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Capusuttiamo Lamezia! - sostieni il teatro sociale in città

Una campagna di
Associazione Capusutta

Contatti

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Associazione Capusutta

Capusuttiamo Lamezia! - sostieni il teatro sociale in città

Capusuttiamo Lamezia! - sostieni il teatro sociale in città

Campagna terminata
  • Raccolti € 330,00
  • Sostenitori 13
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza
  • Obiettivi
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
Associazione Capusutta

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Il Progetto

Rilanciamo il teatro sociale in città! 


In una città come Lamezia Terme, in un momento estremamente difficile da un punto di vista economico e sociale come quello che stiamo attraversando, facciamo un appello alla popolazione lametina affinchè dia una mano al progetto Capusutta per poter svolgere un laboratorio teatrale estivo durante la prossima bella stagione. La raccolta fondi nasce dalla volontà di rimettere in piedi un progetto che tempo fa portò a Lamezia una ventata di aria fresca, attraverso la disciplina teatrale e la messa in scena di commedie greche e non solo, avendo come pilastro fondante  l’integrazione, lo scambio, la gioia e l’improvvisazione come mezzo per poter abbattere confini e creare legami, “indissolubili nodi”, come disse Cristiano Sormani Valli nel libro dal medesimo titolo per descrivere esperienze teatrali come quella Capusuttina, alla quale dedica non meno di tredici pagine.  Il coinvolgimento della comunità rom di Lamezia e di parte di quella di giovani migranti, nonché di molt* student*esse delle scuole medie e superiori ha costituito un patrimonio inestimabile per questa città. 

Ciò che tramite questa raccolta fondi si auspica di poter raggiungere sono piccoli obiettivi ma essenziali per lo svolgimento di un laboratorio e per immaginare una ripartenza del progetto: affittare mezzi di trasporto adeguati per poter permettere a chiunque voglia partecipare al laboratorio di poterne fruire gratuitamente, acquistare materiale scenografico per l’esito finale del laboratorio della prossima estate, oltre che materiale utile per la pubblicizzazione del progetto in ottica di allargamento,  per rendere visibile un tesoro che ad oggi risulta fin troppo nascosto a* più. 

Ciò che daremo a chiunque decidesse di sostenerci sono delle stampe di alcun* artist* solidali che rappresentano in maniera genuina e sincera Capusutta, un piccolo dono a chiunque si dimostrasse voglioso o vogliosa di dare un’altra possibilità a Lamezia e al teatro sociale in questa città, consapevoli del fatto che non sarà facile da soddisfare la sete di teatro e cultura che una città come Lamezia Terme, spesso troppo latentemente, può e ha il dovere di avere. 

Cos'è Capusutta?


Capusutta nasce nel 2011 per volere di Tano Grasso che, all’epoca, era Assessore alla Cultura a Lamezia Terme e con l’ausilio dell’Associazione “la Strada”. “Capusutta” (che significa letteralmente “a testa in giù”) è il più recente frutto di quell'albero dalle radici ormai profonde e feconde che è la “non scuola” teatrale di Marco Martinelli (Teatro delle Albe di Ravenna). A Lamezia Terme il laboratorio coinvolge, oltre che ragazzin* delle scuole superiori, anche  bambin* della realtà rom lametina, ed è stato guidato da* ragazz* di “Punta Corsara”, compagnia teatrale che ha costituito  uno dei più importanti sviluppi della “non scuola” napoletana. Il progetto, volto chiaramente all’integrazione, ha come obiettivo quello di far incontrare giovani student*esse e bambin* rom, e di farl* avvicinare al mondo dei classici e del teatro. 

Primo debutto di Capusutta è una riscrittura di “Donne al Parlamento” di Aristofane, che ha visto l’allora Teatro Politeama completamente pieno. Lì la proposta di portare in scena le donne aristofanesche nella capitale. Così, nel Dicembre del 2011, due mesi dopo il grande successo, Capusutta mette completamente “a testa in giù” il Teatro Valle Occupato di Roma. 

Il secondo anno, con l’intento di continuare la scia aristofanesca, Capusutta mette in scena una riscrittura di “Uccelli”. Ed è proprio nel 2013 che, paradossalmente, i “capusuttini” vedono le loro ali spezzarsi: a causa del dissesto economico e di tutte le altre difficoltà del Comune di Lamezia Terme, il progetto è costretto ad essere accantonato e ad essere messo da parte per via dell’inesistenza di nuovi finanziamenti. 

