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di Valerio Venturi ('79), giornalista professionista, direttore di Entertainment Illustrated e altri e cronista, tra gli altri, per Il Fatto Quotidiano. valeriojventuri.wixsite.com/valerioventuri/cv
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Cari amici, ho scritto questo romanzo di fantapolitica qualche anno fa. L'ho ripreso in mano e l'ho trovato tutto sommato degno di pubblicazione. Come me, l'agente letterario di Andrea Vitali. I grandi editori pensano però troppo "insolito" perché trovi subito spazio - e li capisco! Avrei potuto attendere il 2018 per uscire con un publisher medio, ma preferisco farlo ora (già sono passati anni) con Lo Studiolo, realtà di ottimo qualità che ci siamo inventati in quel di Sanremo e che ha già pubblicato contributi o lavori di Magliani, Bajini, Cardini e altri.
IL TESTO
Il libro - ironico, sarcastico, surreale - è un mesh-up di fatti e testi reali, plausibili, immaginari; una sintesi degli ultimi decenni di politica in Italia e insieme riflessione sul futuro. L'ho scritto negli anni della fine (?) del berlusconismo, dell'avvento di Grillo, delle speranze in Obama/uomo nuovo.
Scheda Bianca racconta con ironia, gioco, filosofia e poesia un'Italia distonica, tra vecchi vizi e nuove tecno-tensioni.
LA TRAMA
....Nel Belpaese dei mondi possibili, capita un giorno che alle elezioni tutti votino scheda bianca. E allora, chi governerà? I vecchi si ricompattano per prendere il potere, ma salta fuori un antagonista-messianico di cui si sa poco: Onana. Tra i membri del suo strano staff, un gatto parlante, due donne equivoche, il protagonista (un maestro della supercazzola), che si trova più o meno convinto e consapevole a lavorare per lui.
IL MIO OBIETTIVO
Sostenere le spese di promozione, assicurare all'editore un ritorno, far uscire dal cassetto, in qualche modo, un testo che nel cassetto non deve più stare. In caso di super-raccolta, vorrei dedurre una parte in beneficenza (sarò più preciso post raccolta).
LE REAZIONI (DI PARTE)
Prima di rivedere il tomo, una volta recuperatolo dal passato, l'ho fatto leggere a tre persone fidate (e amici): un giornalista/operatore culturale, un autore/comunicatore, una psicologa. Qui le loro impressioni, alcune chiaramente partigiane.
LA PSICOLOGA
...Si è fatto leggere tutto di un fiato. Incuriosendo, facendo sorridere, faccendo tristemente annuire su una fantasmagoria cinicamente vera. Dell'assurdo e di cronaca. E risuonando nei sentimenti. Perché, e questa è forse la cosa che mi ha stupito di più; dietro ai giochi di parole, ai rimandi politici e alle descrizioni sarcastiche del paese delle banane c'è a far da motore una dimensione personale, emotiva, molto intensa. Quella muove e fa muovere chi legge.
Poi, lo stile è vivo, diretto, flusso... di coscienza ...ma di una coscienza interessante... sicuramente il modo in cui è scritto è il valore aggiunto, anche al di là dell'intuizione della trama.
Nelle teorie della cospirazione, non so se i riferimenti così espliciti, e l'analisi così cruda della realtà, possano essere un ostacolo per la pubblicazione. Qualche refuso-stupidaggine qua e là, ma altro da annotare.
Bello, sagace, e lo dico sinceramente, senza filtri. Certo, non potrei giurare di essere oggettiva.
Quando ho iniziato a leggere, a pag. 20 più o meno sono dovuta tornare indietro... continuavo a perdere il filo perché pensavo "avevo ragione... doveva scrivere... si capiva da subito..." E, finito di leggerlo, mi rimane un improprio senso di orgoglio. Con tanta stima. So da sempre come scrivi. Non mi stupisce poi tanto. Ma essere riuscito a concretizzare un lavoro così complesso è un qualcosa in più, che va al di là. Grazie per averlo condiviso con me.
valentina bosio
L'AUTORE/COMUNICATORE
Premetto che ogni libro ha un suo pubblico, e che io non faccio parte di quello che potrebbe avere il tuo in quanto le mie letture sono di forma e contenuto ben diversi, e che per tale motivo non sono affatto sicuro di poter dire la mia su un testo del genere.
Sarò quindi schematico; tono: è quello giusto, lasciami dire così, e quindi metà dell'opera è fatta ai miei occhi.
storia: non male, ma neppure di quelle che mi prendono in maniera particolare.
personaggi: simpatici, anche se li si vede descritti dall'io narrante più che in azione...
io narrante: vivo e credibile.
scrittura: spesso ottima e schioppettante, forse l'elemento più interessante, capace come è di veicolare a pacchi di fotoni idee, azioni, battute, grumi cerebrali, insomma, che solleticano la curiosità e spingono ad andare avanti.
dialoghi: scritti spesso ottimamente, sospetto che possano annoiare se si dilungano in considerazioni.
Conclusione: chiara presenza di talento (quanto non saprei dire però...); pubblicabilità: non ne ho la più pallida idea, in quanto in realtà mi sfugge il genere di un testo del... genere, e credo che questo possa un poco spiazzare un editore, o no? Pubblico potenziale: di nicchia per definizione, di più non saprei aggiungere.
fabrizio amadori
IL GIORNALISTA/OPERATORE CULTURALE
Ho riconosciuto in queste pagine la naturale facilità di scrittura che ho tanto apprezzato nell'attività giornalistica: disincanto, ritmo, leggerezza, sapido umorismo: una bella partitura, insomma.
Ancora mi mancava la dimensione narrativa dell'autore, che riesce a gestire con qualche difficoltà nel racconto dello snodo post elettorale, così frettolosamente superato, ma condotta sempre con talento, nella capacità di affascinare e coinvolgere.
Immagini ipercontemporanee, che trovo molto "appartenenti" al mio presente cui si guarda con disincanto, ma senza moralismi; visioni ora caustiche, ora umoristiche, ora intrespettivo-pop, sempre immediate, che si susseguono e ti arrivano così, pam, dritte, "costrigendoti" ad inseguire la storia, immagine dopo immagine, incontro dopo incontro.
Fantapolitica si, ma senza allontanarci così tanto dalla realtà che a volte riesce a superare la più estrema della nostre fantasie. Una lettura che mi sento di consigliare al vicino di ombrellone (sto scrivendo, oggi, vigilia di ferragosto) ed anche all'editore che tanto avrebbe bisogno di nuova linfa.
Ecco, questo libro sa esserlo, "nuovo".
angelo giacobbe
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