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Cara amica, caro amico,
cara compagna, caro compagno,
in questi ultimi anni la vita politica e sociale del nostro Paese, e quindi anche della nostra provincia, si è andata via via impoverendo sul piano della condivisione di valori che un tempo avevano unito milioni di persone allo scopo di generare dei cambiamenti utili a tutti.
Rifondazione Comunista, come altri soggetti politici più deboli di altri, ha risentito di questa disaffezione generalizzata, ad iniziare dalla sua mancata presenza in Parlamento dall’ormai lontano 2008.
Nonostante tutto, abbiamo resistito, grazie a quanti hanno riconosciuto nel PRC ancora un presidio di difesa dei diritti sociali, civili, dal lavoro alla scuola, dal mondo dei più deboli e disagiati a quello dei meno garantiti.
Lo dovevamo alla storia del Partito, alla grande tradizione comunista di questo Paese e anche un po’ a noi e a voi stessi: ognuno secondo le sue possibilità ha dato a Rifondazione tanto in questi trent’anni di vita. Ognuno in forme, tempi e modi molto differenti, ma non per questo meno importanti.
La crisi della politica si è sommata in questi ultimi due anni e mezzo alla tempesta del Covid che ci ha impedito di riorganizzarci, di continuare a realizzare la RifondaFesta a Zinola e, in sostanza, a garantire al Partito quell’autonomia economica che gli permetteva il mantenimento delle proprie strutture messe al servizio anche delle realtà associative, culturali e di movimento del savonese.
Con le risorse cumulate grazie al lavoro svolto proprio nelle feste, grazie al tesseramento e alle sottoscrizioni liberamente ricevute, siamo riusciti a superare il biennio pandemico ma, ora, dopo due anni e mezzo di “resistenza”, siamo costretti ad un ridimensionamento della nostra organizzazione: ad iniziare dalla sede provinciale del Partito che è, oggettivamente, il costo più alto nel bilancio annuale e che – diciamolo in tutta serena oggettività – non è più adeguata alle attuali esigenze di Rifondazione Comunista.
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Ci siamo riuniti molte volte in quest’ultimo anno e mezzo e abbiamo, alla fine, dopo tante discussioni e riflessioni, convenuto unanimemente che l’unica soluzione per continuare a garantire al PRC la sua vita e la sua attività è abbandonare la sede storica di via Rella, abbandonare la formula dell’affitto e cercare una nuova sede più piccola ma, allo stesso tempo, da rendere ugualmente efficiente e, ecco la grande differenza, non più in affitto ma di nostra proprietà.
Per realizzare questo progetto abbiamo pochi mesi: stiamo valutando diverse opzioni circa la nuova sede di Rifondazione e non mancheremo di tenere informate tutte e tutti voi in merito.
Siamo a chiedervi un aiuto, un sostegno libero e affidato al principio già citato e molto marxista: “Da ciascuno secondo le sue possibilità”. Confidiamo in particolare sulla sensibilità dell’intero corpo del Partito, delle altre federazioni e delle compagne e dei compagni che, in virtù del loro passato impegno istituzionale, possono contribuire con una più probabile facilità di altri.
Dobbiamo raggiungere una cifra di rilievo: almeno 40.000 euro.
IL CONTATORE DELLA RACCOLTA DEI FONDI
(aggiornamento settimanale, ogni domenica)
Per questo ti/vi chiediamo, sotto la forma del “prestito politico”, oppure della libera sottoscrizione, di far parte di questa impresa di rilancio dell’attività di Rifondazione Comunista e della sinistra di alternativa a Savona, consentendole di avere ancora una sede dove continuare a sostenere tutte le iniziative sociali, antifasciste, libertarie, locali, nazionali o internazionali che siano.
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