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PROGETTO DI TEATRO PER IL CARCERE

Il progetto

Perché è importante questo progetto

Perchè ci serve il tuo aiuto

Chi siamo

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Il progetto in breve

Il 5 giugno si è dato ufficialmente il via a Essere o non essere - Progetto di teatro per il carcere.  Grazie al sostegno di Fondazione di Sardegna le associazioni Ardesia e Il Miglio Verde portano il teatro e la musica dentro il carcere di Uta.

Il progetto intende creare uno spazio nel quale i detenuti possano indirizzare le personali potenzialità creative e nel quale poter ricostruire un’identità sociale quale opportunità di reinserimento nella cittadinanza attiva.

Le azioni del progetto

Essere o non essere è un laboratorio di teatro e musica che ha come destinatari i detenuti del carcere di Uta. Il progetto ruota attorno all’arte scenica e alle tecniche di teatro. Nel teatro, così pensato, la recitazione diviene forma di straniamento dalla propria condizione e il testo pronunciato messaggio liberatorio.

Il progetto ha una durata di 40 ore ed è strutturato in tre fasi distinte. 

- La prima è dedicata ad esercizi teatrali, quali rilassamento, articolazione corporea e vocale. 

- La seconda è interamente dedicata alla scelta drammaturgica. I partecipanti hanno modo di esternare il proprio vissuto, o una parte di esso, il quale sarà elaborato al fine di creare l’opera teatrale sulla quale lavorare. 

- Il terzo e ultimo momento si focalizza sulla messinscena dell’esito finale del laboratorio.

Perché è importante questo progetto

• Informare e promuovere benessere sociale, salute e stili di vita sani.
• Umanizzare la pena e migliorare le condizioni di vita dei detenuti garantendo un efficace e attivo utilizzo del tempo detentivo.
• Incrementare la crescita e lo sviluppo del legame socioculturale esistente tra la Casa Circondariale Ettore Scalas di Uta e il Territorio.
• Migliorare la qualità della vita dei detenuti nonché il rapporto con il personale interno ed esterno all’Istituto.
• Aumentare il numero di detenuti che praticano attività in carcere.
• Implementare le attività già promosse all’interno della C.C.
• Apprendere nuove competenze tramite professionisti del settore, spendibili una volta terminata la pena, con attestato di partecipazione.
• Migliorare le relazioni all’interno della C.C. attraverso l’interiorizzazione di nuove regole sociali.
• Acquisire maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità attraverso la pratica.
• Sostenere le iniziative del settore terziario all’interno e all’esterno del carcere.
• Prevenire la recidiva.
• Sensibilizzare la comunità locale ad un diverso approccio con le persone in condizione di disagio sociale o sottoposte a misure alternative alla detenzione.

GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO

Attraverso le donazioni avremo la possibilità di ampliare il servizio aumentando il numero di incontri di laboratorio e migliorando la strumentazione a disposizione.

Il progetto termina a dicembre con un esito scenico all'interno del carcere, ma grazie al tuo sostegno darai l'opportunità di portare lo spettacolo all'esterno e di pubblicizzare, promuovere e sensibilizzare un'iniziativa che tocca tutti noi. Inoltre, contribuirai a replicare lo stesso progetto l'anno prossimo.

CHI SIAMO

ARDESIA ASSOCIAZIONE SOCIO CULTURALE
Ardesia è un associazione socio-culturale attiva dal 2015. Promuove la cultura, l’arte,  lo sport, l’aggregazione sociale e la sostenibilità ambientale come strumenti chiave per il benessere individuale e collettivo. Solo nell’ultimo anno ha portato avanti diversi progetti ed eventi quali: passeggiate, escursioni,  mostre, spettacoli, laboratori e tanto altro. 

IL MIGLIO VERDE
Il miglio verde è un’associazione che svolge attività di utilità sociale volte a realizzare la promozione del benessere in tutti i suoi aspetti, pedagogici, lavorativi e culturali. Scopo principale è rispondere alle esigenze concrete di persone detenute ed ex detenute promuovendone la dignità, attivandosi per la rimozione delle cause di emarginazione e facilitandone il reinserimento nella società attraverso percorsi socio-educativi sia all’interno che all’esterno degli Istituti penitenziari.

LINK
Video intervista a Roberto Deiana e Isabella Atzeni, promotori dell'iniziativa. 

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THEATER PROJECT FOR THE PRISON

The project

Why this project is important

Thanks to your contribution

Who we are

Link

THE PROJECT IN BRIEF

On June 5th, the theater project for prison “To be or not to be” has officially started. Thanks to the support of “Fondazione di Sardegna” and the associations “Ardesia” and “Il Miglio Verde” that brought theater and music inside the prison of Uta.

The project intends to create a space where prisoners can express their personal and creative potentials and rebuild their social identities as an opportunity to reintegrate themselves as active citizens in the society.

The actions of the project

“To be or not to be” is a theater and music laboratory addressed to the inmates of the Uta’s prison. The project is focused on stage art and theater techniques. The theater is conceived in this way, the acting becomes a form of estrangement from one's condition while the pronounced theatrical text is the liberating message.

The project has a duration of 40 hours and it is structured in three distinct phases.

- The first phase is dedicated to theatrical exercises, such as body relaxation and vocal articulation.

- The second one is entirely dedicated to the dramaturgical choice. The participants have the opportunity to externalize their experience, or a part of it, which will be elaborated in order to identify the theatrical work where to focus on.

- The third and last moment focuses on the staging of the final outcome of the laboratory.

WHY THIS PROJECT IS IMPORTANT

• Inform and promote social welfare and healthy lifestyles.

• Humanize the prison penalty improving the living conditions of prisoners by ensuring effective and active use of the prison time.

• Increase the growth and development of the socio-cultural link between Uta’s “E.Scalas” prison and the territory.

• Improve the quality of life of prisoners as well as the relationship with the internal and external staff of the Institute.

• Increase the number of inmates who practice activities in prison.

• Implement the activities already promoted within the prison.

• Learning new skills through the work of professionals in the sector, which can be used once the prison sentence has been completed, thanks to a certificate of participation.

• Improve relations within the prison through the internalization of new social rules.

• Acquire greater self-confidence and trust on theirs own abilities through practice.

• Support the initiatives of the tertiary sector inside and outside the prison.

• Prevent recurrence.

• Make the local community aware of a different approach with people in conditions of social hardship and subject to alternative measures to detention.

THANKS TO YOUR CONTRIBUTION

Through donations we will have the opportunity to expand the service by increasing the number of laboratory meetings and improving the available equipment.

The project ends in December with a scenic outcome inside the prison. With your support you give the opportunity to bring the show outside and to publicize, promote and raise awareness of an initiative that affects all of us. Also, you will help to replicate this project next year.

WHO WE ARE

ARDESIA 

“Ardesia” is a socio-cultural association since 2015. It promotes culture, art, sport, social aggregation and environmental sustainability as key tools for individual and collective wellness. Ardesia carries out different projects and events such as: walks, excursions, exhibitions, shows, workshops and much more.

IL MIGLIO VERDE

“Il miglio verde” is an association that carries out activities of social utility aimed at achieving the promotion of well-being in all its aspects, pedagogical, working and cultural. The main purpose is to respond to the concrete needs of detained people and former prisoners by promoting their dignity, activating ways to remove the causes of marginalization and facilitating the reintegration into the society through socio-educational pathways on both, inside and outside the penitentiary institutes.

LINK

Video interview to Roberto Deiana and Isabella Atzeni.