Lorenzo, avvocato che vive da trent’anni a Milano, viene a sapere della scomparsa del padre con il quale ha perso da tempo ogni tipo di rapporto. Tornato nel paese toscano di origine, visita la casa dove lui stesso è cresciuto e rovistando nei cassetti e passando in esame alcuni oggetti appartenuti al padre, Lorenzo ricorda un episodio che lui stesso ha vissuto da bambino:

È la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno del 1964. La famiglia di Lorenzo è di origini contadine e lavora nelle proprietà di un padrone che sfrutta il duro lavoro dei mezzadri. Un gruppo di contadini, tra cui il padre di Lorenzo e Lorenzo stesso, si riunisce intorno a uno dei tradizionali fuochi di San Giovanni. In questa notte si viveva un momento magico perché, secondo un’antica credenza, il sole riversava energie benefiche sulla terra e sulle persone preservandole da ogni tipo di corruzione e malvagità. Perciò la comunità contadina, riunita intorno al fuoco, si trova a coniugare le usanze collettive all’origine di questa ricorrenza con un inusuale rito propiziatorio volto ad attirare la cattiva sorte ai danni del padrone e auspicare finalmente la libertà.