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La stesura di questo libro è la sintesi di un lavoro di ricerca indipendente durato circa 10 anni. Durante questo tempo ho studiato, da tutti i punti di vista possibili, l’argomento “Cannabis” dandone, qui, una visione onnicomprensiva. Per conoscere i dettagli del progetto è possibile guardare il video introduttivo e/o navigare nel menù sottostante. La realtà materiale di qualsiasi cosa è inevitabilmente prodotta dall'integrazione sinergica di 5 elementi. Nel progetto di redazione del libro i 5 aspetti principali sono:
L’uomo utilizza, da sempre, la pianta di Cannabis sia in qualità di medicamento/rimedio con cui migliorare la propria condizione di benessere, sia in qualità di strumento attraverso cui sanare tensioni psicologiche o sondare il rapporto con la propria spiritualità interiore.
La Medicina Scientifica tende, come presupposto, a reputare qualsiasi campo gnoseologico della "Coscienza Autoguaritrice", alla stregua di un non ben definito - e quindi trascurabile - “effetto placebo”.
Ad oggi non esiste alcun riferimento clinico per la classe medica, che voglia utilizzare la Cannabis Medicinale, se non quelli provenienti da studi su cavie animali o che prendono in considerazione esclusivamente un ristrettissimo gruppo di cannabinoidi, conosciuti e somministrati con modalità che ne isolino nella maniera migliore possibile i singoli effetti, spesso somministrando preparati purificati chimicamente.
Viene così a perdersi il focus su quella che, nella stragrande maggioranza dei casi, è la reale terapia somministrata ai pazienti; una miscela di centinaia di composti che agisce sinergicamente sul nostro organismo inducendo numerosi effetti. Alcuni di questi si prestano ad una misurabilità sul piano materiale, altri, invece, risiedono nell’individuale mondo psicologico-animista della persona difficilmente quantificabile in dati di laboratorio.
L’Endocannabinoiatria -ECBI- vuole essere un’innovativa metodica di cura dell’essere umano condotta attraverso l’esercizio di un’arte medica dai contorni ancora in via di definizione.
Fisiologicamente simile ad una pianta, quest'innovativa arte di cura approfonda le sue radici nella medicina basata sulle evidenze nutrendosi dei suoi importanti concetti, sviluppa il suo stelo nei miliardi di microbi che, per tutta la nostra esistenza ci accompagnano e di cui non siamo mai consapevoli, un universo vivo e vitale che risuona con il nostro organismo, volenti o nolenti. Le foglie, di questa pianta/arte medicinale sono rappresentate metaforicamente da tutti gli eventi che succedono nel corso della vita di ognuno e che trovano una integrazione psico-fisiologica nel nostro organismo attraverso la scienza della PNEI riconosciuta, ormai, da più di 50 anni. Attraverso l’esercizio dello Yoga e della Meditazione la pianta/arte di cura può essere facilitata a fiorire, ogni pianta di cura, come ogni essere umano, ha la sua via per fiorire, deve solo impegnarsi nel cercarla. Fiorendo, la pianta/arte di cura, esprime il meglio di sé, emana tutte le sue sostanze più benefiche e ci conduce ad una vibrazione più alta e quella che più si avvicina ad un pieno concetto di salute, “sei proprio un fiore!...”, la bellezza incarnata, esperibile ed esercitabile attraverso l’esercizio della consapevolezza.
Non tutti i medici devono essere Endocannabinoiatri,
ma un po’ di Endocannabinoiatria dovrebbe essere in ogni medico.
Hara Hara Mahadeva
Nel primo capitolo, Introduzione, il lettore viene orientato verso un punto di vista differente dal “normale” su una pianta molto antica e solo di recente bollata da un pesante pregiudizio. I sottocapitoli che compongono l’introduzione sono la riorganizzazione ragionata di alcuni articoli scritti, pro bono nel corso degli anni, per le due maggiori riviste italiane del settore cannabico (Dolcevita e BeLeaf). Nel secondo capitolo, Cannabis (r)Evolution viene ripercorsa, dall’inizio, la storia di diffusione della pianta nel mondo e della sua relazione con l’essere umano, fino ad arrivare ad una contestualizzazione storico descrittiva del proibizionismo e di come questo si sia radicato e propagato nella cultura corrente.
