TUTTO IL RICAVATO VERRà DONATO PER AIUTARE YUSUF QUADERI che fa parte di una famiglia di costruttori di strumenti musicali afgani da generazioni.
Maggio 2021, dopo vent'anni di guerra l'Afghanistan cade in mano ai talebani.
Con il 31 Agosto 2021 si ha la fine del ritiro delle truppe internazionali dal territorio afgano.
Agli occhi del mondo, una situazione che sembrava ormai essersi stabilizzata, riapre ferite
che coinvolgono gran parte della popolazione.
Nel corso degli ultimi due decenni l'Afghanistan ha sempre vissuto una situazione di
enorme tensione in bilico tra talebani e le truppe internazionali. Il mondo sembrava quasi
essersi dimenticato di ciò. Questo ha suscitato in noi il bisogno di portare alla luce le
emozioni scaturite da questi avvenimenti empatizzando con il vissuto di tre figure partecipi
dei fatti narrati.
La prima a raccontarsi è Barbara Schiavulli: giornalista, corrispondente di guerra e direttrice
di RadioBullets; introduce le vicende e trasporta emotivamente lo spettatore nel fulcro degli
avvenimenti tramite storie di persone che ha incontrato durante i suoi viaggi in Afghanistan.
Un altro punto di vista ci viene dato da un ragazzo afgano arrivato in Italia tramite una
ONLUS di Firenze, parlandoci del suo trascorso degli ultimi mesi. Per avere una visione
completa abbiamo anche incluso un militare della quarantaseiesima brigata aerea di Pisa che
ha vissuto in prima persona il ritiro delle truppe dal paese.
All'interno dell'opera ogni soggetto viene incorniciato in un luogo rappresentativo del suo
ruolo: lo studio, nonché spazio creativo della giornalista, il centro di accoglienza fiorentino
per i rifugiati di paesi in condizioni critiche e un hangar militare dell'aeroporto di Pisa.
Tramite immagini di repertorio e sequenze evocative, legate al recente vissuto della terra
degli aquiloni, il documentario si pone l'obbiettivo di accompagnare lo spettatore facendolo
immedesimare in un contesto di cui probabilmente sa ben poco. Il tutto viene affrontato
concentrandosi sull'aspetto soggettivo di ogni intervistato per accentuare il lato umano
ormai perso di vista nelle notizie giunte al nostro paese.
Il fulcro dell'opera punta a far riflettere sul valore della vita tramite quelle che sono storie
mai raccontate, soffocate da una narrazione degli eventi che fino ad ora è risultata essere
per lopiù apatica.

Siamo dei giovani Registi che puntano ad una visione molto emotiva dei nuovi documentari. 

Tutte le donazioni verranno devolute per aiutare un costruttore di strumenti musicali afgani ad arrivare in Italia con la sua famiglia. 

Spingiamoci insieme oltre il limite della nostra mente, trovando la via per il nostro cuore.