IL FILM

Il cortometraggio (con titolo in definizione), scritto e diretto da Andrea Negroni e prodotto da Kinéma Film, nasce dalla volontà di mostrare il reale intimo, soggettivo e personale parte della dimensione collettiva popolare dell’Italia più provinciale, semplice da osservare e visibile ai più. Fabio è un ragazzo di 18 anni, abita con la madre e agisce nel contesto sociale e culturale di un’Italia paesana, di piccole dimensioni, che si confronta con la contemporaneità e dimostra i tratti più tradizionali che, in fondo, dietro la coltre del progresso e della globalizzazione, continuano a sopravvivere. 

Il film, così, si propone di indagare letematiche sociali della contemporaneità a partire da due dimensioni fondamentali, quella familiare e quella adolescenziale. Arriva a toccare tematiche sociali e culturali che comprendono l’idea di “normale”, di “maschile”, il rapporto tra un figlio e una madre, l’attrazione tra i corpi, la scoperta di pulsioni sessuali romantiche, idealizzate, quasi innocenti nella loro istintività. 

Vengono chiamati in causa, in profondità, i valori familiari – della famiglia nucleare, in particolare – l’illusione di una felicità raggiungibile solo attraverso il matrimonio, attraverso la dipendenza di una donna dal marito; il dramma piccolo-borghese, dove, con la caduta delle apparenze e dello status, si sgretola la terra sotto i piedi; la morale cattolica e il senso di colpa che impone sulle vite e, in questo caso, sull’esistenza di un giovane ragazzo.

Fabio è il simbolo degli ultimi anni della giovinezza, sui quali si staglia l’ombra delle responsabilità dell’età adulta. La realtà adolescenziale è il limite ultimo che conserva la libertà dell’animo e la sincerità dei gesti, prima della triste omologazione al mondo circostante. Così, le azioni di un ragazzo che rinuncia agli ultimi gridi della giovinezza sono un allarme, un testamento d’esistenza di una personalità che spinge sotto il peso del mondo.

Il realismo rappresenta l’essenza del film, ma non si tratta di un realismo politico, di denuncia o documentaristico, bensì di un realismo intimo, familiare, dove la macchina da presa invade gli spazi personali, infrange il limite che esiste tra lo sguardo e ciò che viene osservato. L’oggettività del mondo fisico apre varchi alla soggettività di chi la racconta e di chi la vive; ogni esperienza di vita è, di per sé, unica e irripetibile, così come ogni movimento che nella sua essenzialità e nella sua esclusività si inscrive in un tempo sospeso, un presente che è già passato, già ricordo e, per questo, eterno e colmo di nostalgia. 

Lo sguardo – l’immagine in movimento, la macchina da presa – sceglie ed eleva questi tratti di identità irripetibili e li consegna all’eternità, salvandoli dalla scomparsa, dal rapido consumo, dall’abbandono dell’istinto a favore della ragione.

Il microcosmo degli atti quotidiani e densi di significato viene scoperto come fosse la prima volta, meravigliandosi della semplicità disarmante che li caratterizza nella loro sincerità.

Si svela, in questo modo, una necessità vitale per la sopravvivenza dei personaggi raccontati: un bisogno di essere, in primo luogo, per poi essere riconosciuti in questa essenza più pura e intima di sé. È il desiderio di essere sinceri, di confessarsi, e l’immagine in bianco e nero rivela gli ultimi respiri di questa verità; si spoglia della distrazione, dell’accozzaglia di colori che sono gli ornamenti illusori di vite bugiarde, per guardare allo scheletro e alla carne, all’onestà del corpo senza inganni. 

È il volere dell’autore che indirizza l’esibizione del reale. I contrasti, le ombre cadenti, la drammaticità di un bianco e nero organico, fatto dei respiri e dell’aria densa che circonda i corpi dei personaggi, offre la possibilità di isolare gli elementi, condurre l’attenzione dello spettatore, guidarla nella strada di immagini solide che si compongono sotto al suo sguardo. È allora possibile aprire le porte, rischiarare determinate azioni, illuminarle come atti sacri, fatti di eternità, caricarle di significato, riempirle di simbologia.

