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ClosLieu Cagliari

Una campagna di
Stefanie Mirjam Tost

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Stefanie Mirjam Tost

ClosLieu Cagliari

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Campagna terminata
  • Raccolti € 430,00
  • Sostenitori 6
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Tutto o niente  
  • Categoria Arte & cultura

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Stefanie Mirjam Tost

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Il Progetto

VENITE A GIOCARE? - NEL ClosLieu, UN POSTO MAGICO PER TUTTI A TUTTE LE ETÁ :)

Prendere conoscenza delle proprie capacità attraverso il gioco del ClosLieu rafforza autostima e tolleranza, induce al rispetto verso gli altri e il mondo, ci mette in equilibrio e accende l'entusiasmo.

...

"TU DEVI CONOSCERE ARNO STERN" mi disse qualche anno fa un'amica da sempre, rara a far uso del imperativo per indole e per professione.

"IO VOGLIO CONOSCERE ARNO STERN" è diventato il mio desidero numero uno. E non solo l'ho potuto incontrare e conoscere - ma sono anche immensamente felice di aver fatto con lui il percorso di studi sulla Formulazione, la semiologia d'espressione e l'esperienza di fare ed essere  Praticien nel ClosLieu.

"IO VOGLIO REALIZZARE UN CLOSLIEU E FARE LA PRATICIEN A CAGLIARI" ha preso il posto numero uno nella mia lista dei desideri e lo condivido qui in pubblica piazza non solo per mettere insieme i fondi necessari per cominciare - ma prima di tutto per mettere insieme le persone che desiderano come me e con me di vivere questa esperienza bellissima del gioco della Formulazione, del ri/emergere della traccia individuale nel ClosLieu e di realizzare il proprio essere nel contesto di un esperienza condivisa unica.

...

Il ClosLieu - “luogo protetto” - è uno spazio raccolto, al riparo da aspettative, giudizi estetici e interpretazioni nel quale dipingere diventa un gioco alla portata di tutti.

L’atmosfera è speciale: una stanza tappezzata di carta da pacco con pareti vibranti di tracce colorate; grandi fogli bianchi, per dipingere senza limiti di spazio; un tavolo-tavolozza con 18 colori; la presenza di una persona che non impone, non giudica ma favorisce il libero fluire dell’espressione spontanea.

Il foglio è uno spazio intimo, da sottrarre con tenacia all’interpretazione psicologica come pure al nostro bisogno di pubblico, di approvazione. La traccia nel Closlieu nasce da una necessità interiore che nulla ha a che fare con l’arte e con il bisogno di comunicare. Nel Closlieu non ci sono “artisti” ma persone piccole e grandi che condividono il piacere di dipingere, in armonia tra loro e in un perfetto equilibrio tra libertà e regole. Dipingere per il proprio piacere, creare sulla carta veri e propri mondi è un’esperienza che rafforza e rassicura. Si prende coscienza della propria unicità e di come le proprie possibilità sono infinite.

Il foglio è uno spazio inviolabile: nessuno commenta il lavoro altrui, nessuno ne chiede spiegazione. L’espressione creativa è tutelata al massimo. Ognuno affronta il foglio in modo libero e personale. Dall’altra parte, però, si chiede un uso perfetto degli strumenti a disposizione. E questa richiesta – usare la giusta quantità di colore, lasciare tracce fluide e precise sulla carta - dà molta soddisfazione anche ai bambini che, contrariamente a quel che si pensa, sono esigenti e amano superare se stessi attraverso sforzi calibrati.

Se il foglio è lo spazio individuale, la tavolozza è dove avviene l’incontro e si apprendono le regole del ben fare e del rispetto altrui: tenere il pennello in modo corretto, aspettare che altri abbiano finito di usare quello di cui si ha bisogno, posarlo in modo che tutti lo possano prendere senza sporcarsi le mani.

Dipingere nel ClosLieu non è un attività che si svolge per caso o una volta ogni tanto. Il gruppo si ritrova con regolarità per un’ora e mezza ed è misto, anche dal punto di vista dell’età. Valorizzando la diversità e allo stesso tempo garantendo l’uguaglianza di trattamento, nessuno si esprime a scapito degli altri, ma insieme agli altri. Si tratta, al opposto del condizionamento alla dipendenza, di un'iniziazione all'autonomia dell’individuo dove lo sviluppo personale è legato all'esperienza sociale. Questa esperienza di comportamento ha conseguenze durature nella vita di tutti i giorni.

Il Praticien è la figura di riferimento, la persona chiave che accompagna il "gioco del dipingere". Il suo ruolo è simile a quello di chi conduce un gioco: invita a seguire poche ma necessarie regole; incoraggia l’espressione spontanea e l’uso corretto e consapevole degli strumenti comuni; favorisce la concentrazione; custodisce il magico equilibrio del ClosLieu.

Non meno importante, il Praticien mette in atto piccoli “rituali” (per esempio spostare le puntine quando un bambino deve dipingere l’angolo) che rispondono al bisogno del bambino e di tutti di comunicare. Se la comunicazione non avvenisse attraverso questi piccoli atti, piccoli e grandi chiamerebbero per far contemplare il proprio disegno. A quel punto la traccia diventerebbe comunicazione e perderebbe la funzione espressiva del tutto personale che invece ha all’interno del ClosLieu.

Creatore di questo modello è Arno Stern, educatore e semiologo tedesco. Ha dedicato (e continua a dedicare) la sua vita all’attività del ClosLieu a Parigi, definendone e perfezionandone ogni dettaglio.

Agli inizi della sua carriera, osservando i dipinti dei bambini, si accorse che alcune forme tornavano nei dipinti di tutti. Iniziò così una lunga ricerca, che lo portò in giro per il mondo, fra le pochissime popolazioni non scolarizzate che ancora esistevano negli anni settanta dove ritrovò le stesse identiche forme.

Ha individuato quindi un insieme di segni universali, un sistema a cui diede il nome di “Formulazione”, un codice di forme provenienti dalla memoria organica, che s’impongono all’essere umano seguendo una necessità a cui nessuno sfugge.

Il ClosLieu è il luogo che crea le condizioni adatte al manifestarsi di questo tipo di espressione.

“Generalmente si crede che con un pennello in mano il bambino faccia dei piccoli simpatici disegni, per accontentare i suoi benevoli tutori. Ma con un pennello in mano, divenuto esperto della traccia autentica, il bambino sviluppa facoltà capaci di cambiare la sua vita.”

“La personalità di ciascuno di noi si sviluppa fino ad una dimensione impensata. L'attività nel Closeu non é una terapia, ma é preventiva perché stimola capacità che permettono all'individuo di realizzarsi. Essa sviluppa precisamente attitudini che la cultura ha soffocato e fa di ciascun essere, qualunque sia il momento in cui si dedica alla Formulazione, una persona più completa.”

Arno Stern

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