 
Perché più paura si toglie, più stigma si toglie, più le persone saranno portate a fare i
test periodici 
spesso, che evitano le diagnosi tardive. Noi ci lavoriamo molto,
ma non è facile trovare 
persone che sono disposte a metterci la faccia, a metterci il corpo.
Però io credo che in questi dieci anni, e ne vado molto orgoglioso, qualcosa abbiamo fatto”
Stefano PIeralli, membro direttivo PLUS

“Non possiamo farci combattere le nostre battaglie dagli altri, e neanche 
sempre delegare tutto a quei pochi attivisti che hanno deciso di metterci la faccia. 
La visibilità è importante, fa parte anche della nostra storia come movimento LGBT, 
che è passato dal nascondimento alla rivendicazione, il coming out.
Stessa cosa 
facciamo noi cercando di portare le persone attraverso
un processo di empowerment, 
di consapevolezza, a uscire,
fare una sorta di secondo coming out relativo allo stato sierologico”.

Sandro Mattioli, presidente PLUS 

Scopri nella sezione ricompense tutte le modalità di sostentamento del progetto. Per rimanere aggiornato sulla campagna e sullo stato di avanzamento della distribuzione del film, segui i canali social di SMK Factory e PLUS aps: sito, Facebook, Instagram. 

Commenti (15)

Per commentare devi fare
  • SF
    Silvia Donazione per conto di Stefania!
    • SF
      Silvia Donazione per conto di Marianna !
      • avatar
        RAFFAELLO Bellissimo progetto. Avanti così!
        • LS
          Laboratorio grazie del vostro lavoro! Ci sentiamo più avanti per organizzare la presentazione!
          • cg
            claudio federico Grazie di esistere
            • SF
              Silvia Donazione per conto di Silvia Galante, grazie
              • SF
                Silvia Fatta donazione per conto di Tommaso! Dajeeee
                • NG
                  Nicolo' Un progetto importante e da sostenere ;) Complimenti!
                  • AB
                    Antonio Edoardo Daje forte Fascià!! 💪🏾
                    • SF
                      Silvia Anche da Ortona, un grande sostegno!

                      Gallery

                      Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

                      Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

                      3. Salute e benessere

                      Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.

                      5. Uguaglianza di genere

                      Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

                      10. Ridurre le disuguaglianze

                      Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;