A campaign of
Francesco VignarcaContactsForgotten your password? Enter you email address and you will receive a message with instructions to recover your password.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Choose the reward or the sum of money to support the project. Select the payment system among the available ones. The author of the project will keep the whole sum of money even if at the expiry date the budget haven't been reached. The promised rewards are in any case guaranteed.
Generali e vertici della Difesa continuano a lamentare pesanti tagli alle spese militari italiane chiedendo di investire maggiori risorse per le forze armate come ordinano USA e NATO.
Le ricerche dell’Osservatorio MIL€X (pubblicate nel Primo rapporto sulle spese militari italiane (presentato alla Camera lo scorso 15 febbraio) dimostrano invece che le spese militari italiane continuano a crescere (+21% nelle ultime tre legislature) e superano ormai i 23 miliardi l’anno (cioè 64 milioni al giorno).
Cresce soprattutto la spesa in armamenti (missili, bombe, carri armati, cacciabombardieri, navi da guerra), aumentata del 77% nelle ultime tre legislature, oggi superiore ai 5 miliardi l’anno.
Armamenti costosissimi e logisticamente insostenibili (mancano i soldi per manutenzione e carburante) e soprattutto non rispondenti a reali esigenze di sicurezza nazionale (le bombe non servono a contrastare il terrorismo, semmai a fomentarlo) bensì a interessi dell’industria bellica straniera e nazionale e della lobby politico-militare che la sostiene.
Si pensi ai cacciabombardieri nucleari F-35 (14 miliardi), alle nuovi navi da guerra della Marina (5,4 miliardi) e alle centinaia di nuovi carri da combattimento per l’Esercito (5,5 miliardi). Acquisti di armi voluti dal complesso militare-industriale e autorizzati dal Parlamento sulla base di informazioni fuorvianti se non false.
Acquisti di armi che servono a promuovere l’export bellico all’estero, soprattutto a Paesi mediorientali e africani, e che si mantengono solo con i fondi per le missioni all’estero. E che quindi, lungi dall’aumentare la nostra sicurezza, fomentano insicurezza, guerre e spingono anche l’Italia a parteciparvi.
La tematica delle spese militari nel nostro Paese, checontinuano a crescere grazie a nuovi stanziamenti, è troppo importante per la collettività per rimanere dominio di una ristretta cerchia di persone. L’intera cittadinanza deve essere informata e consapevole per poter giudicare e correggere scelte politiche di investimento di denaro pubblico non rispondenti all’interesse generale.
Per questo l'Osservatorio MIL€X ritiene urgente fare unsalto di qualità, intraprendendo un’attività di diffusione pubblica dei dati e di coinvolgimento attivo della cittadinanza sul tema spese militari italiane attraverso una campagna di informazione che sia in grado di raggiungere una vasta platea di pubblico attraverso la televisione e i social media. A tal fine è necessario ricorrere a una serie di efficaci strumenti comunicativi ad hoc realizzati in maniera professionale:
- Infografiche d’impatto capaci di comunicare in maniera diretta edefficace le informazioni più importanti e critiche inerenti alle spese militari italiane
- Video informativo di animazione grafica sulle spese militari italiani a scopo di messa in onda televisiva e circolazione virale sui social
- Incontro nazionale aperto al pubblico e trasmesso in diretta streaming sulle spese militari italiane, con la partecipazione di analisti, decisori politici ed esponenti della Difesa (tanto più rilevante se dovesse avvenire a ridosso del periodo di campagna elettorale, con il coinvolgimento dei potenziali ministri della Difesa dei diversi schieramenti politici).
Tutto questo ha un costo elevato, e per questo abbiamo bisogno del tuo sostegno!
Comments (3)