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Salviamo il palazzo imperiale di Giulio Cesare

Una campagna di
Salvatore Bavaro

Contatti

Una campagna di
Salvatore Bavaro

Salviamo il palazzo imperiale di Giulio Cesare

Salviamo il palazzo imperiale di Giulio Cesare

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
Salvatore Bavaro

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Il Progetto

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La villa di Giulio Cesare sotto una collina a Baia

Da anni Salvatore Bavaro, nuotatore, istruttore sportivo, canoista e grande appassionato di antichità, percorre ed esplora il "suo" territorio, i Campi Flegrei, alla ricerca di testimonianze e reperti del passato. E i risultati non mancano, anche perchè i Campi Flegrei sono frequentati dall'uomo sin dalla remota antichità. Ma è soprattutto in epoca romana che queste zone vedono una espansione degli insediamenti ed una diffusa presenza di edifici e costruzioni anche di grande rilievo.

Le zone di Pozzuoli, Baia e di Miseno ospitano infatti in epoca romana insediamenti militari e civili di grande importanza, e soprattutto il territorio di Baia diventa per i ricchi patrizi e mercanti di Roma la sede ideale per costruire ville e palazzi dove trascorrere momenti di ozio in riva al mare lontani dagli affanni della grande città e mostrare il loro status sociale in un contesto raffinato e vivace, che possiamo paragonare ad una Capri dell'antichità.

Ed è per questo che proprio sulla collina di Baia, con una perfetta visuale dell'azzurrissimo mare sottostante, che venne edificato il sontuoso palazzo la cui costruzione fin da allora fu attribuita al grande Giulio Cesare, che proprio lì amava trascorrere qualche giorno di riposo tra i suoi continui e pressanti impegni di governo e militari, in una posizione incantevole (come descritto da Tacito: "da dove era possibile osservare i tre mari...") e nei pressi delle ville dei ricchi patrizi Ortensio, Cicerone e Lucullo.

Proprio sulla collina che sovrasta Baia, dopo attenti studi e ritrovamenti archeologici, Salvatore Bavaro colloca la residenza flegrea del primo imperatore di Roma, oggi ormai sepolta da rovi, arbusti e terreno accumulatosi dopo duemila anni di abbandono. Il palazzo di Giulio Cesare infatti ha avuto una storia difficile e travagliata; seguiamola nelle parole dello stesso Bavaro come riportate in un articolo sull'argomento pubblicato dal quotidiano "Il Mattino di Napoli" il 5 ottobre 2019. 

"La favolosa residenza imperiale flegrea di Giulio Cesare, come raccontano le fonti storiche, era ricca di affreschi, mosaici e statue splendide, anche greche. Tale villa fu saccheggiata e parzialmente distrutta dopo il crollo dell’impero romano nel 476 d.C. a seguito delle onde barbariche dei Goti di Alarico, dei Longobardi e dei Bizantini nel 553 d.C. Le sue vestigia caddero così, per secoli e secoli, nell’oblio e nell’abbandono. In seguito a causa di eventi straordinari, quali bradisismo, guerre ed eruzioni, in particolare quella del Montenuovo nel 1538, si è persa la memoria esatta dei luoghi di cui parliamo,e fino ad oggi, oltre alla villa a mare di Giulio Cesare, ovvero la pars marittima adiacente all’attuale Castello di Baia, nessuno ha offerto una sicura identificazione del palazzo imperiale dove il sommo Giulio Cesare, protetto dalle sue guardie del corpo (sono state individuate le loro postazioni di avvistamento), svolgeva le sue mansioni politiche di imperatore quando soggiornava nei Campi Flegrei".

Ma oggi il palazzo imperiale è sepolto sotto tonnellate di terra ed arbusti,  e minacciato dall'abusivismo edilizio e dall'opera di tombaroli e di chiunque voglia provare ad introdursi, anche con grave rischio personale, nei cunicoli del terreno che si spingono verso gli accessi alle mura che si scoprono non appena si scavi un pò in profondità nel terreno circostante. Per questo Salvatore Bavaro ha ideato il progetto Archeo Diffusion "Salviamo il palazzo imperiale di Giulio Cesare" volto a salvaguardare e portare alla luce i resti del palazzo perchè la collettività ne possa finalmente fruire.

