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Una mostra fra arte e sociologia dedicata a Zygmunt Bauman

Una campagna di
artists.sociologists

Contatti

Una campagna di
artists.sociologists

Una mostra fra arte e sociologia dedicata a Zygmunt Bauman

Una mostra fra arte e sociologia dedicata a Zygmunt Bauman

Campagna terminata
  • Raccolti € 410,00
  • Sostenitori 6
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
artists.sociologists

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Il Progetto

Siamo i soci e i simpatizzanti

dell'associazione Artists.Sociologists che da due anni sta sperimentando un dialogo fra arti visive e sociologia, creando mostre che intrecciano arte contemporanea e analisi sociali.

Oggi ti chiediamo di aiutarci per far fronte alle spese  che stiamo sostenendo per la stampa del nostro primo catalogo, con scritti e immagini della mostra "Vite che non possiamo permetterci", dedicata al grande sociologo Zygmunt Bauman, da poco scomparso, e di aiutarci ad iniziare il tour della mostra.

Siamo appassionati nel vedere l'arte come veicolo di comprensione profonda del mondo di oggi, l'arte che si avvale della sociologia e la sociologia dell'arte per prendere forma e visionarietà.

L'artista Patrizia Bonardi, che abbiamo scelto per dare voce all'omonimo saggio di Bauman "Vite che non possiamo permetterci" del 2014, da una decina di anni crea opere che nascono dall'incontro con scritti sociologici e in particolar modo con quelli di Bauman.

Così è nata la mostra tenutasi dal 4 novembre al 16 dicembre 2017 presso BACS, spazio no-profiti di Leffe (Bg), a cura di un team che fra sociologia e storia dell'arte ha portato ulteriormente un taglio multidisciplinare. Il team è composto da Kevin Mc Manus, professore di storia dell'arte contemporanea, la sociologa Manola del Greco e Ilaria Bonacina giovane critica dell'arte.

Le opere di "Vite che non possiamo permetterci" sono state valorizzate in un catalogo e in un e-book bi lingue edito da Vanilla edizioni e ora cerchiamo il tuo sostegno per poter coprire le spese di pubblicazione sostenute. 

Ecco il link all'e-book già on-line e scaricabile gratuitamente. Potrai leggere e vedere una mostra che grazie a questo catalogo continuerà ad esserci!

https://issuu.com/vanillaedizioni/docs/ebook_patrizia_bonardi

In "Vite che non possiamo permetterci" la globalizzazione, con la sua onda d'urto nei confronti delle persone, prende forma, come viaggio che attraversa molteplici dimensioni, geo-politiche, sociali, ambientali ed etiche. Qual'è il valore dato alla sofferenza di centinaio di migliaia di persone oggi? Nelle nuove installazioni di Bonardi, grandi nasse, trappole per pesci, divengono sibolicamente gabbie per migranti. Sviluppate in senso longitudinale dal fondo del mare, vanno oltre la superficie marina, elevandosi in una dimensione infinita, fra quasar e paesaggi lunari. L'uomo è accampato e guarda palazzi distrutti, cercando un senso all'esistere.

Inoltre grazie a te, "Vite che non possiamo permetterci" vuol iniziare a viaggiare, proponendosi in un'altra città, a Vercelli, nello spazio no-profit StudioDieci. Per una piccola associazione come Artists.Sociologists, essere aiutati economicamente a noleggiare un grande furgone, adeguato per il trasporto delle grandi installazioni è importante.

Ti ringraziamo per l'attenzione e il sostegno.

Commenti (1)

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  • GG
    Giovanna Grande Patri! Con amicizia Gio

    Community