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Territori in Rete, l'Italia buona

Una campagna di
Gianfranco Bonanno

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Territori in Rete, l'Italia buona

Territori in Rete, l'Italia buona

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Comunità & sociale

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Il Progetto

Aiutaci a realizzare questo progetto. Per comunicare l'Italia Buona

Siamo una start up nel campo dei media digitali che vuole comunicare il valore dei territori italiani e inaugurare un nuovo modello di comunicazione tra Amministrazioni locali e cittadini. Una comunicazione chiara, aperta ed emozionale, in cui tutte le parti sociali possono riconoscersi e svolgere un ruolo attivo.

Inoltre, vogliamo contribuire a creare occupazione qualificata nel settore dell'informazione.


L'idea nasce da una constazione. Da una parte, Enti locali con risorse sempre più ridotte, che devono rinunciare per motivi economici a dotarsi di un moderno ed efficiente ufficio stampa. Dall'altra, giovani giornalisti "di provincia" sempre più precarizzati, costretti a lavorare per pochi euro a "pezzo" (se non additittura a titolo gratuito), condannati alla logica degli algoritmi di Google.

Nel primo caso, l'assenza di una efficace comunicazione dell'attività politico-amministrativa non consente alla comunità dei cittadini di comprendere la portata reale delle decisioni. Non solo, ma le piccole Amministrazioni difficilmente possono accedere a canali di comunicazione nazionali e internazionali per far conoscere le eccellenze e le risorse dei propri territori, o semplicemente le Buone Pratiche adottate. Generalmente, per i grandi media, essi sono "realtà di confine" e le uniche occasioni di visibilità sono per episodi di cronaca nera o comunque per vicende negative. Tutto ciò, evidentemente, si traduce in un danno d'immagine per un intero territorio, con effetti su tutti i comparti produttivi, il turismo in primis. Mantenere una costante attenzione "in bonis" sulle piccole realtà territoriali si rivela quindi fondamentale per il loro sviluppo.

Nel secondo caso, è superfluo soffermarsi sulle difficoltà che incontra chiunque oggi voglia cimentarsi o proseguire nel "mestiere più bello del mondo". Archiviate le ridondanti definizioni, la professione giornalistica è tra quelle più colpite dalla crisi occupazionale, anche per ragioni più sistemiche. Occorre perciò "cambiar pelle" e guardare in modo trasversale a questa attività. L'unica soluzione è fare squadra, mettere in comune le singole risorse professionali e cercare di lavorare tutti. Con il nostro format ciò è possibile, mantendo al contempo la propria autonomia operativa ed economica

Nell'allegata presentazione è possibile conoscere i dettagli dei servizi e le relative tariffe.

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