Una campagna di
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Adama Barry è una bambina guineana di tre anni.
Suo padre Mamadou Barry è un giornalista guineano fuggito in Italia dove ha ricevuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, dopo essere stato ferito gravemente dall'esercito Guineano.
Adama assieme a sua madre Djenabou Tounkara sono rimaste in Guinea dove attendevano che Mamadou riuscisse ad ottenere il ricongiungimento familiare.
In Guinea, però, è tradizione che le bambine siano sottoposte a mutilazione genitale. Una pratica patriarcale che prevede la mutilazione del clitoride. L'Unicef asserisce che il 97% delle donne in Guinea sono state sottoposte a questa pratica - https://www.unicef.ch/it/...lotta-alle-mutilazioni-genitali-femminili-guinea
Sia Mamadou che sua moglie Djenabou sono contrari, ma la decisione è già stata presa dalle due nonne di Adama anche sfruttando il fatto che Mamadou è distante dalla famiglia.
Per salvare Adama dalla mutilazione Djanabou è dovuta fuggire assieme alla bambina dalla Guinea prima in Sierra Leone, dove è stata per 3 mesi, e poi, da fine giugno, in Senegal.
Una prima campagna di solidarietà attraverso Produzioni dal Basso (https://www.produzionidalbasso.com/project/salviamo-adama-dalla-mutilazione-genitale/) ha permesso di raccogliere quasi 4mila euro, che sono stati spesi per i trasporti (da Conackry in Guinea fino a Koidu in Sierra Leone e poi dalla Sierra Leone fino a Dakar in Senegal, in tutto sono oltre duemila chilometri) per l'alloggio (dai 150 ai 200 euro al mese) per il cibo (almeno 50 euro al mese) e per la richiesta di un visto turistico per l'Italia (quasi 1400 euro).
La richiesta di visto turistico però è stata rifiutata dall'ambasciata italiana a Dakar che è competente per tutti i Paesi dell'Africa occidentale.
Ora quindi si tratta di garantire ad Adama e a Djanabou la permanenza in Senegal per non essere costrette a tornare in Guinea dove le famiglie costringerebbero Adama a sottoporsi alla mutilazione genitale.
Questo significa garantire ogni mese almeno 150 euro per l'affitto e altri 100 euro per cibo e vestiti.
Gli ultimi 400 euro raccolti con la campagna precedente sono serviti a pagare in parte l'affitto per i mesi di agosto, settembre e ottobre.
Ma adesso i soldi sono finiti mentre invece Djanabou e Adama dovranno vivere a Dakar fino alla prossima estate nella speranza che nel frattempo sia possibile per Mamadou chiedere il ricongiungimento familiare, che prevede che lui abbia un contratto di lavoro di almeno mille euro al mese e un contratto d'affitto per una casa di almeno 42 metri quadri.
Oltre ad un alloggio e al minimo indispensabile per quanto riguarda il cibo e i vestiti vorremmo anche regalare un po di "normalità" a Djanabou e Adama che da 7 mesi vivono in condizioni precarie, permettendo ad Adama di frequentare un asilo, che prevede una retta mensile di 40 euro.
In tutto sono 290 euro al mese e ci poniamo come obiettivo quello di raccogliere i soldi necessari fino a giugno dell'anno prossimo quindi circa 2300 euro.
Oltre a questa cifra vorremmo riuscire a raccogliere anche il necessario per pagare l'esame del DNA (230 euro a testa per padre madre e bambina) che l'ambascita di Dakar e la Farnsesina richiedono obbligatoriamente per il nulla osta al ricongiungimento familiare, oltre che il costo dei biglietti aerei (circa 500 euro) e quello per affittare un appartamento di almeno 42 mq come richiede la procedura per il ricongiungimento. (3 mensilita di 400 euro)
In tutto sono circa 4700 euro che è la somma che cerchiamo di raccogliere.
Tutte le spese sostenute saranno riportate qui sotto. Nel caso si raccogliesse più di quanto verrà speso per la permanenza a Dakar di Djenabou e Adama, i fondi rimanenti saranno utilizzati per il viaggio, per le spese di ricongiungimento familiare e comunque per garantire la loro permanenza in Italia.
2016. Mamadou, Djanabou e Adama a Conakry, in Guinea, prima che Mamadou fosse ferito e costretto alla fuga
19 aprile 2019. La partenza da Conakry per la Sierra Leone in taxi collettivo
22 aprile 2019. Arrivo al distretto di Kono, in Sierra Leone
Agosto 2019. Adama e Djanabou a Dakar in Senegal
Ottobre 2019. Sempre Dakar
Novembre 2019. Il grembiulino di Adama per andare all'asilo
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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