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"NESSUN PERDUTO AMORE" (un canto per Ian curtis)

Una campagna di
Roberto Molle

Contatti

Una campagna di
Roberto Molle

"NESSUN PERDUTO AMORE" 
(un canto per Ian curtis)

"NESSUN PERDUTO AMORE" (un canto per Ian curtis)

Campagna terminata
  • Raccolti € 540,00
  • Sostenitori 19
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

Una campagna di 
Roberto Molle

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Il Progetto

Per chi non mi conosce mi chiamo Roberto Molle, sono responsabile del Consorzio Autori Del Mediterraneo (un’associazione “aperta”, un po’ sui generis, che da più di dieci anni è impegnata nella promozione della cultura: pubblicazione di libri, organizzazione di reading poetici, manifestazioni teatrali e musicali); scrivo anche di musica, attualmente collaboro alla pagina culturale del quotidiano leccecronaca.it.

Vorrei invitarvi a sostenere questo mio nuovo progetto dedicato a Ian Curtis (cantante dei Joy Division); ancora una volta un libro e un cd (dal titolo: "NESSUN PERDUTO AMORE – un canto per Ian Curtis") per omaggiare un cantante scomparso prematuramente grazie al contributo di una quarantina tra musicisti, scrittori, poeti e critici musicali da un po’ tutta Italia, più tre ospiti speciali dall'Inghilterra. Canzoni, storie e poesie ispirate dalla musica e la vita di Ian Curtis; poi racconti e testimonianze vissute in prima persona da alcuni dei protagonisti presenti in questo progetto.

IAN CURTIS E I JOY DIVISION

Solo due splendidi album (“Unknown pleasures” e “Closer”) per i Joy Division, più una manciata di singoli di cui un paio leggendari: “Transmission” e “Love will tear us apart” (chi non l‘ha ascoltata almeno una volta nella vita anche solo attraverso una cover dei Cure, di Thom Yorke o di quella “molto” discutibile di Paul Young?), tanto è bastato per farli entrare nel mito.

Siamo nella seconda metà degli anni settanta e il punk ha scardinato ogni regola nel campo della musica e non solo, l’anno zero del rock è stato appena celebrato e “post-punk” è la parola d’ordine per una generazione di giovani che hanno voglia di salire su un palco e violentare uno strumento. Di base: suonare anche senza saperlo fare e gridare in un microfono tutta la disperazione accumulata sullo sfondo di scenari in bianco e nero; per Ian Curtis e i Joy Division Manchester “è” quello scenario.

Ian Curtis, pochi giorno dopo aver registrato “Twenty-four hours” durante la session di “Closer”, ha trovato il suo destino. Era il 18 maggio 1980 quando decise di porre fine alla sua esistenza, impiccandosi nel suo appartamento all’età di appena 23 anni. La sua morte, come spesso accade in casi del genere, è avvolta nel mistero: i più materialisti sostengono che il gesto estremo sia stato provocato da un conflitto amoroso, gli altri appoggiano una tesi ben più affascinante, secondo la quale la decisione di suicidarsi sarebbe stata dettata da un profondo momento di crisi esistenziale.

La voce cavernosa e ipnotica, le liriche ricercate e profonde, l’insolita danza sul palco immortalata nei rari video esistenti, rimandano di Ian Curtis un'icona sciamanica che ha influenzato tantissimi cantanti (su tutti Tom Smith degli Editors e Paul Banks degli Interpol). Nel complesso è proprio il “suono” dei Joy Division (gli altri componenti del gruppo sono: Peter Hook, basso; Bernard Sumner, chitarra e Stephen Morris, batteria) ad esser stato seminale per innumerevoli band in tutto il mondo. Ad onor del vero, all’epoca il gruppo non ha avuto il tempo di accorgersi di poter diventare un simbolo, lo è diventato quando tutto era ormai finito. I Joy Division dopo la morte di Ian Curtis sciolsero la band e si riformarono con il nome di New Order (ma quella è un’altra storia e un’altra musica…).

UNA TRILOGIA PER LA VITA

“Nessun perduto amore” dedicato a Ian Curtis è il capitolo finale (dopo i precedenti “Come le Maree” dedicato al pacifista Alexander Langer e “Il delicato mondo di Nick Drake”) di una trilogia che mi piace definire “per la vita”. Anche se potrà sembrare paradossale, per quanto mi riguarda l’eredità che questi tre “personaggi” ci hanno lasciato è talmente vivida, pulsante e stimolante che la loro morte rimane un semplice passaggio dimensionale. Alex, Nick e Ian sono più vivi che mai, e contribuiscono con la loro scrittura, la loro musica e le loro canzoni a fare del mondo, un mondo migliore.

IL CROWDFUNDING E LE RICOMPENSE

Anche per NESSUN PERDUTO AMORE ho scelto di pubblicare attraverso un crowdfunding (raccolta fondi) che prevede delle ricompense. Si può scegliere di donare e ricevere il libro e il cd di questo progetto o anche una copia di ognuno di quelli precedenti (“COME LE MAREE – il Salento incontra Alexander Langer” e “IL DELICATO MONDO DI NICK DRAKE – un percorso emozionale fatto di storie, canzoni e poesie”).

Commenti (2)

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  • MG
    Massimo Avanti così. Sempre bei progetti
    • PC
      Pierpaolo Che dire? In bocca al lupo per questo progetto e per altri a venire!!!!

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