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Ricorso avverso “Bando di Concorso RIPAM – MIBACT Funzionari Archeologi” del 19 maggio 2016

Una campagna di
Associazione Nazionale Archeologi

Contatti

Una campagna di
Associazione Nazionale Archeologi

Ricorso avverso “Bando di Concorso RIPAM – MIBACT Funzionari Archeologi” del 19 maggio 2016

Ricorso avverso “Bando di Concorso RIPAM – MIBACT Funzionari Archeologi” del 19 maggio 2016

Campagna terminata
  • Raccolti € 4.925,00
  • Sostenitori 80
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Associazione Nazionale Archeologi

Contatti

Il Progetto

La procedura di assunzione di 90 archeologiprevista nell'ambito del concorso per 500 funzionari a tempo indeterminato presso il MiBACT, pubblicata martedì 24 maggio 2016, avrebbe dovuto rappresentare un'occasione di rinnovamento del personale tecnico scientifico non solo dal punto di vista dell'incremento dell’organico ma anche della cultura  del reclutamento, se è vero che al momento del primo annuncio alla stampa il concorso doveva rappresentare un'apertura nei confronti della competenze e dell'esperienza professionale. La procedura invece non premia ma penalizza gli archeologi in possesso di comprovata esperienza maturata nel campo dell'archeologia professionale, indispensabile per svolgere adeguatamente anche quell'attività di direzione scientifica della tutela e della valorizzazione all'interno della P. A., a vantaggio invece di quanti sono già dipendenti del pubblico impiego o hanno svolto estemporanee e limitate esperienze ditirocinio o stage presso il MIBACT. Ciò rischia di non essere funzionale ad una ottimale efficienza del Ministero, sufficientemente adeguata all'evoluzione della disciplina e alle trasformazioni della società e della stessa pubblica amministrazione.

L’Associazione Nazionale Archeologi intende quindi presentare ricorso alla giustizia amministrativa, impugnando il bando tramite una raccolta di fondi aperta a soci e non soci.

 I punti su cui si concentrerà il ricorso saranno i seguenti:

1) la diversa valutazione fra il titolo di dottore di ricerca (20 punti) e il diploma di scuola di specializzazione (15 punti), benché tali titoli siano sempre stati equiparati con uguale punteggio in tutti i concorsi nazionali per l'accesso al pubblico impiego (Concorso MiBAC 2008 per Funzionario, per esempio). Si ricorda che nel Nuovo Codice degli Appalti Pubblici (D.Lgs. 18.04.2016, n. 50, art. 25, co. 1), come già nel Codice precedente (D.Lgs. 12.04.2006, n. 163, art. 95, co. 1), per l’espletamento della “Verifica preventiva dell’interesse archeologico”, attività di tutela del patrimonio archeologico nazionale che il MiBACT, in collaborazione con gli archeologi liberi professionisti, è obbligato a svolgere quotidianamente, non è fatta alcuna distinzione di valutazione tra i due titoli post-lauream, poiché il legislatore li considera, a ragione, equipollenti:“i soggetti in possesso di diploma di laurea e specializzazione in archeologia o di dottorato di ricerca in archeologia”;

2) inserimento, tra i titoli di servizio, delle attività di tirocinio svolte presso il MiBACT, benché la Legge e una sentenza del TAR (Sentenza TAR N. 11011/2014 REG.PROV.COLL. N. 02155/2014 REG.RIC.) neghino esplicitamente l'equiparazione delle attività di stage all'attività lavorativa, tra l'altro con un punteggio eccezionalmente alto (6 mesi di tirocinio valgono più di 2 anni di esperienza professionale e sono pari al punteggio massimo attribuibile per pubblicazioni e meriti scientifici). Inoltre, l’esperienza formativa, acquisita mediante l’attività di tirocinio, sopra regolamentata, presso il Ministero, costituisce il risultato di una selezione pubblica con imposto limite d’età;

3) la sopravvalutazione dei titoli di servizio rispetto agli altri titoli attestanti competenze ed esperienze professionali;

4) la sostanziale impossibilità di far valere l'esperienza professionale maturata in attività lavorative specificamente riferite al profilo di archeologo, qualora essa non sia inquadrabile in un rapporto contrattuale diretto con la pubblica amministrazione ai sensi del art. 1 comma 2 dgls 165/2001: nel bando in oggetto, non sono esplicitati i criteri di valutazione dei titoli di studio, delle pubblicazioni e delle esperienze professionali, per i quali si lascia ampia manovra discrezionale alle commissioni esaminatrici. Infatti la dicitura “fino a un massimo di punti” deve necessariamente prevedere preliminarmente una specifica attribuzione di punteggio per ogni singola attività oggetto di valutazione;

5) La reiterazione da parte della commissione RIPAM nell'ignorare le modalità di valutazione del punteggio finale, utile alla graduatoria, attraverso il calcolo della media dei voti (e non della somma come da bando) conseguiti nelle prove scritte e del punteggio attribuito alla valutazione dei titoli e della valutazione ottenuta nella prova orale, come stabiliscono diverse sentenza del CDS (sentenzeConsiglio di Stato N. 2417/2002; 8081/2004; N.397/2010; N. 6135/2011; N. 4922/2013);

