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Nella notte tra il 12 e il 13 maggio, il Parco Eco Archeologico di Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, ha subito un violento atto intimidatorio;l'intera staccionata di legno che recintava lo scavo archeologico e le coperture dei gazebo presenti all'interno dell'area sono stati completamente distrutti. I danni ammontano a circa 10mila euro.
Siamo un gruppo locale Legambiente, il Circolo Occhi Verdi, che dal 1999 gestisce quest'area verde, area che prima del nostro intervento non rappresentava altro che una discarica a cielo aperto, aperta esclusivamente un paio di giorni all'anno per permettere agli archeologi di studiare e lavorare; con fatica ed impegno abbiamo ripulito l'area, perchè vi abbiamo visto del potenziale enorme, ed è nato così il Parco Eco Archeologico, così battezzato in riferimento al connubio fra ecologia (rapporto uomo - natura) ed archeologia, per la presenza di uno scavo archeologico risalente all'epoca etrusca e romana e, in generale, per la fortissima ricchezza storico-archeologica di cui gode il nostro territorio.
Da vent'anni, dunque, gestiamo l'area con continuità garantendone quotidianamente apertura, chiusura e manutenzione ordinaria, grazie ad una convenzione siglata con la Sovrintendenza per i Beni Archeologici ed in maniera totalmente volontaria.
L'area di estende per 22 ettari e comprende un grande frutteto, una biblioteca a cielo aperto, un centro di educazione ambientale (CEA), una vasta area picnic, un'area dedicata al riciclo creativo, un forno a legna, un giardino dei cinque sensi e più di 90 orti sociali, cuore pulsante del Parco, gestiti da giovani e meno giovani, simbolo di una rinascita verde che ha messo l'accento non solo sull'agricoltura biologica, biodinamica o sul km 0, ma soprattutto sulla potenza sociale che un orto è in grado di generare.
Il gesto subito arrogante e provocatorio è un gesto di cui bisogna tener conto, ma che ci spinge ancora di più ad andare avanti ed impegnarci. Chiunque ci sia dietro questo gesto deve sapere che noi non indietreggiamo e che il nostro cammino prosegue senza paura e senza alcuna esitazione, consapevoli che il nostro impegno non subirà alcun cedimento. Vogliamo continuare a seminare speranza, a custodire e diffondere bellezza. Vogliamo ricostruire quelle staccionate e quei gazebo il più presto possibile. Vogliamo farlo insieme.
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