Una campagna di
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Il gruppo Tapodes, formato da quattro attrici che si sono conosciute durante il loro percorso formativo, è nato nel 2018 dalla necessità di esplorare l'universo femminile: il rapporto col proprio corpo, lo sviluppo del sé e la relazione tra madri e figlie.
Per questo abbiamo scelto Irene Nèmirovsky e le molteplici figure di donne da lei dipinte nei romanzi e racconti. La regia e drammaturgia dello spettacolo la abbiamo affidata a Luca De Bei, affine alla nostra sensibilità artistica e per noi una garanzia.
Vi chiederete perché il crowdfunding?
E' molto semplice.
La mancanza di fondi, investimenti e di istituzioni interessate alla produzione di spettacoli teatrali proposti da artisti ancora poco conosciuti, spezza facilmente l'entusiasmo di un gruppo emergente.
In questa situazione la proposta culturale stenta a rinnovarsi e progetti teatrali che potrebbero toccare delle questioni attuali, rischiano di essere bloccati sul nascere.
Per questo abbiamo deciso di fare uno sforzo e autoprodurci sostenendo le spese iniziali che la realizzazione di uno spettacolo comporta, ma per completare il lavoro e garantirne la qualità, ecco che entrate in gioco voi e il vostro contributo.
“Non so nemmeno se sono felice” è la messa in scena di una vita che è un romanzo.
Dei racconti di Irene Némirovsky ci ha catturato la modernità dei personaggi descritti e la sua scrittura così profonda e sapiente, che sembra più quella di una scrittrice adulta e consumata che quella di una giovane ragazza, la quale non ha mai smesso di scrivere e studiare, nonostante il momento storico.
La Némirovsky segue i suoi personaggi che vanno incontro al loro destino dando una connotazione quasi cinematografica, disegnando con la penna campi lunghi e piani sequenza.
Il nostro progetto vuole far rivivere la scrittrice e i suoi personaggi femminili in un confronto dialettico e intimo. L'intento è quello di concedersi un tempo per fermarsi e non fuggire, da una vita che va pensata e compresa.
Dalle note di regia:
“Nella trasposizione per il palcoscenico privilegio soprattutto il rapporto madre-figlia visto che è proprio questo uno dei temi cardine della produzione letteraria della scrittrice.
La posta in gioco in fin dei conti è sempre la stessa: l’amore, la propria identità, il dare un senso alla propria vita o semplicemente il disperato tentativo di sopravvivere. I personaggi di queste storie a volte tragiche a volte ironiche ma sempre appassionanti, vagano inquieti tra la povertà più nera e il lusso sfrenato, sballottati da un destino capriccioso e a volte crudele, un destino che contempla forse più lucidamente di quanto la Némirovsky stessa intuisse consciamente, la grande tragedia che di lì a poco si sarebbe abbattuta sull’Europa intera e che avrebbe spezzato, in un campo di concentramento, la vita stessa di questa grande autrice”.
Il progetto Nemirè ha vinto ContraBBando 2019 ottenendo una residenza presso il Nuovo Cinema Palazzo (Roma), dove inizieremo formalmente le prove e che si concluderà il 26 aprile con la presentazione al pubblico di uno studio. Abbiamo inoltre in programma reading presso librerie e cafè letterari romani, per rimanere aggiornati ecco la nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/gruppotapodes
Per la realizzazione del progetto abbiamo bisogno di circa cinque settimane di prove per partecipare quest'estate ad alcuni festival teatrali e debuttare nella stagione 2019-2020.
Le vostre donazioni andranno a coprire in parte queste spese: regia, scenografia, costumi, spazio prove, spese tecniche, spese di promozione e comunicazione.
(Bozzetto scenografia)
(Durante le prove di Maggio)
(Riunione ad artisti 7607)
(Durante le prove di Maggio)
(Residenza #ContraBBando2019)
(Prova costumi-Giugno)
Durante una calda serata estiva,attorno ad un tavolo da quattro davanti a un'insalata di polpo e patate è nato il gruppo e son venute fuori le prime idee. Da qui il nome #tapodes (Polpe).
Dal confronto intimo di ognuna e dal desiderio reciproco di scoprire testi nuovi che rispecchiassero le nostre visioni e che ci permettessero di metterci in gioco come attrici e fautrici di un progetto, ha preso il via il nostro percorso.
Abbiamo trascorso l'estate a leggere tutti i racconti e i romanzi della scrittrice e la passione cresceva man mano. Con una rara complicità e apertura ad ogni proposta ci siamo messe al lavoro e oggi siamo pronte per iniziare le prove di questo spettacolo e vi ringraziamo in anticipo per il vostro calore e supporto.
Se volete sapere qualcosa in più di noi, qui sotto trovate i curricula sintetici di ciascuna componente del gruppo.
Paola De Crescenzo Si forma seguendo diversi seminari e laboratori e viene a contatto con figure che considera maestri, come E.Nekrosius, M.Dioume, M.Monetta e D.Nigrelli, con cui va in scena al Festival di Todi nel 2016. Si diploma nel 2018 presso la Scuola Professionale di Recitazione Padiglione Ludwig, diretta da M.D’Amico e R.Valerio. Attualmente è in tournèe con “Il Tartufo” di Molière, regia di Roberto Valerio.
Aura Ghezzi La sua ricerca artistica vive nelle immagini: si avvicina al cinema e alla pittura con Luciano Emmer e Ruggero Savinio, poi alla recitazione e al teatro nel 2013 con Alessandra Di Lernia. Nel 2017 si diploma presso la Scuola Professionale di Recitazione Padiglione Ludwig, diretta da Martino D’Amico e Roberto Valerio.
Roberta Infantino Si diploma all’accademia il “Padiglione Ludwig” diretta da Roberto Valerio e Martino d’Amico. Nel suo percorso artistico ha studiato, tra i vari, con Andrea Pangallo, Mauro Avogadro, Filippo Gili, Monica Nappo e Manuela Cherubini. Da qualche anno sta approfondendo lo studio degli esercizi sistemici di José Sanchis Sinisterra.
Carla Recupero La sua esperienza teatrale e di palcoscenico inizia con G.Brackett, C.Peritz, C.Vollmer del Living Theatre. Frequenta laboratori ed entra in contatto con Augusto Omolù dell'Odin Teatret, Mauro Avogadro e Graziano Piazza. Si diploma nel 2015 presso la scuola professionale di Recitazione Padiglione Ludwig, diretta da M.D'Amico e R.Valerio. Va in scena con uno spettacolo di Luca De Bei e prende parte ad un allestimento teatrale di Elio Germano e Chiara Lagani.
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