ANDREA NEGRONI - regista e sceneggiatore

Andrea Negroni è un regista italiano, la cui voce trova la massima espressione nel realismo, in semplici e delicati atti di vita quotidiana, solitamente catturati attraverso l’utilizzo sapiente d’un bianco e nero semplice, essenziale e, allo stesso tempo, poetico. Sviluppa le sue abilità fotografiche a Palermo durante un anno di ricerca sociale e antropologica nei quartieri popolari della città. Gli incontri che si verificano durante questo periodo sono di fondamentale importanza per la sua formazione cinematografica, plasmando e rafforzando il suo sguardo sulla realtà, contribuendo a definire il suo linguaggio visivo. Dal 2020 lavora come assistente alla regia per la produzione Kinèma Film, preparando il suo esordio cinematografico. 

LAGO MORO - la location

Nato a Cremona nel 1995, Andrea Negroni trascorre le estati dell’infanzia e dell’adolescenza in Val Camonica, ospitato dai nonni materni. La valle diventa il luogo dello scorrere lento delle giornate estive; i campi, i corsi d’acqua e le montagne che li guardano sono il teatro dei giochi, dei discorsi e dei silenzi che le compongono. Il Lago Moro, con l’adiacente piccolo borgo, Capo di Lago, rappresenta una delle cornici di questi anni giovanili. Si tratta di un luogo frequentato prevalentemente dagli abitanti dei paesi limitrofi, solo recentemente sfiorato da un turismo ancora timido e rispettoso. 

All’origine del film si trova un progetto fotografico realizzato più recentemente, durante le ultime estati, attraverso l’assidua frequentazione del posto per osservare e catturare i gesti e gli istanti che intorno allo specchio d’acqua sembrano rimanere sospesi nel tempo. La piccola dimensione del Lago Moro è allora apparsa all’autore come una miniatura del mondo, uno spazio portatore di valori e sentimenti universali perché legati agli ultimi, più vitali e già nostalgici anni della giovinezza.

La location rappresenta, allora, uno spazio che si carica di un bagaglio emotivo caro. Gli elementi autobiografici non si esprimono nel film solo attraverso le tematiche trattate, i legami stabilitisi, le emozioni portanti veicolate dai protagonisti, ma anche mantenendo tutto questo aderente ad un suolo conosciuto, vissuto e familiare. La necessità di realizzare il cortometraggio d’esordio in uno spazio che può essere considerato casa indica il bisogno profondo di raccontare una storia autentica, sincera e radicata. La conoscenza degli spazi è importante tanto quanto la consapevolezza di ciò che si vuole raccontare, per poterlo fare in modo efficace e massimamente comunicativo. L’agio del muoversi e catturare il tempo del film in un luogo conosciuto, riempito di storie personali, vicine e importanti, porta con sé le conseguenze di un legame affettivo che può trasparire dall’immagine.

Infine, il desiderio di rappresentare e conservare nell’immagine in movimento un territorio caro porta con sé la volontà di celebrarlo nei suoi aspetti più veri, poetici e vitali, per consegnarne una fotografia permanente e testimone di attimi irripetibili.

LA PRODUZIONE

Kinéma Film SRL, è una società di produzione cinematografica mossa del desiderio di dar vita ad un sistema autotrofo a tutela del talento e della libertà creativa, nonché ad un organo cinematografico, un polmone di densità di talento sull’onda dei movimenti più virtuosi della storia del cinema. La visione consiste nel supportare – grazie ad un business model innovativo – la libertà creativa dei giovanissimi autori, che possano affacciarsi nello scenario internazionale, affiancandoli nel loro percorso d’esordio e quindi consolidando il proprio linguaggio nel cinema breve, vale a dire il cortometraggio, per arrivare poi al lungometraggio.

<< Andrea Negroni è un autore dalla straordinaria sensibilità artistica, il suo talento e la sua visione sono materia da tutelare ed incoraggiare. Crediamo fortemente che il suo genio cinematografico lo porterà nei prossimi anni alla ribalta del cinema europeo e che il suo nome entrerà presto nella rosa dei virtuosi autori del nostro panorama artistico. Questo il movente che ci spinge a supportarlo nel compimento del suo esordio. >>

PERCHÉ CI SERVE IL TUO AIUTO:

La realizzazione di un film è un processo complesso per cui è fondamentale il lavoro di squadra. La raccolta dei fondi a cui puoi aderire è l’occasione per dare il via ad una produzione cinematografica e spingere un giovane autore verso il suo esordio. La sceneggiatura del cortometraggio è stata ultimata a marzo 2022, solo raccolto un budget di partenza sarà possibile presentare il progetto a terzi per ottenere ulteriori finanziamenti e dare solidità al processo produttivo.