Ma Capusutta non si arrende: diventa infatti autogestito ed autofinanziato da* giovani lametin*. Con l’autogestione il progetto va avanti per circa due anni, sempre con il sostegno lontano delle guide napoletane e delle operatrici dell’Associazione “La Strada”, in particolare grazie all’aiuto dell’operatrice Rosy De Sensi. Autogestitendosi portano in scena nel Luglio del 2013 una riscrittura di TingelTangel di Karl Valentin. Successivamente auto producono due spettacoli: SquadRebel, che racconta la storia di un’altra realtà lametina autogestita e “Capusutta”, spettacolo contro l’omofobia e contro le discriminazioni dettate dalle diagonali di dominio che si danno attraverso il binarismo di genere. 

Nell’estate del 2015 i/le autogestit* volano a Milano in risposta alla chiamata “martinelliana” dell’Eresia della Felicità: incontro con tutte le realtà della “non-scuola” fondate in giro per ill mondo dalla compagnia ravennate.  Cinque giorni dedicati ad una Creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij. 

Nel 2016, Capusutta è uno dei vincitori del bando “MigrArti” fra le “non scuole” scelte da Teatro Delle Albe. Il progetto riparte e continua con il ritorno de* bambin* di etnia rom e l’inserimento de* minori migranti non accompagnati del centro accoglienza “Luna Rossa”. Finalmente, la trilogia aristofanesca riesce a concludersi con “Le Nuvole”. Nel 2017, Capusutta si costituisce come Associazione di Promozione Sociale. Sempre nello stesso anno i/le ragazz*  di Capusutta, invitat* dal Festival dei libri sulle mafie “TRAME”, si esibiscono con “Il Signor di Pourcegnac” al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme. 

Il progetto è stato poi ospitato per altri incontri laboratoriali dalla Scuola dell’Infanzia “Rosa Tripodi” di Lamezia Terme. Capusutta ha continuato con il supporto volontario di Gianni Vastarella, il sostegno di Teatro delle Albe e di MammutTeatro (altra compagnia teatrale lametina) fino a subire il suo temporaneo arresto per via della pandemia di Covid-19. 

Chi sono gli/le artist* che ci sostengono? 


Simona Ponzù Donato, artista siciliana d'adozione calabrese, classe 1983. Sin da piccola dimostra una passione innata per il disegno e la pittura, per questo motivo orienta i suoi studi in campo artistico, al termine dei quali inizia un percorso lontano dalle impostazioni scolastiche. Parallelamente cresce in lei l'interesse per l'ambiente autonomo e quello anarchico, frequenta spazi sociali autogestiti e diventa attivista. Pittura, disegno, installazioni, performance, grafica, scrittura, fotografia, street art, il suo linguaggio espressivo si fonde perfettamente con la sua personalità eclettica. Proprio attraverso la street art ha lasciato tracce del suo passaggio in diverse città. Dalla Calabria alla Germania, dalla Francia fino alla Spagna, i suoi messaggi d'amore, collaborazione, solidarietà, lotta e resistenza si sono fatti appello e bene comune.

G. Loois classe 1983, nato a Lamezia Terme, si trasferisce a Bologna nel 2002 per iscriversi all’accademia di belle Arti di Bologna, conseguendo il diploma di laurea in pittura. Frequenta il corso biennio specialistico di Grafica d’Arte approfondendo le tecniche di stampa tradizionale e grafica digitale. Fin dal ‘98 si appassiona al mondo dei graffiti, partecipa a diversi eventi e mostre collettive a livello nazionale, l’approccio con le grandi superfici le evoluzioni delle lettere e le figure sono lo stimolo per sperimentare nuovi metodi e linguaggi espressivi fino ad arrivare una vera e propria astrazione formale. La natura ,il macro e micro cosmo sono sempre spesso presenti nelle sue opere, un mondo surreale, utopico a sua volta fatto di controsensi, equilibri e figure fluttuanti sembrano galleggiare nello spazio, frammenti di minerali , organismi e animali sono raffigurati con forte carica pittorica. Incuriosito dalla scienza e in costante ricerca di nuove forme, la sua è quasi un ossessione, smembrare,  sezionare fino ad arrivare al nucleo quasi sempre di natura opposta al suo involucro.

Alba Statti, nata a Lamezia Terme nel 1991, si avvicina  al disegno e alla pittura da autodidatta e decide di intraprendere un percorso universitario, attualmente in corso, presso l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Sperimenta varie forme di artigianato e attività manuali ma predilige l'illustrazione digitale e tematiche riguardanti l'antispecismo ed il transfemminismo.

*le differenza di prezzo tra le opere non indica differenza di qualità dei lavori, ma è frutto di considerazioni fatte con le stesse artiste che le hanno create per Capusutta. L'opera di GLoois è un lavoro in edizione limitata offertaci liberamente dall'artista che ne ha ponderato il prezzo, che in origine era di 80 euro.

Commenti (1)

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    Paolo :)

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