Nel penultimo capitolo, Cannabis Medica in Italia, viene descritta la storia moderna delle modifiche legislative che riguardano la pianta medicinale. La descrizione è frutto dello studio di tutta la normativa ma anche del racconto dei pazienti che hanno vissuto in prima persona il cambiamento, molti dei quali ho avuto la fortuna di conoscere. L’opera vuole essere anche un omaggio all’attivismo antiproibizionista pluriennale di Alberto Sciolari, vicepresidente del PIC - Comitato Pazienti Impazienti Cannabis - deceduto in Nepal e le cui ceneri ho sparso personalmente sul lago di Gosaikunda a più di 4380 mt slm. Questo lago è importante nella tradizione induista in quanto è il luogo dove Shiva ha trovato sollievo nel Samudhra Mantana, spegnendo i suoi dolori con le acque che aveva fatto sgorgare dalla montagna con il suo Triscule, dopo aver aspirato e mantenuto in gola il potentissimo veleno con lo scopo di salvare il mondo dalla sua malefica azione. Per tale motivo i devoti shivaiti utilizzano la pianta di Cannabis, specialmente sotto forma del fumo della resina estratta a mano - charas - per ricordare ed essere ritualmente compartecipi dell grande sforzo che Shiva ha compiuto per salvare dei, demoni e uomini.
Nel capitolo Cannabis Medicamentosa vengono descritti prima di tutto i possibili abusi e gli effetti sulla dipendenza che il consumo di questa pianta può comportare. Vengono poi descritti gli aspetti botanici generici della pianta e, successivamente, la composizione chimica e la formazione del cosiddetto fitocomplesso ovvero l’insieme totale delle sostanze che la pianta produce. Il capitolo si chiude con una contestualizzazione della assunzione/somministrazione del fitocomplesso medicinale in un contesto culturale inclusivo a 360°.
Questo è il titolo del quinto capitolo, il cuore centrale del libro; lo “strumento mancante” ai professionisti della salute che vogliono iniziare a formare la loro conoscenza in materia. In questo capitolo ho effettuato una revisione della letteratura scientifica che riassuma le più recenti conoscenze inerenti i recettori, i singoli componenti del fitocomplesso ed il sistema umano su cui i cannabinoidi agiscono, denominato, appunto, sistema endocannabinoide, descrivendo, da ultimo, le funzioni che questo sistema ha dimostrato o potenzialmente dimostra di poter regolare in ogni singolo apparato dell’organismo.
Nei capitoli “In Plantae Salus” e “Uso Farmacologico” vengono approfonditi i vari prodotti che si possono ricavare dalla pianta e che hanno un’interazione con l’organismo umano. Verrà posta l’attenzione sul fatto che è il fitocomplesso il reale medicamento somministrato. Le varie modalità di isolamento del fitocomplesso ne conferiscono caratteristiche differenti. Su queste dovrebbe essere posta l’attenzione più che sul singolo cannabinoide isolato come ad oggi, più frequentemente, succede.
Sono inoltre descritte le principali indicazioni di utilizzo del fitocomplesso cannabinoide in accordo all’esperienza maturata negli anni di ricerca personale effettuati. Al termine del capitolo sull’utilizzo farmacologico vi è una tavola tecnica sulla standardizzazione pro kg del dosaggio di fitocomplesso che il medico somministra al paziente, così come correttamente prescrive la medicina basata sulle evidenze.
I due capitoli che affrontano il tentativo di definizione di questa nuova branca della medicina sono posti, il primo subito dopo l’introduzione: Endocannabinoiatria (ECBI) i confini di una scienza nascente, introduce la visione endocannabinoiatrica dell’essere umano come sintesi delle 3 entità corpo mente e spirito ed introduce le 5 arti mediche attraverso cui è possibile indagare ed influire su tale essere.
