"R(abd)omantica” è il progetto culturale ideato, prodotto e promosso dall'associazione culturale I Guastafeste de L’Aquila con la direzione artistica di Marco Valeri."R(abd)omantica” è una festa, è un rito, è musica, teatro, arte, colori, tradizioni, sapori e culture, giunta alla sua quinta edizione quest’anno si svolgerà sabato 26 settembre nell'Amphisculpture di Beverly Pepper, al centro del Parco del Sole, sul declivio naturale che scende verso il fiume Aterno e  adiacente alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, tempio della Misericordia e del Perdono custode del Santo Pontefice Celestino V e massima espressione dell'architettura abruzzese oltre che il simbolo della città de L’Aquila. Un luogo sacro ricco di storia e di elementi naturali che diventa parte integrante e il connubio ideale per il nuovo spettacolo Pandemonium del grande maestro Vinicio Capossela. Il cantautore irpino, considerato quasi un sacerdote della musica per l’attinenza al sacro che ha da sempre la sua poetica con il suo universo musicale, un caleidoscopio narrativo fatto di parole e note, di spazi e tempi persi tra favola e mito, ricerche alle radici della musica.

Marco Valeri, il direttore artistico di R(abd)omantica 2020, memore delle esperienze vissute, delle storie ascoltate e delle confessioni accolte in questo tempo trascorso, ha posto particolare attenzione sulla scelta della location per la manifestazione, una scelta dettata dallo spirito, dalle impressioni, dalle connessioni energetiche e vitali con i luoghi, ricchi di preziosi elementi naturali come l’acqua. L’Acqua elemento sinergico dell’intero progetto, studiato e pianificato per arrivare al cuore, afferrare e mostrare qualcosa di sfuggente ma vivo indispensabile per una rigenerazione sociale, è attraverso il cerimoniale della purificazione per mezzo dell’acqua e del ritmo musicale del Maestro Capossela che si può vincere la sfida di esorcizzare, scacciare la pestilenza contemporanea…

Un luogo simbolo del tessuto urbano aquilano che consente di calare sul territorio la filosofia di conciliazione tra natura, memoria storica, condivisone nonché ricerca ed espressione artistica propria del progetto. Attraverso lo spirito di R(abd)omantica, dispiegata nella natura circostante della Basilica di Collemaggio, si respira, si percepisce, si scopre un modo per esorcizzare il male, in un viaggio che evoca tutti i demoni che animano l'animo umano.  Vizi, virtù, idiosincrasie, incubi e peccati dell'umana specie, sono fenomenologie della condizione dell'uomo che le pandemie, le catastrofi  le calamità non fanno altro che esaltare, ma che in generale fanno parte della quotidianità del vivere moderno. E’ in questi spazi che l'atmosfera si tinge intensamente di accenti demoniaci moderni, è qui che si fonde la distinzione tra sacro e profano trovando un punto d’incontro.

Il vero che si impasta con il falso, la mancanza di empatia, l’individualismo, questa è la malattia morale dei nostri tempi, è questa la “pandemia” che abbiamo vissuto che stiamo vivendo, in questo fervore pandemico l’elemento fuoco prende vita, viene alimentato, incendia, arde, brucia le nostre montagne la nostra appartenenza, arriva come un monito per la memoria collettiva, svolge un’azione purificatoria, porta con se una nuova visione,  apre diversi sentieri del risveglio, le polveri cosparse nell’aria, inalate, assorbite, divengono parte integrante di un popolo che rinasce sempre dalle proprie ceneri, ed è l’acqua, elemento di rigenerazione da sempre usata nei cerimoniali religiosi, nei riti rabdomantici, che chiude il cerchio catartico  del “culto” di R(abd)omantica.

 La location  carica di segni che a poco a poco iniziano a “parlare”, dove riaffiorano ricordi, momenti differenti eppur legati, dove la natura, gli elementi, le architetture, i simboli, gli odori raccontano una storia, evocano un vissuto discreto che risuona, tenuto sul limite tra mondo reale e mondo immaginario, emozioni dense, irriducibili, dirette, intime, portano il pubblico nel cuore dell’evento rabdomantico, in pochi istanti si dissolvono le linee di confine che permettono agli spettatori di vivere, in un presente sospeso, un incontro capace di lasciare il segno.

In questi anni  "R(abd)omantica” ha coinvolto un vasto numero di persone nella cultura del territorio, ha raccontato le storie, le tradizioni,  ha fatto danzare, suonare, recitare, restituendo impulso al territorio, proseguendo come fenomeno di aggregazione sociale e occasione di incontro, proponendo sempre un modo semplice e intimo di vivere l’arte riscoprendo luoghi meravigliosi tra natura, arte e storia. L’ambizioso progetto de I Guastafeste sopravvive con piccoli sponsor e ridotti finanziamenti pubblici che purtroppo non portano ad una importante crescita, ad una necessaria contaminazione capace di coinvolgere il maggior numero di pubblico possibile, a tal punto da far sentire la nostra energia  a chi è lontano, a chi è vicino, a chi crede che nella collettività e nella comunità, a chi è convinto che tutti insieme si possano fare grandi cose.  Questo e il motivo per cui abbiamo deciso di muoverci attraverso il crowdfunding, convinti che il “contributo diffuso” sia l’autentico mezzo di coloro che mirano ad elevarsi in volo, affidandoci e rendendo promotori attivi tutti coloro che potranno partecipare alla raccolta fondi, in base alle proprie disponibilità, ma comunque con un supporto determinante.

L’obiettivo dei 10.000,00 € servirà a finanziarel’evento speciale di sabato 26 settembre 2020 con Vinicio Capossela che proporrà “Pandemonium. Narrazioni, piano, voce e strumenti pandemoniali”. Un concerto narrativo con canzoni messe a nudo, scelte liberamente in un repertorio che questo anno compie trent’anni dalla data di pubblicazione del primo disco “All’una e trentacinque circa” (1990). Da Pan, tutto, e demonio, dunque tutto demonio, in opposizione a pan theos, tutto Dio. Dunque un concertato per tutti i demoni, accompagnato da un insieme di strumenti musicali che insieme evocano il Pandemonium, mitico strumento gigantesco, del tipo dell’organo da fiera, completamente costruito in metallo, pare dai sudditi del re Laurino, nel regno sotterraneo abitato da esseri di piccola statura in grande confidenza con l’estrazione mineraria. Questa origine ctonia conferirebbe un tono grave allo strumento, che tiene a bassa quota lo spirito relegando ritmi e armonie a una dimensione infera, primitiva, che non riesce a elevarsi al cielo, ma sembra sprofondare nella terra, a tiro del fuoco perenne, in un rimestamento che è lavorio della memoria continuamente sollecitata al fuoco bianco. Pandemonium è anche il nome della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante il periodo di isolamento quarantenale, sorta di almanacco del giorno, che metteva a nudo le canzoni e le storie che ci stavano dietro con le storie di una attualità apparentemente immobile, ma in continuo cambiamento.