Tutta l'acqua che sta in una mano è un cortometraggio che parla di rivalsa. La signora Alma, stroncata da molteplici ictus e ridotta quasi ad un vegetale, è chiusa in una casa di riposo. I figli vanno a trovarla saltuariamente ed è abbandonata a sè stessa. Però Alma finge di essere malata, e tutte le pastiglie che le vengono date, le conserva. Quando i figli discutono in sua presenza, come se lei non possa udirli, mette in bocca tutte le pillole che aveva conservato nel tempo e si immerge in un lago, in una fine gloriosa ed onirica.

'Tutta l'acqua che si può tenere in una mano' è un detto arabo che simboleggia tutta la sapienza e le esperienze che una persona accumula nel corso della sua vita. Così Alma diventa la nostra eroina, donna saggia e imperitura, che ritorna all'acqua, simbolo di purezza d'animo.