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Un documentario di Giampiero Marcocci
Via Longo è un quartiere popolare nato a Teramo alla fine degli anni ’50. È stato il palcoscenico principale per lo svilupparsi di una classe operaia cittadina, che lavorava e risiedeva in questo quadrante della città, costruendovi anche un tipo di socialità unico, orizzontale e includente. Le case popolari di via Longo rappresentano per la città di Teramo e per tutti i teramani una visione storica sul passato della città, memoria architettonica, sociale e culturale di un paesaggio urbano che negli anni sessanta si amplia grazie alla industrializzazione del paese e alla crescita della classe operaia. Questa storia, densa e profonda, è stata resa tale dai grandi protagonisti del quartiere: lavoratrici e lavoratori, donne e uomini delle classi popolari, che a via Longo si sentivano a casa. Da quel momento in poi nasce la vita che si snoda lungo e dentro la “strisciata gialla”, un paesaggio che con il tempo ha preso corpo ed è mutato negli anni e nelle stagioni, non restando mai uguale a se stesso ma assecondando le trasformazioni di un tessuto umano politico e nazionale in divenire. Una storia meritevole di attenzione e di studio, oltre che della giusta diffusione, non solo per guardare al passato e comprenderne il percorso, ma soprattutto per dotarci di quegli strumenti utili per capire via Longo oggi, con le sue criticità, contraddizioni e potenzialità.
Chi di noi passando da lì non è rimasto affascinato da quelle luci calde alle finestre e non ha provato ad immaginare la vita che le persone dentro quelle stanze condividevano? Noi oggi siamo entrati in alcune di quelle case per fotografare volti, vedere finalmente quelle stanze calandoci questa volta dentro le vite e le storie, i racconti di un tempo presente e passato ma anche facendo esprimere a queste voci desideri, aspettative e la visione personale di un possibile mondo abitativo a via Longo. Un reportage fotografico e video del luogo accompagnato da testi che ne raccontano e documentano storie e ricordi del passato intrecciate inevitabilmente al presente in un divenire di colori, profumi, voci, oggetti, emozioni, presenze e assenze di un quartiere che continua nonostante tutto a sopravvivere.
Il progetto è iniziato nell'estate 2021, continuando poi per molti mesi, facendoci accogliere dagli abitanti del quartiere all'interno delle loro case. Mi sono occupato del reportage fotografico e delle riprese video del documentario, dell'organizzazione di tutti gli incontri con i protagonisti, nonché del coordinamento di tutto il progetto; i testi e le interviste sono a cura di Daniela Ferroni, il montaggio video sarà a cura di Barbara Faonio, mentre la colonna sonora del trailer del documentario è opera di Matteo Lucque in arte Lucque, anch'egli abitante del quartiere di via Longo, grande talento conosciuto in uno dei tanti incontri avvenuti nel quartiere.
Giornate trascorse all'insegna di nuovi incontri, contatti, lunghe chiacchierate, dove spesso gustando un buon caffè preparato da Lauretta, o bevendo la vodka offerta da Marco, o una birra fresca da Luciano, abbiamo trascorso mattinate e pomeriggi interi all'insegna della convivialità; persone splendide con storie uniche, piene di aneddoti e insegnamenti. Tante emozioni abbiamo vissuto ascoltando queste storie che mi hanno fatto rivivere personalmente un trascorso adolescenziale proprio lì in quei luoghi dove a pochi metri ho vissuto per circa trant'anni insieme con la mia famiglia di origine.
Un lavoro di approfondimento che ci ha fatto capire molto di via Longo oggi e di quanto valore possa avere quel luogo per tutti noi, per la città di Teramo e per le future generazioni.
I fondi raccolti serviranno a concludere il montaggio del documentario video, con interviste e immagini realizzate all'interno e all'esterno delle case di via Longo, serviranno a stampare un catalogo-fanzine a tiratura limitata in 400 copie nel formato A4 numerate e firmate dall'autore, con all'interno una selezione di immagini del reportage fotografico anch'esso realizzato nelle case di via Longo e con suggestivi ritratti degli abitanti del quartiere, infine si potrà allestire la mostra fotografica con le immagini realizzate nel progetto per poter condividere con tutti voi il lavoro fatto in questi mesi.
PERCHÈ HO BISOGNO DEL VOSTRO SUPPORTO?
Questo progetto è nato, come tanti altri miei lavori, per passione e perchè credo che documentare per conservare la memoria storica, come quella del quartiere di via Longo, sia un dovere del tutto necessario per arricchirci culturalmente ed emotivamente. Spesso però questi progetti sono molto costosi da produrre e portare a termine. Questo è il motivo per cui spesso gli autori si autoproducono. Lavoriamo in modo indipendente e per finanziare la produzione, pubblicazione del catalogo e del documentario video di questo progetto ho bisogno del vostro preziosissimo supporto.
L'OBIETTIVO / BUDGET DIPENDE DA VARI FATTORI
È SEMPRE UNA BELLA SFIDA
Il crowdfunding richiede il raggiungimento completo dell'obiettivo-budget. In caso contrario il progetto verrà annullato e non verranno addebitati soldi ai sostenitori e donatori.
GIAMPIERO MARCOCCI
Nato a Teramo nel 1971 dove vive e lavora. Si occupa di fotografia dal 1994. Ha frequentato un biennio di studi all’Istituto Superiore di Fotografia di Roma e vari workshop con professionisti come Maurizio Buscarino, Paolo Pellegrin, Silvia Camporesi, Magdalena Berny. Il suo recente lavoro fotografico è dedicato alla fotografia di reportage con progetti a medio e lungo termine. Tra le esposizioni più importanti si ricordano il Premio Arte Mondadori alla Permanente di Milano, la Triennale di Arte Sacra Contemporanea di Lecce, Immagini del Gusto al Centro Nazionale della Fotografia d’Autore di Bibbiena. E’ stato selezionato per il Premio Termoli, la XIV Biennale di Arte Sacra Contemporanea, la 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia Padiglione Italia – Abruzzo e la New York Biennale Art. Si è aggiudicato nel 2005 il Premio Speciale Ventaglio d’Oro all’interno del Premio Arte Mondadori, nel 2006 è stato finalista del Premio Pagine Bianche d’Autore; nel 2008 vince il Premio Bronze Award e nel 2010 i Premi Gold, Silver e Bronze Award a Orvieto Fotografia Professional Photography Awards. Nel 2013 è segnalato dalla giuria del Premio Combat Prize e del Premio Celeste. Nel 2014 è vincitore della Residenza al Premio O.R.A. 2013/14, nel 2017 è finalista del concorso EneganArt. Nel 2021 in occasione del Moscow International Foto Awards ottiene il riconoscimento di fotografo dell’anno nella categoria Portfolio.
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