Donando entrerai a far parte della nostra famiglia e il tuo apporto sarà fondamentale per permettere che il film possa arrivare all’effettiva fase di produzione. Per questo, a partire da una donazione di 10 euro il tuo nome sarà sempre incluso nei titoli di coda. Inoltre, se l’importo versato sarà superiore, abbiamo pensato a diversi premi per poterti ringraziare:

10€UNO DI NOI: Il tuo nome verrà inserito nella sezione “ringraziamenti” dei titoli di coda. Tutti devono sapere che una delle tue migliori qualità è la generosità!

25€TENTO LA FORTUNA: Donando questa somma potrai essere estratto come fortunato vincitore di un chilo di autentici casoncelli camuni, preparati in casa con sapienza e amore da nonna Franca in persona (si dice, la migliore della Valle Camonica). Il numero di vincitori sarà stabilito in base al numero di donazioni e al grado di prolificità della nonna. 

50€SCRIPT-TEASE: Copia digitale delle ultime versioni della sceneggiatura, per mettere a nudo i passaggi salienti del processo di scrittura e ideazione della narrazione. In omaggio, a estrazione, il premio «Tento la fortuna».

75€STAR DELLA CONTRADA: Invito speciale al pranzo di contrada di via Torre (Esine), dove sarà possibile assaporare le migliori creazioni culinarie degli storici abitanti su una lunga tavolata che percorre tutta la strada. In omaggio, la locandina del film firmata e consegnata dal regista in persona alla fine del pranzo, con canti popolari eseguiti dai presenti a celebrare il momento solenne.

100€CIAK, SI GIRA!: Donando questa somma otterrai il vip pass per essere presente durante uno dei giorni delle riprese, per assistere alla nascita del film che stai sostenendo. In omaggio una locandina firmata.

300€CENA COL REGISTA: Cena romantica a lume di candela col regista. Di nuovo, gli immancabili casoncelli di nonna Franca saranno serviti fumanti e ricoperti di burro fuso nostrano, accompagnati, se si desidera, da una generosa fetta di polenta camuna. Disponibile la versione «magra» per i vegetariani.

***OFFERTA LIBERA: Se si desidera, inoltre, è possibile donare un importo a scelta. Anche in questo caso il tuo nome sarà incluso nei titoli di coda del film.

COME POSSO DONARE

É semplice:

- Seleziona la somma che desideri donare (dal tasto "ricompense" nel menù in alto o, su pc, dal menù verticale sul lato destro della pagina).

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- Accetta i termini di servizio e i termini di uso, poi, clicca su "continua".

- Segui le indicazioni per inserire i dati relativi al metodo di pagamento scelto.

- Conferma il pagamento.

COME UTILIZZEREMO LA SOMMA RACCOLTA:

Pre-produzione: Questa preliminare ma dura e fondamentale fase comprende le numerose attività produttive e creative che normalmente si svolgono prima delle riprese. Ad esempio, la scelta degli attori, delle location e l’organizzazione generale.

Produzione: Sul set! Un team di tecnici e artisti lavorerà duramente per costruire il film, inquadratura dopo inquadratura. Questa non è solo la fase più delicata, ma anche la più costosa. Oltre a pagare e assicurare le persone presenti sul set, è necessario investire sui mezzi tecnici necessari per la realizzazione (come la macchina da presa, le luci, i microfoni, ecc.).

Post-produzione: Adesso che il film è stato girato si passa al montaggio e alle numerose attività che compongono questa fase (come la correzione del colore e il montaggio del suono) fino ad ottenere il prodotto finito.

Distribuzione: Il film è pronto! Inizia la fase di distribuzione. Il cortometraggio, dopo essere stato presentato in anteprima mondiale in uno dei maggiori festival del cinema, inizia il suo percorso (della durata di uno o due anni) all’interno del circuito festivaliero.

COSA SUCCEDE DOPO:

Il nostro obiettivo è quello di garantire la massima diffusione del cortometraggio all’interno dei festival più importanti in Italia e all’estero. Ambiamo a rappresentare l’Italia attraverso un’opera originale, personale e sincera che possa rimanere impressa nelle menti degli spettatori. Questo film, inoltre, continua e consolida l’organismo produttivo Kinèma Film, che persegue una politica votata alla valorizzazione dei giovani talenti del nostro paese attraverso un processo creativo sostenibile e stimolante, per la massima espressione di sguardi autentici.

ALTRI MODI PER AIUTARCI:

Apprezziamo ogni forma di contributo e siamo consapevoli che non tutti possono permettersi di donare. In tal caso, ti chiediamo di condividere questa iniziativa sulle pagine social, con i tuoi amici e familiari. Più persone riusciremo a raggiungere, più il film si avvicinerà alla realtà.