Nel nono capitolo Approccio Integrato ECBI ho provato a fornire un razionale medico clinico delle possibilità di applicazione dell’Endocannabinoiatria. Il focus viene spostato dalla semplice stimolazione esogena mediante fitocomplesso, alla ri-acquisizione del miglior stato di funzionamento del sistema in sé. Da questa prospettiva, la stimolazione del SEC tramite assunzione di Cannabis risulta essere un mero strumento per uno scopo ben determinato. Esercitare consapevolmente l’Endocannabinoiatria pone, il medico, di fronte a dilemmi etici importanti su cui dovrà attentamente calibrare le proprie scelte professionali.
Lo spirito Endocannabinoiatrico, presuppone l’esercizio della totale indipendenza, per tale ragione tutte le immagini sono state disegnate a mano o con programmi di grafica compiuterizzata da me medesimo.
I riferimenti bibliografici delle immagini sono misti in quanto la stesura del libro ha contemplato anche un lavoro di sintesi o semplificazione di dati e riscontri pubblicati nella letteratura medica più recente.
Le tavole botaniche sono opere artistiche interamente fatte a mano in scala ingrandita. Il primo disegno a mano libera è stato effettuato a matita e, successivamente è stato ripassato con tratto-pen fino per essere pronto per la scannerizzazione necessaria all’importazione digitale per l’impaginazione e stampa del libro.
L’artista autrice di tutte le tavole botaniche, del disegno sulla trasmissione del dolore e dell’apparato genitale femminile, è Arianna Tonachini, artista ed artigiana del Vetro, autrice dei piatti di vetro con il logo disponibili come Reward. Arianna è inoltre titolare di un sito internet e di un negozio Etsy dove è possibile acquistare od ordinare pezzi d’arte unici. Presto verrà aperto un piccolo punto vendita nel centro di Ivrea.
Durante la stesura del libro ho riflettuto a lungo su chi potesse introdurre nella maniera migliore quest’opera. Le ipotesi hanno spaziato attraverso diverse professionalità del mondo della medicina e dell’informazione. Nessuno di loro, però, rappresentava i canoni ideali di ciò che ho scritto. La coerenza ideologica è tassello fondante l’istituzione dell’ECBI.
Sin da quando sono molto giovane, già da prima di raggiungere la maggiore età, ho sempre creduto nel potere della risata e del buonumore quali prerequisiti fondamentali il raggiungimento del pieno benessere. Per diversi anni della mia vita sono stato un “dottor clown”, uno di quei volontari che, settimanalmente, si metteva il naso rosso addosso, si vestiva adeguatamente e andava a portare un sorriso ai bambini ricoverati in ospedale che dovevano affrontare complesse situazioni.
Rendere la sofferenza più leggera e sopportabile è stata, da sempre, una mia innata propensione.
Quando si demonizza la pianta di Cannabis si parla di un suo “utilizzo ludico” come se il gioco (letterale significato di ludico) diventasse una cosa dannosa per l’essere umano, il quale non deve propendere a “perdere tempo in cose inutili”.
Riprendere una dimensione più “ludica” della vita, credo sia invece una componente fondamentale nella comprensione dell’Endocannabinoiatria. Per tale motivo l’unica prefazione che ho ritenuto valevole di essere richiesta è stata quella di un comico molto particolare che proviene dalla mia stessa regione e di cui ammiro, con profonda sincerità, le modalità di intendere e di esercitare l’arte della comicità.
Nei suoi spettacoli od opere, soprattutto quelle degli ultimi anni, c’è costantemente un riferimento alla coscienza interiore dell’uomo su cui tutti sorvolano o che tutti ignorano. Le pieces artistiche di Natalino Balasso possono fornire, ad una lettura approfondita, una via maestra di ricerca interiore per cui l’esercizio dell’ECBI è il migliore e più naturale strumento accompagnatorio. (Supporta Natalino su Patreon)
Non so se Natalino, a cui ho inviato la copia numero 21 della prima stampa promozionale del libro (108 copie in totale), vorrà concedermi l’onore di scrivere qualche riga di prefazione all’opera, ciò che so di per certo è che era l’unica persona a cui mi sono sentito, in cuore, di chiederlo, per mantenere la più “pura” coerenza nel messaggio.
