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Vigilanza sugli enti creditizi e regolazione amministrativa.Rapporti tra BCE, ABE e Banca d’Italia

Una campagna di
Vincenzo Ferraro

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Vigilanza sugli enti creditizi e regolazione amministrativa.Rapporti tra BCE, ABE e Banca d’Italia

Vigilanza sugli enti creditizi e regolazione amministrativa.Rapporti tra BCE, ABE e Banca d’Italia

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  • Scadenza Terminato
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  • Categoria Fundraising personale

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Il Progetto

Proponiamo una ricerca diretta a comprendere il funzionamento e l'utilità del sistema dell' "unione bancaria" europea, che rappresenta un importante aspetto dell'unione economica e monetaria realizzata nell' Unione europea. La ricerca, da svolgere presso una struttura universitaria - alla quale sarà devoluto il finanziamento - , è utile per il sistema bancario italiano, poichè consente di comprendere lo svolgimento di alcuni importanti momenti dell'esistenza dell'impresa bancaria, come avviene per l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di tale ente, che è compresa nella vigilanza esercitata dalla BCE e dalle autorità nazionali competenti ai sensi del diritto europeo, la quale rappresenta un importante profilo dell' "unione bancaria" indicata sopra. La stessa ricerca potrà essere svolta anche con la comparazione tra il diritto italiano ed altri ordinamenti giuridici, tra i quali la prevalente attenzione sarà data alla Germania e alla Spagna. La ricerca si avvarrà di alcuni contatti istituiti con taluni centri universitari europei, tra i quali si menziona l'EPLO (www.eplo.org). La medesima attività sarà svolta attraverso alcune ricerche bibliografiche e giurisprudenziali, talune missioni all'estero e l'organizzazione di convegni.

Descrizione della ricerca

L’“unione bancaria europea” si regge sul principio della stabilità e dell’equilibrio del sistema finanziario, che non ha un’espressa menzione nelle fonti primarie europee, ma, nella giurisprudenza della “Corte di Giustizia dell’Unione Europea”, è il fondamento della “Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio”, del Regolamento UE 1024/2013 e del Regolamento UE 806/2014[1].

Oltre al ruolo dell’EBA e dei relativi parametri, importanti nella definizione delle norme sui “depositi”, saranno esaminate le regole prudenziali elaborate dal “Comitato dei Supervisori Bancari” di Basilea” e le funzioni della BCE e della Banca d’Italia, che contribuiscono a delineare la regolazione amministrativa realizzata con la vigilanza del settore bancario ai sensi del Regolamento UE 1024/2013.

La ricerca si soffermerà anche sull’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria, cogliendo le caratteristiche del relativo procedimento amministrativo, nel quale si intrecciano la normativa e le funzioni degli Stati e delle Autorità europee. Precisamente, lo studio si concentrerà sulla vigilanza sulle banche più significative, delineate ai sensi dell’art. 6, Regolamento UE 1024/2013.

Rispetto al modello amministrativo descritto, si tenterà di comprendere la tipologia e le peculiarità degli atti amministrativi delineati nella stessa vigilanza. Per il medesimo profilo, si esamineranno anche i problemi posti per la tutela dei soggetti coinvolti nei procedimenti amministrativi diretti a realizzare la vigilanza sugli enti creditizi. La discrezionalità tecnica esplicata dalle relative funzioni amministrative, infatti, pone alcuni problemi rilevanti in quella prospettiva.

Una particolare attenzione sarà data anche al ruolo della Banca d’Italia, delineato dal d. lgs. 1 – 9 – 1993, n. 385, dal d. lgs. 12 – 5 – 2015, n. 72 e dal d. lgs. 16 – 5 – 2015, n. 180, rispetto alla quale si esaminerà il problema della sua appartenenza alla categoria delle Authorites o delle tradizionali pubbliche amministrazioni.

Lo studio sarà svolto con l’esame delle pronunce giurisprudenziali, che, nel caso della “Corte di Giustizia dell’Unione Europea”, hanno elaborato i principi dell’“unione bancaria europea” (1) . Il medesimo studio, rivolgendosi sia al mondo universitario sia alle banche, tenterà di individuare i criteri e le caratteristiche del riparto delle funzioni amministrative descritte tra la BCE, l’European Banking Authority (EBA) e la Banca d’Italia.


Schema della ricerca


Il contributo richiesto, come si è spiegato, è pari ad euro 24.000.000 e sarà destinato ad un centro universitario, che svolgerà la ricerca descritta.

La ricerca segue il successivo schema.

1. La disciplina europea sui “depositi”.

2. La vigilanza prudenziale sul sistema bancario tra la BCE, la “European Banking Authority” (EBA) e la “Banca d’Italia”.

3. I procedimenti amministrativi per la vigilanza e la relativa organizzazione tra le Autorità europee e gli Stati: il regolamento UE 1024/2013.

4. La vigilanza sulle imprese bancarie “più significative” ai sensi dell’art. 6, Regolamento UE n. 1024/2013, con una particolare attenzione alla “Banca d’Italia”.

5. La vigilanza e l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria.

6. La procedura amministrativa per la revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività creditizia.

7. Il rapporto tra la vigilanza ed i procedimenti amministrativi per la risoluzione bancaria, ai sensi della “Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio” e del Regolamento UE 806/2014.

8. Le peculiarità degli atti amministrativi adottati nei procedimenti realizzati nella vigilanza della BCE e della “Banca d’Italia”.

9. La discrezionalità amministrativa tecnica nell’esercizio della vigilanza bancaria, sulla base della giurisprudenza della “Corte di Giustizia dell’Unione Europea” e dei giudici nazionali (principalmente, italiani).

10. Il sistema amministrativo studiato ed il suo impatto sul mercato bancario italiano, con una particolare attenzione al suo rapporto con il contesto sociale ed economico locale.

11. L’integrazione amministrativa europea nell’“unione bancaria”.

[1]Ex multis, si ricorda la sentenza CGUE, 19 – 7 - 2016, in C – 526/14, in www.curia.eu.int, relativa al salvataggio operato dalla Banka Slovenije (la Banca centrale della Slovenia) e riguardante cinque banche slovene (la Nova Ljubljanska banka d.d., la Nova Kreditna banka Maribor d.d., l’Abanka Vipa d.d., la Probanka d.d. e la Factor banka d.d.).

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