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Campagna terminata
  • Raccolti € 315,00
  • Sostenitori 13
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Teatro & danza

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Il Progetto

Il progetto “Pilade” di Pier Paolo Pasolini vuole rappresentare l’atto fondativo  di un nuovo gruppo di lavoro: “I sognatori”.

Verrà realizzato nel mese di Febbraio/Marzo  2015 uno studio / laboratorio al Teatro Vascello di Roma con un gruppo di 20 attori under 35 di diversa provenienza.

Questo laboratorio vuole essere un inizio, un’occasione di crescita e di studio approfondito di una drammaturgia complessa come quella di Pier Paolo Pasolini , nel quarantennale della sua morte.  Siamo fermamente convinti che la profonda crisi del nostro mondo culturale sia determinata soprattutto da un’assenza di idee, di necessità, di onestà e rigore intellettuale, di vera competenza in aggiunta a reali problemi di ordine economico. 

Vogliamo quindi fondare un gruppo di lavoro giovane e aperto, sganciato da condizionamenti di ogni tipo, che possa lavorare con libertà allo studio e all’analisi di grandi drammaturgie italiane e straniere, al rapporto tra scrittura teatrale e scrittura romanzesca, alla ricerca vocale pura, allo studio del movimento e del linguaggio, allo studio dei Classici e di nuovi testi, che proponga collaborazioni internazionali e progetti di ampio respiro.

In questi tempi di profonda crisi spirituale e culturale, di consensi predeterminati, di lobby di potere spietate ,un gruppo di giovani  artisti vuole percorrere una nuova via fondata su Necessità, Rispetto, Dedizione, Umiltà, Analisi e Ricerca serrata.

"L'uomo del nostro tempo si rifugia nel culto dell' ego, nell' ossessiva ricerca di consenso, nel cinismo, nella superficialità,
nell'esibizionismo.      I rapporti umani sono cancellati, degradati, offesi, ignorati. I persuasori occulti continuano inesorabilmente il loro lavoro
inghiottendo personalità', sensibilità, emotività : oggi, nella società della tecnologia e dei media, ciò che conta è apparire e non più essere. Tutti formulano gli stessi pensieri, dicono le stesse parole, coltivano le stesse ansie e gli stessi desideri, nella vana illusione di una " identità", di una "unicità" e di una " volontà" inghiottite da una realtà seriale. Ci sono valori perduti, sguardi dimenticati, parole che non torneranno più : spirito, dedizione, attenzione, dolcezza, lentezza, pazienza, rispetto, lealtà, fedeltà. Pier Paolo Pasolini con "Pilade" parla con forza alle nostre coscienze, scuote i nostri pensieri borghesi dal fondo, le nostre fatue sicurezze, tenta con la sua disperata vitalità di farci comprendere il significato della parola "amicizia", tenta di svelare ai nostri occhi i perversi meccanismi che regolano il potere e lo fa con una meravigliosa lucidità e un nitore assoluto, oggi impensabili. Il timbro e il ritmo della sua scrittura ci portano in un tempo lontano: con Pilade Pasolini riprende personaggi della mitologia greca, tracciando una linea di continuità con l'Orestea di Eschilo.