Ogni buon Endocannabinoiatra, a mio avviso, dovrebbe studiare criticamente, almeno il suo controfilm di Natale del 2020 intitolato “la Supermassa” dove si possono rinvenire le radici prime di molte delle malattie fisiche ad oggi classificate ad eziologia idiopatica, ovvero quelle per cui, in verità, non abbiamo ancora compreso granchè.
Chi sosterrà il progetto, così come io che l’ho scritto, potrà, potenzialmente, ricevere questo grande regalo. Un vivo e vitale spruzzo di genuina cultura che coraggioso e fiero, schizza in un mare di sonnolenta ignoranza.
La poesia iniziale del libro, dello stesso Natalino Balasso (il scritore), introduce, infine, al cuore dell’opera, entrambe mirate ad una consapevolezza di unicità tra Uomo e Pianeta. Unicità di una Natura che, di per sé, non può nuocere se non per errato utilizzo da parte di un goffo ricercatore inconsapevole, così come può apparire, talvolta, l’essere umano.
Ad oggi l’argomento Cannabis è ampiamente dibattuto. Nonostante ciò, non esiste ancora un testo di riferimento per i professionisti sanitari che vogliano avvicinarsi a questo nuovo ambito di conoscenza. Questo libro vuole colmare proprio questo vuoto, offrendo ai lettori una visione dell’argomento che sia, allo stesso tempo, culturalmente completa e scevra da ogni condizionamento.
Grazie a questo lavoro di ricerca indipendente durato circa 10 anni, vengono definiti i confini di una innovativa branca della Medicina, l’Endocannabinoidoiatria (ECBI), che vede il suo focus principale nell’Arte della cura (-iatria) mediante la sapiente stimolazione del Sistema Endocannabinoide (Endocannabinoido-). L’arte medica endocannabinoiatrica prende in considerazione l’essere umano come un’unità funzionale unica di corpo, psiche ed anima. Queste entità devono essere in un equilibrio dinamico ed armonico tra loro, al fine di garantire al soggetto il miglior stato di Salute possibile.
Il principale regolatore di questo equilibrio è proprio il Sistema Endocannabinoide (SEC). Verranno qui descritte, dettagliatamente e sistematicamente per apparato, le conoscenze Evidence Based ad oggi note sul suo funzionamento.
Somministrare o assumere Cannabis è un’azione che deve necessariamente includere una seria riflessione sui suoi effetti psicologici. La dimensione Enteogena della pianta costringe il discente, professionista della salute o meno, ad avvicinarsi allo studio di argomenti poco invalsi nell’occidente che rappresentano una parte fondamentale del potere di azione che la pianta di Cannabis sativa Linnaeus ha, realmente, nei confronti dell’Essere Umano.
Vijaya 33 affronta il tema Cannabis-Uomo a 360° con l’intimo scopo di rispondere, tramite la conoscenza, ai pregiudizi disseminati durante il lungo periodo proibizionista e che hanno fatto, di questa pianta, un “demonio” da combattere e distruggere, piuttosto che un potente alleato assieme al quale migliorare sensibilmente, le condizioni di Salute, sia dell’Essere Umano, sia del Pianeta Terra in cui esso stesso vive.
I proventi di questo progetto verranno utilizzati per progredire nella classificazione e nella ricerca scientifica indipendente mirata a definire una chiara e consistente metodologia endocannabinoiatrica tesa a comprendere i problemi del paziente con un’ottica innovativa e darne un’appropriata soluzione.
Questo obiettivo verrà perseguito aprendo il primo ambulatorio endocannabinoiatrico multidisciplinare d’Italia, in Piemonte, nelle zone del Canavese.
Il progetto include in ultimo, non appena la situazione COVID lo permetterà, una estensione delle ricerche e delle esperienze nei luoghi originari della pianta di Cannabis come il Nepal.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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