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Gargantua è una barca a vela, ma è anche un sogno collettivo, un progetto di vela popolare per ritrovare il mare e la bellezza, per creare nuovi orizzonti.
Il progetto nasce a Genova. Gargantua, una piccola barca a vela di 9 metri, uno Ziggurat 916 anno ‘77, recuperata all'abbandono, viene riportata in condizioni di navigare da un gruppo di volontarie/i, e grazie alle donazioni e al sostegno di una grande rete di persone, all'organizzazione di eventi di autofinanziamento e presentazione del progetto.
Una volta pronta, Gargantua fiorisce e diventa luogo di aggregazione in mare e in porto, un guscio accogliente, casa galleggiante, culla di sogni.
Dal 2021 partono i progetti di vela popolare - uscite libere aperte a tuttə - e di riavvicinamento al mare con giovani ragazzi/e rifugiati/e e di diverse comunità educative del territorio elaborando dei percorsi anche personalizzati in base alle esigenze dei gruppi provando a raggiungere differenti obiettivi.
Nello stare insieme in mare si imparano molte cose. Si impara a essere equipaggio, esperienza collettiva di collaborazione, ascolto, fiducia reciproca. Si superano paure, si prende in mano il timone della propria vita, si ritrova la rotta.
Il mare è luogo sempre più inaccessibile: coste e spiagge privatizzate, acque e fondali inquinati, flotte di yatch e barche di lusso. Insomma il mare è un affare per ricchi. C'è chi può permetterselo, e chi no.
Il mare inoltre è ambiente maschile, fatto spesso di gerarchie, di sessismo, di ordini, di competizione. Andar per mare, si sa, è una cosa per uomini...
Infine, se per alcuni è luogo di vacanza, di lavoro, di sport, per altri è luogo di morte, di traversate non sicure. Di divieti, di barriere, di orrori. C'è chi può attraversarlo, e chi non può. Il mare è confine.
Con queste consapevolezze, noi vogliamo provare a ribaltare quest'ordine delle cose, sviluppando pratiche e reti di solidarietà.
Sogniamo un mare libero da confini, libero da linee di genere, razza, classe, un mare libero e pulito, ricco della sua biodiversità, un mare di orizzonti possibili, un mare accessibile a tuttə.
Le persone fanno sempre più fatica a trovare occasioni e luoghi di benessere, di gioia, di salute.
Crediamo fortemente nell'importanza di trovare modi collettivi di star bene e di ritrovare la bellezza della vita nella sua semplicità.
Dal mare guardiamo alla terraferma, alle sue dinamiche e ai suoi orrori con un'altra prospettiva, e da lì speriamo di poterne creare di nuove.
Le persone che grazie a Gargantua hanno goduto dell'effetto terapeutico del mare sono tante, e tante altre ancora sono in attesa del suo ritorno per continuare o iniziare a goderne.
Infatti, nell'estate del 2022, durante una traversata da Genova a Napoli organizzata in ricordo di un'amica della ciurma e dedicata all'elaborazione collettiva del lutto, Gargantua ha disalberato, nel golfo del Circeo. Dopo il disalbero è stata portata a Fiumicino, la zona di cantieri più vicina, e lì con la sua ciurma è stata accolta da una grande rete di solidarietà.
In questo anno e mezzo, attraversando tante difficoltà e peripezie, la ciurma, nel mentre che cercava soluzioni per l'albero, ha intrapreso in maniera quasi del tutto autogestita un'opera di restauro e messa in sicurezza completa della barca, e siamo ormai a un passo dalla fine.
Tuttavia, dopo tanti tentativi per trovare un modo di aggiustare il nostro albero spezzato e altrettante ricerche per trovarne uno usato, ci arrendiamo alla soluzione di comprarne uno nuovo: e per questo vi chiediamo un sostegno!
Per rialberare Gargantua, per farla tornare a navigare.
Ringraziamo infinitamente tutte le persone che in questi anni hanno sostenuto il progetto, donando, credendoci, dando una mano in varie forme. Ringraziamo chi ci legge e sceglie di sostenerci, per la prima volta o nuovamente.
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