Pilade, l'obbediente, il silenzioso, il discreto, il timido Pilade, nato per essere amico, è la figura di un "diverso", dotato di una grazia cristallina.
 Ostinatamente e senza farsi distrarre dalle mille sirene del nuovo tempo, rincorre una luce come un santo.
Oggi Pilade è irrimediabilmente solo e assediato da Atena, la dea che "non conosce il ventre materno né le perversioni che nascono dalla nostalgia" e trova unico rifugio possibile nella Poesia. Incontra la sorella di Oreste, Elettra, e conosce un desiderio indicibile, mai provato prima, disperato e incontenibile, come una macchia di petrolio su un cuore puro.   Oreste, l'amico fidato, parla ora il linguaggio della nuova società, un linguaggio incomprensibile, vuoto, che ottunde la mente.
La piazza di Argo si prepara a divenire città del futuro, illuminata dalla luce di Atena, la dea della ragione. Nel paese natale altri giovani cantano altre canzoni, incomprensibili per chi non è al passo con i tempi. Nel pensiero di Oreste il movimento della nuova vita è verso il progresso, il potere, la luce di un futuro accecante e promettente, mentre nella prospettiva di Pilade "la più grande attrazione di ognuno di noi è verso il passato, perché è l'unica cosa che noi conosciamo ed amiamo veramente: è il ventre di nostra madre la nostra meta".
Oreste difenderà quindi a oltranza la ragione, il progresso e il dominio della città da parte della sola classe borghese, mentre Pilade tenterà di ricondurre Oreste ai valori legati al passato.
Ma il sogno utopico di una conciliazione tra il vecchio mondo e quello nuovo, regolato da altre regole e altri valori, la speranza di trovare un punto d'incontro tra ragione e pulsioni irrazionali, tra noi e i nostri avi, fallisce miseramente: la “democrazia” dell' Aeropago emargina il diverso mentre Oreste diviene lentamente ed inesorabilmente un uomo di potere.
Pilade si ostina, con la forza della dolcezza, dell'amore e della caparbietà, a restare fedele al vecchio mondo, a non tradire gli antichi ideali.
E’ una storia di devozione, dedizione, ingenuità perduta, disperata dolcezza, fedeltà assoluta, ricerca ostinata della verità, assoluta lealtà, amore maschile.
E per questo Pilade rimarrà per sempre solo.

E’ profondamente necessario per un interprete che affronti oggi un testo di Pasolini lavorare al raggiungimento di temperature emotive altissime, compromettere la voce e il corpo per raggiungere livelli emotivi davvero perturbanti.  Attraverso questo lavoro sulla recitazione, il pensiero e il corpo di Pasolini possono giungere con forza sino ai nostri giorni  ma attenzione, l’attualizzazione non è esteriorizzata nei costumi o nelle scene, ma celata nell’interpretazione e nel lavoro sulla recitazione: una recitazione colma di segreti, obliqua e antiretorica.

E’ come se la piazza di Argo, fosse un luogo astratto, metafisico, una piazza De chirichiana vuota di sentimenti e passioni. Alla morte dei tiranni (qui l’allusione a Mussolini e Claretta Petacci è evidente) prende il via un processo inarrestabile di modernizzazione, di nuovi valori che contengono in sé un gravissimo pericolo intrinseco. Oreste porta le nuove idee di Atena (la rivoluzione reazionaria di Hitler con le sue atrocità). Pilade resta legato ai vecchi valori del mondo perduto (la rivoluzione partigiana sui monti). 

Si affrontano qui temi complessi ed attualissimi, spesso analizzati per differenza: la mancanza di spiritualità nella nostra vita quotidiana, il crollo del sentimento religioso, le pulsioni ancestrali della mente umana, la diversità, il controllo della violenza nella società,  il concetto di Giustizia, la fondazione dell’etica del cittadino moderno. Nell’Orestea si istituisce il voto, strumento straordinario nelle mani dei cittadini. E penso qui ad alcune importanti figure della nostra Storia, come Piero Calamandrei ed altri grandi uomini che fondarono la tanto discussa Costituzione italiana. Nel testo di Pasolini si assisterà ad un “salto di tempo” , proprio perchè con l’Areopago si fondano le basi della civiltà moderna.  Ma anche Atena vota e con un artificio (la vittoria di Oreste anche in caso di parità) crea un precedente arbitrario, un vizio di forma di questa nuova “democrazia” che diverrà poi oligarchia travestita da democrazia, usando le parole di Gustavo Zagrebelski.  La nuova civiltà nasce dunque con un peccato originale, con un verme che la divorerà dall’interno.

Le Furie, che rappresentano le antiche leggi, verranno “addomesticate” attraverso un artificio : la seduzione di Peitho, la Persuasione. Ma saranno placate solo temporaneamente, per un tempo definito. E la tragedia della fine di un Amore, di un’amicizia maschile meravigliosa e struggente sarà la metafora dell’inevitabile progressione del Destino della nuova società.  

Forse ha ragione Pasolini quando sostiene che le Furie, ai nostri giorni, sono tornate e sono loro a detenere il vero potere nella nostra società.

C’è una speranza, forse. Ma la Natura dell’uomo è irrimediabilmente corrotta ?"

Daniele  Salvo

Commenti (2)

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    Maria Stella "All our dreams can come true if we have the courage to pursue them". Walt Disney
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      CINZIA Gli amici si sostengono sempre nelle buone cause...:)

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