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Dario CangemiContactsForgotten your password? Enter you email address and you will receive a message with instructions to recover your password.
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In un tiepido weekend primaverile, Sara torna nella sua città natale, Roma, per far visita alla madre Adele. Gli studi di finanza l’hanno portata anni prima nella lontana città di Milano ma dato lo stretto legame che Sara ha con la madre, quando può va a trovarla.
Sono due donne molto diverse. Adele è una pianista, una donna di bell’aspetto, separata dal marito da molti anni ma che ha trovato da tempo il suo equilibrio, è un poco disordinata e molto estroversa. Sara è una giovane donna, somiglia poco alla madre, è precisa e razionale, talvolta rigida, osservatrice, poco aperta al mondo e molto concentrata su sé stessa e il suo futuro.
Durante quello che sembra un fine settimana come gli altri, Adele e Sara trascorrono le giornate insieme godendo della reciproca compagnia. Tra un episodio e un altro della loro serie preferita, fra cene e faccende domestiche, Sara nota alcuni atteggiamenti atipici di Adele, la quale le nasconde qualcosa di ancora poco chiaro.
Una mattina una notizia turba la quiete che si era creata: Sara ha vinto una borsa di studio che le permetterà di trascorrere un intero anno in una prestigiosa facoltà di New York. Adele si ritrova muta, incapace di condividere la gioia della figlia, preoccupata per l’imminente separazione. Sara al contrario si lascia trasportare da un flusso quasi crudele di parole che esprimono un’accumulata frustrazione nei confronti della madre, divenuta troppo oppressiva ai suoi occhi senza motivo.
Il giorno seguente, l’ultimo del loro breve tempo insieme, Sara e Adele sembrano riappacificate e trascorrono un tenero pomeriggio sul lungomare, una spiaggia come un’altra ma unica per loro, che rievoca a entrambe ricordi dell’infanzia di Sara. Più tardi la ragazza ascolterà la confessione di sua madre, la quale si è da poco scoperta malata di una forma precoce di Alzheimer. Per la prima volta Sara si rende conto che, nonostante i progetti per la sua vita adulta e la voglia di essere indipendente, non arriverà mai il momento in cui sarà pronta a rinunciare a sua madre e al suo essere ancora bambina con lei.
Ricordami vuole essere un piccolo spiraglio da cui osservare un delicato momento di vita di una madre e una figlia tanto diverse quanto unite ma che rischiano di perdersi se non imparano a parlarsi in modo sincero. Senza un prima e un dopo, la storia di Sara e Adele vuole soltanto ricordarci che delle volte spiegare a parole un sentimento o un malessere può essere la cosa più difficile, ma è l’unica soluzione possibile.
Ricordami è una storia semplice, dove per semplice intendo nulla al di fuori dell’ordinario. Il sentimento che lega una madre e una figlia è qualcosa di universale. L’argomento, la malattia di Alzheimer, è qualcosa che tutti conoscono. Entriamo e usciamo dalle vite di questi personaggi, Sara e Adele, che non hanno, quindi, nulla di straordinario. Ed è proprio questo il punto su cui vorrei riversare l’attenzione: l’ordinarietà, senza un inizio e una fine, di due vite che convergono in una sola per il ristretto tempo che passeremo con loro, all’interno di quattro mura che chiamano casa. La macchina da presa le osserva, come farebbe lo sguardo umano, ma rende esplicite le intenzioni e i sentimenti che tengono celati, le loro paure, ciò che non dicono, la malattia stessa. Lo spettatore non potrà guardare in modo passivo le immagini che si susseguiranno sullo schermo. Perché ogni inquadratura, ogni parola detta o non pronunciata, saranno seminate e raccolte durante il percorso. Il dettaglio di una mano che carezza il volto della figlia non racconterà soltanto un gesto materno. Uno spazio vuoto accanto al primo piano di una delle protagoniste indicherà un’assenza emotiva, un’incomprensione o magari la paura di un possibile allontanamento. Magari quello dovuto alla partenza di Sara, o quello che già vivono stando in città diverse.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
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