Il godimento di questo imponente edificio sarà però possibile solo con lo scavo della collina che ha protetto il sito per duemila anni. Le autorità regionali e la Sopraintendenza ai Beni Archeologici e Culturali su questo punto inspiegabilmente non prendono inziative per il recupero del sito adducendo la loro inazione all'incertezza della attribuzione effettuata dal Bavaro, e sostenendo che sono necessarie ulteriori indagini sul campo per potere sciogliere i dubbi che rimangono in merito. 

Naturalmente però i fondi per finanziare tali indagini sono difficili da reperire, ed intanto il palazzo di Giulio Cesare continua ad andare in rovina! Per questo ti chiediamo di aiutarci a raccogliere i fondi necessari per ulteriori ricerche, e di appoggiare il nostro progetto per riuscire a smuovere finalmente l'inerzia che attanaglia le istituzioni e passare finalmente all'azione!

Anche una piccola donazione da parte dei tanti appassionati di storia antica o semplicemente amanti del territorio dei Campi Flegrei può contribuire al progetto, che prevede inizialmente con i fondi raccolti di organizzare ricerche aeree con l'utilizzo di droni e di realizzare un filmato documentario ed un convegno in cui raccogliere i pareri degli esperti e presentare le prove circostanziate che confermino l'attribuzione di Bavaro delle rovine al palazzo di Giulio Cesare, con lo scopo finale di riuscire a smuovere le resistenze che ancora rimangono nelle istituzioni e nella Sopraintendenza.

Aiutaci a salvare il palazzo imperiale di Giulio Cesare!!

 english version

Julius Caesar's villa under a hill in Baia

For years Salvatore Bavaro, swimmer, sports instructor, canoeist and great lover of antiquities, has traveled and explored "his" territory, the Phlegraean Fields, in search of testimonies and finds from the past. And the results are not lacking, the area having been frequented by man since the remote past. But it is especially in Roman times that these territory saw an expansion of the settlements and a widespread presence of buildings and constructions of great historical significance.

The areas of Pozzuoli, Baia and Miseno in fact hosted military and civilian settlements of great importance in Roman times, and above all the territory of Baia became the ideal location for the wealthy patricians and merchants of Rome to build villas and palaces where to spend moments of leisure on the seashore far from the troubles of the big city and show their social status in a refined and lively context, which we can compare to a Capri of antiquity.

And that's why right on the hill of Baia, with a perfect view of the blue sea below, a sumptuous palace was built whose construction since then was attributed to the great Julius Caesar, who loved to spend a few days of rest between his continuous and pressing government and military commitments, in an enchanting position (as described by Tacitus: "from where it was possible to observe the three seas ...") and near the villas of the wealthy patricians Ortensio, Cicerone and Lucullo.

Right on the hill overlooking Baia, after careful studies and archaeological finds, Salvatore Bavaro places the Phlegrean residence of the first emperor of Rome, now buried by brambles, shrubs and soil accumulated after two thousand years of abandonment. The palace of Julius Caesar indeed had a difficult and troubled history; let's follow it in the words of Bavaro himself as reported in an article on the topic published by the newspaper "Il Mattino di Napoli" on October 5, 2019.

"The fabulous Phlegrean imperial residence of Julius Caesar, as historical sources tell, was rich in frescoes, mosaics and splendid statues, including many of Greek influence. This villa was sacked and partially destroyed after the collapse of the Roman Empire in 476 AD following the waves barbarians of the Goths of Alaric, of the Lombards and of the Byzantines in 553 AD Its vestiges fell for centuries and centuries into oblivion and abandonment, following due to extraordinary events such as bradyseism, wars and eruptions, in particular that of Montenuovo in 1538, the exact memory of the places we are talking about has been lost, and to date, in addition to the seaside villa of Giulio Cesare, or the pars marittima adjacent to the current Castello di Baia, no one has offered a secure identification of the imperial palace where the high Julius Caesar, protected by his bodyguards (their sighting posts have been identified), carried out his political duties as emperor when he dwelled in the Phlegrean Fields ".