6) Nell’art. 6 (Preselezione) e nell’art. 7 (Prova scritta teorica)  del bando in oggetto, la lingua inglese è imposta quale unica lingua straniera nell’ambito delle diverse prove d’esame, costituendo criterio discriminatorio per l’accesso al concorso.  L’esclusività della lingua inglese lede i principi di uguaglianza e imparzialità (artt. 3, 4, 51 della Costituzione della Repubblica Italiana, D.P.R. 9 maggio 1994 n. 487); l'inglese non è la lingua ufficiale dell’Italia né dell’Unione Europea (Regolamento n. 1/1958 del Consiglio d’Europa) e tale problematica è stata oggetto di diversi interventi da parte della Corte di Giustizia Europea, tra cui la sentenza del 27 novembre 2012 Repubblica italiana c/Commissione [C-566/2010].

Per approfondimenti si vedano i documenti epressi nei comunicati: http://www.archeologi.org/comunicati-stampa/concorso-mibact-per-90-funzionari-archeologi-penalizzate-le-competenze.htmlhttp://www.archeologi.org/comunicati-stampa/assunzione-di-500-nuovi-funzionari-al-mibact-le-criticita-della-procedura-di-selezione-rilevate-dall-ana.html

Come accaduto in casi analoghi è necessario che il ricorso sia presentato dall’Associazione assieme a ricorrenti individuali, poiché in materia di ammissibilità dei ricorsi presentati da associazioni non c’è unanimità nella giurisprudenza.

Abbiamo quindi calcolato i costi medi di questo tipo di pratica e individuato una quota di 60 euro per i soci e 120 euro per i non soci. È anche possibile iscriversi contestualmente all’associazione pagando quindi solo  90 euro, 60 di quota ricorso e 30 di quota associativa.

La raccolta fondi avviene tramite la piattaforma Produzioni dal Basso che con un onere minimo garantisce una raccolta fondi trasparente e immediatamente rendicontata oltre a facilitare la tracciabilità dei sottoscrittori, indispensabile per raccogliere tempestivamente le firme di procura.

Per partecipare alla campagna è dunque sufficiente

A) Cliccare su “sostieni”, selezionare la quota che si intende sottoscrivere e completare la transazione con carta di credito o bonifico

B) Scaricare il modulo di procura, compilarlo, firmarlo e spedirlo all’indirizzo ricorso@archeologi.org

È rapido, è semplice, è efficace. 

Commenti (17)

Per commentare devi fare
  • GC
    Gianmarco Fatto!
    • BP
      BIANCA MARIA ...senza contare che mi fai uscire la notizia del concorso a fine maggio ed il diario delle prove subito dopo la scadenza delle domande. Prove preselettive che si terranno tra fine luglio e inizi di agosto, distruggendo i piani ferie di tantissime persone e famiglie...E QUESTO E' STATO FATTO PER DISINCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE. Una vergogna senza fine.
      • BP
        BIANCA MARIA 1) il dottorato in archeologia vale più della specializzazione...e perché? Al ministero si fa ricerca e insegnamento o si lavora per la salvaguardia dei beni dello Stato? Inoltre in ogni altra professione vale più la specializzazione. Se non fosse così chiedo una riforma per l'accesso alle scuole di dottorato. 2) avevano garantito che, anche in considerazione dei limiti imposti per la partercipazione ai tirocini pagati nel ministero e ad altre forme contattuali, non avrebbero tenuto conto di quel tipo di esperienza nei fututi concorsi. 3) ma come si può sperare di superare ben 2/3 prove su casi pratici di amministrazione interna, se non c'è stata l'occasione di lavorare nel ministero? E QUESTA SAREBBE L'ONESTA' DELLA MIA NAZIONE E LO STATO CHE SERVO OGNI GIORNO CON ONESTA' E DEDIZIONE? IL NEMICO IN CASA!
        • IL
          Ivan Il ricorso rappresenta una forma forte per evidenziare l'identità di noi professionisti, non più disponibili ad abbassare la testa.
          • MD
            Margherita Sostengo questa causa e invito tutti i colleghi a farlo!
            • AG
              Alessandro Und auch ich in Arkadien!
              • MZ
                Sra Ricerche Archeologiche Bressanone  ed ora in bocca al lupo colleghi che farete il concorso!!!
                • avatar
                  Marcella un dovere verso noi stessi e verso la nostra professione!
                  • ES
                    Ernesto Doveroso questo ricorso per la dignità dei professionisti dell'archeologia, pesantemente mortificata dal concorso MIBACT 2016
                    • FB
                      ANA Associazione Nazionale Archeologi Chiediamo rispetto per la nostra professione!Fare ricorso contro questa farsa di concorso è doveroso.

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