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Il progetto nasce dall'incontro tra il teatro e la Lingua dei Segni, tra il mondo degli udenti e quello dei sordi all'interno dei corsi di storia del teatro del Prof. Stefano Geraci svolti presso il DAMS dell'Università degli Studi Roma Tre, dove Antonella Fruguglietti ha lavorato a lungo come interprete LIS per studenti sordi. Inizia così una stretta collaborazione sul tema dell’accessibilità per le persone sorde e sulle potenzialità espressive della Lingua dei Segni. Le esperienze concrete e le riflessioni che ne nascono suggeriscono di dare seguito ad un progetto in grado di infrangere i limiti del teatro degli udenti tradotto in Lingua dei segni; le modalità espressive della comunità sorda, nel film The Silent Theatre svelano la loro forza dirompente che trasforma le parole, il suono, i rumori, il tempo e lo spazio in immagini eloquenti.
Silvia Pasello - Lear
Savino Paparella- Edgar
Nicola Della Maggiora
The Silent Theatre è lo spazio in cui due comunità, quella Sorda e quella Udente, si incontrano intrecciando parole e immagini, rumori e vibrazioni, musica e silenzio, per abitare il medesimo luogo, il teatro come arte dei corpi esposti allo sguardo degli spettatori. Quest’arte, per chi agisce, è creata attraverso un mondo di immagini, parole ed esperienze invisibili agli spettatori; rendere visibile l’invisibile è il compito dell’attore e nel passaggio tra l’invisibile e il visibile scorre quotidianamente l’esistenza delle persone sorde. Il film è un racconto del teatro esplorato attraverso le relazioni degli attori con la dimensione intima del proprio lavoro e con il potere suggestivo delle immagini create per raccontare una storia.
Per esplorare questa terra solitaria e segreta siamo partiti dalle esperienze di uno spettacolo a cui alcuni di noi hanno lavorato.
Abbiamo iniziato con "sedute di lavoro" durante le quali un gruppo di amici sordi ha visionato quadri e film senza sottotitoli restituendoci la loro “visione delle cose”, ciò che hanno compreso e immaginato senza poter sentire. Successivamente il nostro progetto grazie alla presenza del Prof.re Stefano Geraci ha incrociato sulla sua strada lo spettacolo teatrale Lear, prodotto dal Centro per la sperimentazione e la ricerca Teatrale - Teatro Nazionale della Toscana, con la drammaturgia di Stefano Geraci e Roberto Bacci. Tutto il gruppo, autori e attori sordi, si è recato al Teatro Era dove ha avuto la possibilità di entrare nell'intimità delle prove teatrali. Ad accompagnare il gruppo nell'attraversare realmente lo spettacolo l’attrice Silvia Pasello (Lear nello spettacolo) l'attore Savino Paparella (Edgar nello spettacolo) e Nicola Della Maggiora un giovane attore sordo che fin da piccolo ha intuito nel teatro la possibilità di crescita e trasformazione personale.
Gli attori ci hanno mostrato l'itinerario quotidiano che gli consente di rendere vive le creature in scena.
Le storie di Silvia, Nicola e Savino mostrano le relazioni del teatro con il mondo dei sordi oltre i confini di uno spettacolo che fa a meno del suono/parola mentre gli udenti possono varcare la soglia dello «spettacolo» di quella silenziosa comunità che ci attraversa talvolta la via.
Ascoltare immagini, vedere voci e suoni
Raccontare una storia senza suoni e musica vuol dire che parole e musica non possano mai esistere? O che debbano essere sostituite da didascalie? Inoltrandoci nel nostro film stiamo scoprendo quante vie esistano perché parole e musica possano essere trasformate in segni eloquenti per tutti. Per esempio in quanti modi gli attori riescano a creare con l'azione profili di parole e figure viventi nello spazio o costruire una reazione visiva ad un suono, una voce, una musica. Questa consapevolezza ci sta orientando nella scelta dei dettagli e dei rapporti spaziali tra le figure umane e di queste con ciò che le circonda: sequenze che inseguono il dipanarsi silenzioso delle storie che vogliamo raccontare.
Le riflessioni nate dopo le prime riprese sono state la base per un incontro collettivo che si è svolto presso l'Aula Columbus dell'Università degli Studi Roma Tre. In questa occasione abbiamo individuato le prime tracce intorno alle quali costruire il racconto per immagini e dunque il piano per ulteriori riprese.
Le vostre donazioni risulteranno fondamentali poichè ci consentiranno di continuare le riprese che si svolgeranno tra Lazio e Toscana ed un primo montaggio del film.
Il vostro contibuto rende concreta la nostra sfida, aiutateci e sostenete la nostra campagna, contribuite, parlate del nostro progetto, condividete, siate parte della storia diThe Silent Theatre.
The Silent Theatre project was born from the meeting between the theatre and the Signs Language, between the world of the deaf and the world of hearing people in the university course ‘Theatre History’ taught by Stefano Geraci at Roma Tre University’s former Department of DAMS (currently, Filosofia, Comunicazione e Spettacolo), where Antonella Fruguglietti has worked for a long time as interpreter of the Signs Language for deaf students.
This collaboration was started on two premises: accessibility on the part of deaf people and the potentiality for expression of the Signs Language. The actual experiences and reflections that came out suggested that this project could break the limits of the theatre for the hearing people, which is translated into Signs Language, thus preventing the discovery of the expressive ways used by the deaf community, a powerful force that can change words, sounds, noises, time and space in eloquent pictures even for the hearing people.
The Silent Theatre is the place where the community of the deaf and hearing people meets and combine images and words, noises and vibrations, music and silence to live the same place, the theatre as the art of the bodies exposed to the viewers’ eyes. This art, for those who act, is created through a world of images, words and experiences invisible to viewers. The task of the actor is that of making visible the invisible and through the invisible to the visible the daily life of the hearing-impaired flows.
We started from the experience of a show to explore this lonely and secret land, where some of us have worked (Lear, produced by the National Theatre of Tuscany).
The Silent Theatre is the place where the actor Savino Paparella (Edgar in Lear) meets Nicola Della Maggiora a young deaf actor who has seen in the theatre the possibility of personal growth and transformation.
The actress Silvia Pasello accompanies their meeting. We asked Silvia to show her daily itinerary that made possible to realize “the creature” who in the perfomance that goes under the name of Lear.
The stories of Silvia, Nicola and Savino can show the relationship between the theatre and the world of the hearing-impaired beyond the borders of a show that does not use sound while the hearing people can cross the threshold of the “perfomance” of that silent community who sometimes we meet on our way.
Listening to images, seeing voices and sounds
Telling a story without sounds and music, means words and music can never exist? Or should they be replaced by captions? In our movie we are discovering how many ways exist so that words and music can be transformed into eloquent signs for everyone.
For example, in how many ways actors can create words and figures living in space, or build a visual response to a sound, voice, or music. This awareness is orienting us in choosing the details and the spatial relationships between human figures with what surrounds them: sequences that follow the silent dissipation of the stories we want to tell.
The reflections born after the first shootings were the basis for a collective meeting that took place at the University of Roma Tre Studies.
Now we have the first traces around which to build the story of images and therefore the plan for further filming.
Your donations will be fundamental as they will allow us to continue the shooting that will take place between Lazio and Tuscany and a first film editing.
Your contibution makes our challenge more concrete, help us and support our campaign, contribute, talk about our project, share it, be part of The Silent Theater's story.
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