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Il Museo - Rifugio Malga Lunga si rinnova. Per continuare a essere un luogo di memoria fondamentale per il proprio territorio. Ma non solo. Per essere un punto di riferimento culturale “nell’interesse delle future generazioni”. Per dare nutrimento alle ragioni che ci definiscono come antifascisti. Perché un luogo di dolore, di violenza, di conflitto, sia oggi e domani un luogo in cui i nostri occhi siano, per usare le parole di Giuseppe Ungaretti, “aperti per sempre alla luce”.
Estate 1944. L’Italia è piegata dall’occupazione nazista del 1943, sotto i bombardamenti dal 1940 e sottoposta a vent’anni di regime violento e autoritario che ha cancellato i diritti sociali reprimendo il dissenso ed eliminando gli oppositori politici.
L’esercito alleato avanza costringendo l’occupante tedesco a ritirarsi verso il nord del Paese. Al proprio passaggio, con l’attiva complicità dei fascisti, le truppe naziste annientano con feroci rastrellamenti paesi e borgate. La Resistenza armata si è ormai organizzata e formazioni dai fazzoletti di diverso colore si incontrano in montagna tra sentieri e rifugi estemporanei.
La Malga ospita la squadra della 53a Brigata Garibaldi che assume il nome “13 Martiri di Lovere” in onore dei partigiani fucilati il 22 dicembre 1943. Una quindicina di uomini guidati dal tenente Giorgio Paglia. Questo luogo affacciato sulla valle, da cui si traguarda il Lago d’Iseo, da luogo di sosta per il pascolo diviene teatro di un importante capitolo di storia.
Il 17novembre l’aria è tersa e pungente oltre i 1200 metri, e il rumore dei campanacci ha ceduto ormai il posto al crepitio dei rari passi nella neve già alta. Quei passi, quel giorno, appartengono alle milizie fasciste della Legione Tagliamento. La Malga viene duramente attaccata. Dopo un lungo combattimento, Paglia e i suoi uomini sono costretti ad arrendersi. Due uomini feriti vengono finiti sul posto; gli altri sono fucilati qualche giorno dopo, presso il cimitero di Costa Volpino.
Qui ogni pietra, ogni svolta del sentiero, ogni ombra è testimone, ogni crepitio di ramo o sussurro di vento è voce di quei giorni. Sono queste le “montagne dove caddero i partigiani” cui Piero Calamandrei ci chiede di tornare per conoscere la nostra storia. Ed è qui che nel 2012 nasce il Museo - Rifugio della Resistenza bergamasca dedicato alla “53a Brigata Garibaldi - Tredici Martiri di Lovere”. È lo spazio in cui si racconta l’impegno delle donne e degli uomini che rifiutarono di “chinare la testa” e che credettero nell’“avvenire di un giorno più umano e più giusto più libero e lieto”.
Giacomo Ulivi, ucciso dalla Guardia Nazionale Repubblicana in quello stesso novembre, scrisse agli amici: “può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere, domani?”. Il Museo della Malga Lunga vuole continuare a essere un luogo dove cercare risposte a questa domanda. Il Museo sente la responsabilità di rispettare quella storia e mantenere vivi i valori che guidarono le donne e gli uomini della Resistenza. Vuole farlo con un racconto più accessibile e aggiornato. E, soprattutto, vuole farlo con il sostegno, l’impegno, la volontà di quante e quanti credono nel suo messaggio. Questo luogo appartiene anche a te.
Potrai ritirare la tua ricompensa direttamente in Malga Lunga o in sede ANPI Provinciale Bergamo (via Borgo Palazzo 16) in occasione degli eventi e incontri che segnaleremo sul sito e sui social.
Se vuoi saperne di più su come sostenere il progetto, puoi contattarci:
anpiprovincialebergamo@gmail.com
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Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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