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Lo chiamava Rock & Roll

Una campagna di
Imago Animae - Isola creativa

Contatti

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Imago Animae - Isola creativa

Lo chiamava Rock & Roll

Lo chiamava Rock & Roll

Campagna terminata
  • Raccolti € 90,00
  • Sostenitori 5
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

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Imago Animae - Isola creativa

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Il Progetto

"Cosa succede quando tutte le cose in cui crediamo vengono meno? Quali sono le cose che rendono la vita degna di essere vissuta?

Questo inizio di una storia, sarei portato a dire una storia come tante perché tante sono le vite che ho visto cambiare dopo l’incidente.

La mia però non è una storia di morte, ma come passando dalla morte si impara ad amare la vita." 

- Mauro Bertuzzi, protagonista di Lo chiamava Rock & Roll -


. 7 MOTIVI PER CUI DOVRESTI FINANZIARCI

  1. Sostieni un modo differente di parlare di disabilità sensibilizzando il pubblico
  2. Sostieni le associazioni che supportano il film
  3. Hai accesso a premi esclusivi ed esperienze uniche
  4. Sostieni la promozione del territorio italiano
  5. Sostieni il settore dello spettacolo e le sue manovalanze fortemente colpite dal Covid
  6. Potrai dire di aver contribuito e far parte di un gruppo, rendendo il film anche un tuo progetto
  7. Sosterrai una start up innovativa a vocazione sociale, dedita a creare progetti per lasensibilizzazione sul tema della diversità

-. ECCO CHI HA GIÀ CREDUTO IN NOI

La nostra storia ha già ricevuto il patrocinio di molti enti e associazioni, tra i quali:


. IL TEASER


. LA SINOSSI

Pochi sono gli uomini sul pianeta con il coraggio di sfidare la potenza dell’oceano. Non semplici surfisti ma cacciatori di emozioni forti che affrontano i propri limiti cavalcando vere e proprie montagne d’acqua. Vengono chiamati Big Wave Raiders. Mauro Bertuzzi è uno di quelli, ma in una giornata epica, in acqua con il suo team, le cose non vanno come se le aspetta. Durante la discesa perde il controllo della tavola e precipita nel cavo di un’onda gigantesca che lo trascina con violenza inaudita verso il fondo e con lui il suo migliore amico e partner Franco, pilota di jet ski, che nel tentativo di salvarlo perde la vita. Dal momento del suo risveglio in un letto d’ospedale, per Mauro inizia una veloce progressione verso il lato buio dell’esistenza, e quel coraggio che da sempre caratterizza le sue grandi imprese svanisce di fronte ad una sedia a rotelle. Un’invalidità permanente alla gamba infatti, lo obbliga ad lunga degenza all’interno di una clinica di riabilitazione, dove è costretto a fare i conti con la paura di non tornare più l’uomo di prima. L’alcool diventa suo compagno di vita, sostituendosi al suo miglior amico, e me!endo a dura prova il rapporto con la moglie Matilde. Qualcosa però ad un certo punto cambia. Mauro entra in contatto con un nuovo mondo, dfferente dal suo solo in apparenza, ma in cui ritrova un minimo comun denominatore: il coraggio.


-. IL REGISTA

Il mio nome è Saverio Smeriglio.

Nasco durante un freddo 4 gennaio nel lontano 1977 ad Ancona, nelle Marche, in una di quelle giornate in cui la Bora proveniente da nord sferza le pendici del Monte Conero e le sue splendide baie rocciose che si aprono sul Mare Adriatico.

Mare che è stato fondamentale per la mia formazione e la mia educazione alla vita, facendomi conoscere le onde ed il surf che mi ha portato negli anni a viaggiare continuamente alla ricerca di posti nuovi da scoprire.

Storie, incontri, natura, tutti questi elementi mi hanno regalato tanto, spingendo la mia fantasia e la mia creatività verso lidi lontani.

Da sempre appassionato alle arti visive e alla scrittura, dopo essermi laureato nel 2001 in Scienze della Comunicazione a Roma, ho iniziato a girare alcuni video in VHS e Super 8 sperimentando il linguaggio del movimento.

Nel 2006 ho pubblicato con una casa editrice indipendente il mio primo libro “La Polinesia è sotto casa”

Un minuscolo passo per l’umanità ma che ha avuto enormi ripercussioni nella mia vita. Questo libro, verso il quale provo infinita gratitudine, mi ha condotto tenendomi per mano in un mondo che amo ed in cui mi ritrovo, quello dell’espressività della parola, quello della fantasia, quello in cui gli unici limiti appartengono alla propria immaginazione.

Dall’amore per il cinema e l’amore per la scrittura, è nata così, la sceneggiatura de “La Polinesia è sotto casa”.

Da lì al film il passo è stato breve e così mi sono trovato con grande piacere e meraviglia sul set del mio lungometraggio.

Nel 2010, “La Polinesia è sotto casa” ha ottenuto l’ICN, ed è stato distribuito da Medusa Film in tutte le sale italiane ed ha vinto un prestigioso premio, il Gold Kahuna Award, all’International Film Festival di Honolulu come film straniero.

In quell’occasione ho avuto il piacere di scrivere e dirigere il videoclip della soundtrack del film, “..e poi vai via”, cosa che mi ha aperto ad  un’ulteriore nuova esperienza, la coniugazione di un altro mio grande amore, quello della musica.

Unire le immagini in libertà alla note è stato qualcosa di magico che mi ha da subito affascinato.

Da quel momento non mi sono più fermato e mi sono spinto con curiosità in quella direzione.

Nei miei ultimi otto anni ho passato i miei inverni a San Diego in California, dove ho scritto e diretto parecchi videoclip per la scena indie californiana, tra loro:

“Janie’s story! – Duke Ventra

“Penguin Blues” – Linda Chorney (Grammy Nomination come Best Americana)

“Dirty Dark Daiane” – The Dogma (for Sony BMG)

Due tributi video per un artista italiano che adoro e che è stato grande fonte d’ispirazione artistica per me:

“Primavera” - Pino Mango (nel 1° anniversario della sua morte)

“Se mi sfiori” - Pino Mango (nel 2° anniversario della sua morte)

Dal 2018 sono rappresentato come scrittore da Valeria Raimondi dell’agenzia letteraria Raimondi and Campbell e sto lavorando al mio terzo libro.

Commenti (1)

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    Daniele Daje!