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Nel 1978 il neuropsichiatra Camillo Valgimigli fu il primo, sulle pagine del Corriere della Sera, ad occuparsi del tema mettendo in risalto, tra le varie problematiche riguardanti le persone disabili, quella della sessualità, segnalando i pregiudizi che si nascondevano dietro questo silenzio. Sono passati quasi quarant’anni e la situazione non è migliorata, ancora non se ne parla nel modo giusto e quando lo si fa, si preferisce parlare dell’aspetto sentimentale sorvolando invece sul corpo e su quello che desidera. Le persone disabili sono considerate infantili o addirittura asessuate. Sesso e disabilità: due parole che sono, se non antitetiche nell’immaginario comune, sicuramente incongruenti.
Sensuability è un progetto di sensibilizzazione, il cui obiettivo è eliminare gli stereotipi e I pregiudizi relativi alla sessualità e disabilità e favorire la libertà di espressione delle persone oggetto di pregiudizi, partendo dal proporre nuovi linguaggi e un nuovo modo di fare cultura che agisca attraverso tutte le forme d’arte, dalla cinematografia alla fotografia, alla pittura alla musica e al fumetto. Un percorso che utilizza differenti e nuovi linguaggi per rappresentare e vedere in altro modo la disabilità. E' stato già realizzato un corto e la prossima tappa sarà il mokumentary.
Il corto Sensuability, prodotto da Armanda Salvucci, servirà a raccogliere fondi per girare il mockumentary sulla sessualità e la disabilità. Attraverso il suo stile ironico e spiazzante intende portare alla luce gli stereotipi e i pregiudizi legati alle persone disabili e alla sessualità. Alla realizzazione hanno contribuito, tra gli altri, Giovanni Lupi e Rollo Martins alla regia, Davide Mancori come direttore della fotografia, Andrea Maguolo, vincitore del premio David di Donatello per “Lo chiamavano Jeeg Robot” al montaggio e l’amichevole partecipazione di Roberto Pedicini, come voce narrante. Sarà organizzato un tour di presentazioni in cinema d’essay, librerie e ovunque sarà possibile la proiezione del corto. Contemporaneamente partirà la campagna di raccolta fondi con una prima azione di crowdfunding.
Il film sarà girato secondo lo stile del mockumentary che usa il linguaggio principe del reale, il documentario, per raccontare fatti di pura invenzione. Il mockumentary, che in realtà è un prodotto di fiction, dà indizi allo spettatore per dimostrare come, manipolando le immagini, sia facile ingannarlo e fargli credere che quello che gli viene proposto sia vero. Un po’ come avviene con i pregiudizi e con le nostre credenze, ciò che vogliono farci credere, instillate in noi come verità assolute ma che non lo sono.
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