But today the imperial palace is buried under tons of earth and shrubs, and threatened by illegal construction and by the work of grave robbers and anyone who wants to try to introduce themselves, even with serious personal risk, into the underground tunnels that push towards the entrances to the walls that are discovered as soon as you dig a little deep in the surrounding land. For this Salvatore Bavaro has created the Archeo Diffusion project "Let's save the imperial palace of Julius Caesar" aimed at safeguarding and bringing to light the remains of the building so that the community can finally enjoy it.

The enjoyment of this imposing building will however be possible only with the excavation of the hill that has protected the site for two thousand years. The regional authorities and the Superintendence for Archaeological and Cultural Heritage on this point inexplicably do not take initiatives for the recovery of the site by citing their inaction to the uncertainty of the attribution made by Bavaro, and claiming that further investigations are needed in the field to be able to resolve doubts that remain in this regard.

Of course, however, the funds to finance these investigations are difficult to find, and in the meantime the palace of Julius Caesar continues to fall apart! This is why we ask you to help us raise the necessary funds for further research, and to support our project to finally be able to move the inertia that grips the institutions and finally take action!

Even a small donation from the many fans of ancient history or simply lovers of the Phlegraean Fields can contribute to the project, which initially provides with the funds raised to organize aerial searches with the use of drones and to make a documentary film and a conference in which to gather the opinions of the experts and present the detailed evidence that confirms Bavaro's attribution of the ruins to the palace of Julius Caesar, with the ultimate aim of being able to stir up the resistances that still remain in the institutions and the Superintendency.

Help us save the imperial palace of Julius Caesar !!

Ricompense

Fai una donazione libera
Campagna terminata
€25.00

Cornetto artigianale in ceramica

Un simpatico simbolo della cultura napoletana, augurio di prosperità e salute, realizzato rigorosamente a mano da artigiani napoletani, come ringraziamento per chi vorrà contribuire al progetto con 25 euro.

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Libro fotografico "Napoli svelata"

Per tutti coloro che contribuiranno al progetto con 30 euro in regalo una copia del libro fotografico "Napoli svelata. Napoli tra sacralità ed esoterismo" di Mario Zifarelli. In caso di indisponibilità sarà inviata una pubblicazione sostitutiva analoga.

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€40.00

T-Shirt personalizzata progetto

I contributori che doneranno 40 euro riceveranno una T-shirt di qualità personalizzata con il logo del progetto "Salviamo il palazzo imperiale di Giulio Cesare" o a scelta con una tra le immagini disponibili nella gallery. Disponibile nelle misure S-M-L-XL-XXL. Sarete contattati per la scelta della grafica, della misura e del colore.

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€50.00

Stampa artistica di qualità

A chi contribuisce con 50 euro verrà inviata una stampa di qualità su carta pregiata, dimensioni 20x30 o maggiori, riproduzione di vedute dell'area napoletana e flegrea da originali di fine '700 - inizio '800. Accuratamente imballata in tubo di cartone.

50 rimanenti
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€100.00

Dipinto su tamburello artigianale

Per chi contribuirà con 100 euro al progetto un prezioso oggetto di artigianato partenopeo, un tamburello, icona della musica e dell'allegria napoletana, realizzato e dipinto a mano con una veduta del golfo di Napoli da artigiani selezionati. Spedito con imballo accurato.

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€200.00

Stampa + tamburello artigianale

Per chi contribuisce al progetto con 200 euro o più una ricompensa costituita da uno splendido tamburello artigianale dipinto (leggi sopra) ed una stampa di qualità su carta pregiata di vedute del '700 e '800 napoletano (leggi sopra). Tutto accuratamente imballato.

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