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Il San Nicola dei baresi giunge dal mare ed è protettore della gente di mare, come ci ricorda l’epigrafe posta in chiave all’arco di accesso alla cittadella nicolaiana.
Il cuore del Mediterraneo, da sempre, è il mare aperto che si proietta, superando il canale d’Otranto, dalle sponde della Grecia e dell’asia minore (terra natale del Santo) a quelle di Siria, Israele, Egitto. È quello il “Levante” storico cui Bari guarda e al quale la città collega i suoi traf ci marittimi (Pietro Mazzeo).
Il progetto, partito nel 2012, sviluppa il tema del rapporto tra San Nicola e il mare. Tema non solo religioso, ma storico, artistico, che qui viene affrontato secondo una nuova chiave figurativa.
La composizione è stata progettata per essere collocata nello specchio di mare retrostante la Basilica, lungo l’asse visivo ortogonale all’arco che consente l’accesso dal lungomare al suo sagrato.
Nelle intenzioni progettuali il monumento si pone come polo visivo opposto alla statua del San Nicola russo-ortodosso presente sul fronte nord-occidentale del sagrato, e testimonia il dialogo tra il mondo cattolico e quello ortodosso.
Il progetto originario di Ugo Cassese trova il suo sviluppo e compimento definitivo nell’opera scultorea di Mauro Antonio Mezzina che, nella sua ricerca figurativa, imprime senso dinamico alla composizione infondendola nel vigore della materia, così esaltando la spiritualità del Santo e, con essa, la sua universalità. Lo scultore non lesina rimandi artistici, tra i quali la tela di Corrado Giaquinto San Nicola salva i naufraghi conservata nella Pinacoteca metropolitana di Bari.
La struttura compositiva dell’opera si delinea nella forma dei suoi elementi. I madieri che costituiscono il relitto si alternano creando chiaroscuri che accentuano il movimento delle onde. I madieri, anzi, sembrano scolpiti dalle onde.
Un segno tracciato in uno spazio reale e temporale, che diventa il relitto di una barca. I resti di un piccolo gozzo naufragato capovolto, che svela la struttura delle barche in legno; lo scheletro di uno scafo che diventa, nella parte più ascendente, il Santo che indica il Mare e ne invoca indulgenza e protezione.
Il gruppo di lavoro è formato da otto professionisti che, nel settembre 2014, si è costituito nel Comitato San Nicola dei Pescatatori.
L’architetto Ugo Cassese, ideatore del progetto, ha raccolto le istanze di alcune associazioni culturali attive nella città vecchia.
Il professore Mauro Antonio Mezzina, docente dell’Accademia di Belle Arti e direttore artistico del progetto, procederà alla realizzazione dell’opera in bronzo, coadiuvato dagli allievi del corso di scultura.
Il sistema di illuminazione, progettato dall’architetto Paolo Tarì, prevede un sofisticato impianto illuminotecnico che renderà visibile l’opera anche di notte.
Il progetto del basamento di fondazione è stato curato dall’ingegnere Graziano Talò, con il supporto scienti co del professore Michele Mossa, docente di Idraulica presso il Politecnico di Bari.
Il raccordo delle molteplici titolarità giuridiche e istituzionali, e dei conseguenti procedimenti amministrativi necessari alla realizzazione del monumento, è affidato all’avvocato Bepi Favia. Mentre l’organizzazione economica delle attività di promozione, unitamente alla gestione finanziaria derivante dalla raccolta dei fondi, sono coordinate dai dottori commercialisti Pino Sarno e Nicola Marrone.
L’intera opera sarà realizzata con fondi privati e verrà finanziata mediante il crowdfunding.
Il costo complessivo stimato è di circa 780.000 €. Il progetto è condotto in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Per realizzarlo ci serve tutto l’aiuto possibile, sia da parte dei possibili sponsor, che di cittadini e aziende desiderosi di fare una donazione per regalare alla città e al territorio l’opera dedicata a San Nicola.
In partnership con
Con il patrocinio di
Con il contributo di
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
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Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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